picassa
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lunedì 30 aprile 2012
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bagaglio
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è un film che un appassionato di cinema non può non vedere.
jim carrey superlativo
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fedeleto
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venerdì 13 aprile 2012
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sorridi truman,e' in onda la tua vita..
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Chi di noi non ha mai avuto l'impressione che la nostra vita a volte sembri una farsa?oppure che il nostro mondo non sembri poi cosi chiaro e limpido come il resto della gente lo vede?Se siete di questa opinione allora andrete sicuramente d'accordo con Truman Burbank,un uomo che da quando e' nato viene ripreso e controllato continuamente,inconsapevole di cio' pero' non tardera' a capire che tutto questo non possa essere reale.La storia appunto si incentra sul personaggio di Truman,un impiegato che vive la sua vita tranquillamente e pacatamente con sua moglie e il suo amico Marlon.Pertanto non riesce a staccarsi dai ricordi della morte del padre in barca e da una ragazza di cui si e' innamorato.
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Chi di noi non ha mai avuto l'impressione che la nostra vita a volte sembri una farsa?oppure che il nostro mondo non sembri poi cosi chiaro e limpido come il resto della gente lo vede?Se siete di questa opinione allora andrete sicuramente d'accordo con Truman Burbank,un uomo che da quando e' nato viene ripreso e controllato continuamente,inconsapevole di cio' pero' non tardera' a capire che tutto questo non possa essere reale.La storia appunto si incentra sul personaggio di Truman,un impiegato che vive la sua vita tranquillamente e pacatamente con sua moglie e il suo amico Marlon.Pertanto non riesce a staccarsi dai ricordi della morte del padre in barca e da una ragazza di cui si e' innamorato.Capira' gradualmente che la sua vita oltre ad essere completamente falsa e recitata da comparse a amici attori, e' un reality dove milioni di persone in tutto il mondo lo seguono fin da quando e' nato,e il tutto e' opera di un regista probabilmente folle e sadico.Peter Weir(l'attimo fuggente,Mosquito Coast,Witness) firma uno dei film piu' interessanti e geniali della sua carriera.La sceneggiatura di Andrew Niccol(gia' regista e sceneggiatore in Gattaca) e' ottima,ma l'abilita' tecnica di Weir non e' da sottovalutare.Ci sono oltre che ottime inquadrature zommate(la scena in cui Truman dice nel caso non vi rivedessi buongiorno buonasera e buonanotte),il tutto ripreso come fosse realmente un reality Show.Lo show infatti e' interamente dedicato a Truman,personaggio a cui e' stata data la vita per entrare nel reality,con il prezzo da pagare dando la sua per il reality.il tutto accade macchinalmente,e progressivamente in maniera imperscrutabile,ma Truman in un certo senso si salva non seguendo le regole(ad esempio la prima volta che si pone dubbi e' quando conosce Lauren che e' in realta' una comparsa ,ma diventera' per lui la donna della sua vita) tutto cio' dunque che esce fuori dal copione e' la vera realta',la vera vita,quella verita' dettata dal nostro animo che reagisce senza ragione.il regista che oramai diventa come un dio(non a caso il suo nome e' Cristof simile dunque a quello di Cristo),prende la vita di Truman per i suoi interessi mercificarla ai suoi interessi,un cinismo allucinante,dove l'inconsapevolezza dell'uomo e' il pane del business.Jim Carrey e' sempre stato definito come attore comico per eccellenza,ma in questa pellicola tragicomica,da' il meglio di se' e riesce ad entrare nel drammatico senza troppa fatica,meriterebbe senza dubbio un oscar,ma come sempre i talenti non vengono mai riconosciuti per quello che sono.Weir firma un altri capolavoro e stavolta con un occhio al futuro.Da vedere.E nel caso non ci vedessimo Buongiorno ,buonasera e buonanotte.
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ludicrous
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giovedì 12 aprile 2012
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film geniale!
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Geniale, preoccupante, da non perdere!
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baets
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martedì 3 aprile 2012
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dio ci guarda
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La vita in diretta , e qui ho detto tutto . Jim Carrey in uno dei suoi rari film drammatici e in una delle sue migliori interpretazioni . Trama originale , alti livelli di recitazione da parte di attori non di prima scelta ,direi c’è tutto ciò di cui hai bisogno per fare un ottimo film .l’interazione tra pubblico e storia è incredibile grazie ad un impareggiabile Carrey in certi punti addirittura ti senti proprio coinvolto nel film condividendo le emozioni che prova Truman (Jim Carrey) .
Solitamente tendo a trovare un lato negativo anche nei migliori film ma in The Truman Show mi dispiace ma non riesco proprio a trovare nulla di male , c’è una stupenda mescolanza tra tragedia e commedia quasi come se fosse un’ opera di Shakespeare .
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La vita in diretta , e qui ho detto tutto . Jim Carrey in uno dei suoi rari film drammatici e in una delle sue migliori interpretazioni . Trama originale , alti livelli di recitazione da parte di attori non di prima scelta ,direi c’è tutto ciò di cui hai bisogno per fare un ottimo film .l’interazione tra pubblico e storia è incredibile grazie ad un impareggiabile Carrey in certi punti addirittura ti senti proprio coinvolto nel film condividendo le emozioni che prova Truman (Jim Carrey) .
Solitamente tendo a trovare un lato negativo anche nei migliori film ma in The Truman Show mi dispiace ma non riesco proprio a trovare nulla di male , c’è una stupenda mescolanza tra tragedia e commedia quasi come se fosse un’ opera di Shakespeare .
Un film che quasi vuole raccontare a suo modo la fuga dell’uomo dal giardino del eden , rappresentato dallo splendido scenario che hanno costruito intorno a Truman uno scenario di gioia pace e amore senza guerre e senza dolore , il ragazzo però cresce e capisce di non aver mai provato emozioni negative e questo tutto sommato lo fa star male , lo fa star male il fatto di non aver mai provato alcun dolore spirituale, e proprio da qui inizia la sua ricerca della realtà della vita di tutti i giorni in tutti i suoi aspetti positivi e negativi , rinnegare un mondo perfetto che non ti da ne soddisfazioni ne dispiaceri per accettarne uno che sa darti dispiaceri ma sa darti anche molte soddisfazioni .
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brando fioravanti
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sabato 24 marzo 2012
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stupendo
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Dal mio punto di vista The Truman Show è vero sperimento sociologico. Un mondo creato per una persona, dove niente di cio che accade è causuale, tutto segue delle regole imposte da un cinico regista, niente è vero. Come si comporterebbe una persone in determinate situazioni? Truman è la risposta. Gli spettatori del reality guardano con ammirazione una vita per loro impossibile. Ma la cosa non può durare prima o poi una persona uscirà dal suo paradiso artificiale per scoprire il mondo reale, anche con la consapevolezza di trovare un vita difficile. Dove le persone saranno vere, ma non del tutto, l'ipocrisia e la menzogna saranno ovunque.
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Dal mio punto di vista The Truman Show è vero sperimento sociologico. Un mondo creato per una persona, dove niente di cio che accade è causuale, tutto segue delle regole imposte da un cinico regista, niente è vero. Come si comporterebbe una persone in determinate situazioni? Truman è la risposta. Gli spettatori del reality guardano con ammirazione una vita per loro impossibile. Ma la cosa non può durare prima o poi una persona uscirà dal suo paradiso artificiale per scoprire il mondo reale, anche con la consapevolezza di trovare un vita difficile. Dove le persone saranno vere, ma non del tutto, l'ipocrisia e la menzogna saranno ovunque. Bravissimo Jim Carrey nel doppio ruolo tra comico e drammatico, ingiustamente non premiato dagli oscar. Il film sa assere avvincente, commovente e anche divertente. Si ride in molte scene se si capiscono le battute. Non trovo difetti, un vero capolavoro.
Brando Fioravanti
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baets
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giovedì 19 gennaio 2012
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christ(of)
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La vita in diretta , e qui ho detto tutto . Jim Carrey in uno dei suoi rari film drammatici e in una delle sue migliori interpretazioni . Trama originale , alti livelli di recitazione da parte di attori non di primo livello , in certi punti addirittura ti senti proprio dentro la storia condividendo le emozioni che prova Truman (Jim Carrey) .
Solitamente tendo a trovare un lato negativo anche nei migliori film ma in The Truman Show mi dispiace ma non riesco proprio a trovare nulla di male , c’è una stupenda mescolanza tra tragedia e commedia quasi come se fosse un’ opera di Shakespeare .
Un film che quasi vuole raccontare a suo modo la fuga dell’uomo dal giardino del eden , rappresentato dallo splendido scenario che hanno costruito intorno all’attore uno scenario di gioia pace e amore senza guerre e senza dolore , alla ricerca però della realtà della vita di tutti i giorni in un mondo normale .
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La vita in diretta , e qui ho detto tutto . Jim Carrey in uno dei suoi rari film drammatici e in una delle sue migliori interpretazioni . Trama originale , alti livelli di recitazione da parte di attori non di primo livello , in certi punti addirittura ti senti proprio dentro la storia condividendo le emozioni che prova Truman (Jim Carrey) .
Solitamente tendo a trovare un lato negativo anche nei migliori film ma in The Truman Show mi dispiace ma non riesco proprio a trovare nulla di male , c’è una stupenda mescolanza tra tragedia e commedia quasi come se fosse un’ opera di Shakespeare .
Un film che quasi vuole raccontare a suo modo la fuga dell’uomo dal giardino del eden , rappresentato dallo splendido scenario che hanno costruito intorno all’attore uno scenario di gioia pace e amore senza guerre e senza dolore , alla ricerca però della realtà della vita di tutti i giorni in un mondo normale .
CALDAMENTE CONSIGLIATO
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diego campari
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sabato 22 ottobre 2011
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distopie, show televisivi e idilliache realtà
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Per come l'ho percepito io, il film è, più che altro, una critica feroce e nel contempo fine all'immobilismo della middle class americana. In questo proposito risaltano le scenografie che ci riportano inevitabilmente ad un idilliaco paese della provincia USA, quando ancora c'era da controllare palesemente la popolazione e traviarla in funzione della guerra fredda. Questo, secondo me, il passaggio fondamentale, poi passano assolutamente le visioni pessimistiche Orwelliane, la ricerca della libertà di un singolo contrapposto al tessuto sociale che lo circonda e il voyerismo selvaggio dell'insoddisfatto occidentale medio. Lobotomia televisiva in primo piano, la follia, la coercizione che è anche il vuoto esistenziale che sussiste tra l'essere umano ed il suo rapportarsi con il divino, tutto in funzione della sofferenza.
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Per come l'ho percepito io, il film è, più che altro, una critica feroce e nel contempo fine all'immobilismo della middle class americana. In questo proposito risaltano le scenografie che ci riportano inevitabilmente ad un idilliaco paese della provincia USA, quando ancora c'era da controllare palesemente la popolazione e traviarla in funzione della guerra fredda. Questo, secondo me, il passaggio fondamentale, poi passano assolutamente le visioni pessimistiche Orwelliane, la ricerca della libertà di un singolo contrapposto al tessuto sociale che lo circonda e il voyerismo selvaggio dell'insoddisfatto occidentale medio. Lobotomia televisiva in primo piano, la follia, la coercizione che è anche il vuoto esistenziale che sussiste tra l'essere umano ed il suo rapportarsi con il divino, tutto in funzione della sofferenza.
Il film vive di un autentico colpo di genio, per come è stato espresso e attualizzato agli anni 90, e può fregiarsi di una sceneggiatura di buon livello. Carrey regge bene fuori ruolo, né più né meno.
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bella earl!
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giovedì 13 ottobre 2011
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jim carrey scopre cosa si cela dietro la sua vita.
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- Casomai non vi rivedessi buon pomeriggio, buona sera e buona notte! -
Truman Burbank vive una vita tranquilla e monotona in un paesino. O almeno è così all'apparenza. In realtà lui è una delle pedine di Christopher uno sceneggiatore televisivo che ha creato il primo, vero, reality show basato tutto sulla vita (dalla nascita per i primi trent'anni) di Truman. Ma, all'alba dei trent'anni, Truman inizia a sospettare qualcosa. E per lo sceneggiatore non sarà piacevole.
Peter Weir dirige, con una perla di regia, questo grandissimo lavoro contemporaneo forse uno dei film più belli della storia recente. Interpretato da un volto noto come Jim Carrey che, alla sua prima prova, da attore drammatico non stona e da grandissima prova di sé dimostrando carattere, professionalità, e tanto tanto talento.
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- Casomai non vi rivedessi buon pomeriggio, buona sera e buona notte! -
Truman Burbank vive una vita tranquilla e monotona in un paesino. O almeno è così all'apparenza. In realtà lui è una delle pedine di Christopher uno sceneggiatore televisivo che ha creato il primo, vero, reality show basato tutto sulla vita (dalla nascita per i primi trent'anni) di Truman. Ma, all'alba dei trent'anni, Truman inizia a sospettare qualcosa. E per lo sceneggiatore non sarà piacevole.
Peter Weir dirige, con una perla di regia, questo grandissimo lavoro contemporaneo forse uno dei film più belli della storia recente. Interpretato da un volto noto come Jim Carrey che, alla sua prima prova, da attore drammatico non stona e da grandissima prova di sé dimostrando carattere, professionalità, e tanto tanto talento. Bellissimo Film.
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riccardo-87
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domenica 2 ottobre 2011
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la vita come condanna allo spettacolo (2)
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all’inizio, e cioè che non solo lo spettacolo si innalza al livello di vita reale, ma che la vita reale si appiattisce sul livello di spettacolo e falsità, dolorosa finzione e distruzione del vero io: infatti da un lato Truman finge di amare Meryl, mentre in realtà è innamorato di Lauren (Natascha McElhone), dall’altro la stessa recitazione di Jim Carrey appare volutamente forzata come se in fondo Truman sapesse di recitare – geniale in tal senso è la frase che Truman ripete ai vicini ogni giorno, appena uscito di casa: “buongiorno! Oh, e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!”; questa tipica frase da attore segna anche, accompagnata da un solenne inchino, l’uscita finale di Jim Carrey dallo show.
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all’inizio, e cioè che non solo lo spettacolo si innalza al livello di vita reale, ma che la vita reale si appiattisce sul livello di spettacolo e falsità, dolorosa finzione e distruzione del vero io: infatti da un lato Truman finge di amare Meryl, mentre in realtà è innamorato di Lauren (Natascha McElhone), dall’altro la stessa recitazione di Jim Carrey appare volutamente forzata come se in fondo Truman sapesse di recitare – geniale in tal senso è la frase che Truman ripete ai vicini ogni giorno, appena uscito di casa: “buongiorno! Oh, e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!”; questa tipica frase da attore segna anche, accompagnata da un solenne inchino, l’uscita finale di Jim Carrey dallo show. Insomma si può ritrovare in questo film anche l’idea che la vita di tutti i giorni sia uno spettacolo che offriamo ma che contrasta con il nostro vero io – e allora il riferimento immediato va a Giorgio Gaber, e alla sua canzone “cerco un gesto naturale”, ove egli dice “devi essere come un uomo, come un santo, come un Dio, per me ci sono sempre i come, e non ci sono io. E tute quelle cose buone che non ho ammazzato, chissà nella mia vita quante maschere ho costruito, queste maschere ormai, sono una cosa mia, che dolore, che fatica, buttarle via”.
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riccardo-87
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domenica 2 ottobre 2011
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la vita come condanna allo spettacolo
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Fino a che punto si può manipolare la vita di un uomo? Fino a che punto la si può distorcere, usare, falsare? “The Truman show” è la risposta. Il film, splendidamente diretto da Peter Weir (“L’attimo fuggente”, “Green card”), mostra il futuro – per il momento solo ipotetico per fortuna- dell’uomo preda del progresso tecnologico, assoggettato dallo spettacolo, ridotto a nutrirsi di una sensibilità sempre più artificiale, priva di contatto reale, e, soprattutto, spietata, che non tiene conto dell’altro. Truman Burbank (jim Carrey, in quella che è forse la sua migliore rappresentazione), vive serenamente come assicuratore nella tranquilla isola di Seahaven; ha una moglie, una madre, una casa ed un mutuo, e la sera si trova spesso con il suo milgiore amico Marlon (Noah Emmerich), per bere un paio di birre insieme e parlare di progetti, sogni, speranze, ricordi.
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Fino a che punto si può manipolare la vita di un uomo? Fino a che punto la si può distorcere, usare, falsare? “The Truman show” è la risposta. Il film, splendidamente diretto da Peter Weir (“L’attimo fuggente”, “Green card”), mostra il futuro – per il momento solo ipotetico per fortuna- dell’uomo preda del progresso tecnologico, assoggettato dallo spettacolo, ridotto a nutrirsi di una sensibilità sempre più artificiale, priva di contatto reale, e, soprattutto, spietata, che non tiene conto dell’altro. Truman Burbank (jim Carrey, in quella che è forse la sua migliore rappresentazione), vive serenamente come assicuratore nella tranquilla isola di Seahaven; ha una moglie, una madre, una casa ed un mutuo, e la sera si trova spesso con il suo milgiore amico Marlon (Noah Emmerich), per bere un paio di birre insieme e parlare di progetti, sogni, speranze, ricordi. Quello che Truman non sa è che in realtà Seaheaven è un set televisivo, racchiuso nel più grande studio cinematografico mai realizzato, in onda ventiquattr’ore al giorno, e che lui altro non è che “la star” dello show. Come dice nella prima scena del film l’ideatore del “Truman show”, Christof (Ed Harris), “(…) anche se il mondo in cui si muove, è in effetti per certi versi fittizio, simulato, non troverete nulla in Truman che non sia veritiero… non c’è copione, non esistono gobbi; non sarà sempre Shakespeare ma è autentico: è la sua vita”. Truman è infatti l’unica persona reale nello show, l’unico attore che interpreta se stesso, e come tale è attore ma anche non lo è; in lui la vita è lo spettacolo vengono a coincidere, e così la menzogna, il fittizio dello spettacolo, si innalza fino ad identificarsi con il reale; ma Truman è l’unica eccezione, e attorno a lui lo spettacolo resta tale, e cioè pura illusione, e così come l’apparenza del set cela telecamere nascoste – che rappresentano la realtà da un punto di vista materiale – anche gli attori celano il loro vero carattere, nascosto dietro l’apparenza del personaggio che interpretano – spettacolare in tal senso è il ribaltamento del carattere dei gemelli Ron & Don, nello show educati clienti di Truman, si rivelano invece privi di qualsiasi sensibilità. Allo stesso modo la moglie di Truman, Meryl – che arriva perfino a definire la sua come “una vita quasi sacra”- e l’amico Marlon si rivelano totalmente altri dalla loro rappresentazione. Ma nel “Truman show” anche il più piccolo sentimento è frutto della spietata genialità artistica del suo creatore, e le emozioni che Truman “regala” inconsapevolmente agli spettatori sono pilotate – si prenda come esempio simbolo la scena in cui Truman parla con Marlon del suo sospetto sulla “realtà” che lo circonda, scena nella quale ogni parola che l’amico pronuncia viene pensata e trasmessa all’attore da Christof, che prepara la scena e lo stato d’animo di Truman per ciò che segue, e cioè l’incontro tra Burbank e l’attore che veste i panni del padre, il quale, secondo il copione, era stato escluso anni addietro dallo show e fatto credere morto al figlio.
Solo Truman rimane dall’inizio alla fine del film costante, mentre gli atteggiamenti delle persone che lo circondano mutano di pari passo alle sue scoperte.
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