memole
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giovedì 22 marzo 2007
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questo è il mio fucile....
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E' incredibile, lo spettatore si rilassa nel momento in cui i ragazzi vanno in guerra..la parte che più angoscia è l'addestramento, la spersonalizzazione dell'individuo, la trasformazione degli esseri umani in macchine da guerra.
Un mitragliere dall'elicottero spara esaltato a donne e bambini inermi,ma a Joker dice con la massima tranquillita' che la guerra è 1 orrore.
Ormai il contatto con la realtà è perduto, il marine perfetto è riuscito.
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marco e 91
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venerdì 16 marzo 2007
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scusate
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Nelle mia prima recensione ho sbagliato tutto. Capolavoro.
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germinal
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sabato 23 dicembre 2006
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un artigianato magistrale
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Vorrei rinfrescare la memoria mia e degli altri: questo agghiacciante specimen sul kaos e la beffarda inanità della guerra, Kubrick lo girò in Inghilterra, con alberi finti e scenografie vere (le macerie sono fabbriche dismesse).
Un'altra prova vincente della sua arte nemica della magniloquenza e di effetti speciali ingombranti, ridicoli e terribilmente noiosi.
La scenografia spoglia e l'apparente impassibilità della narrazione favoriscono l'effetto straniante dell'opera, uno di quei film che si contano sulle dita di una mano: dalla parte della ratio dell'essere umano, stop.
A dispetto dell'alone di glacialità di cui si circonda.
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yawgmoth
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mercoledì 6 settembre 2006
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il prezzo e le conseguenze della guerra
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Che film! un vero capolavoro, incentrato non tanto sulla guerra ma su quello che comporta, sui suoi danni irreversibili, sulla disumanizzazione dell'uomo in funzione di un nemico da combattere fino alla più estrema conclusione di un duello eterno senza senso e senza scopo dove non importa chi sia il nemico quanto che ci sia un nemico da combattere.
Il film inizia con i soldati che vengono "rapati a zero" prima di essere gettati nella camera comune e presentati a chi dovrà far di loro dei veri marine. Già la sequenza iniziale mostra l'umanità delle reclute che viene portata via coi colpi dei barbieri: chi aveva i capelli lunghi, chi corti, chi biondi, chi con un taglio piuttosto che un altro, ora sono tutti "rapati a zero" e la loro diversità individuale sembra già compromessa.
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Che film! un vero capolavoro, incentrato non tanto sulla guerra ma su quello che comporta, sui suoi danni irreversibili, sulla disumanizzazione dell'uomo in funzione di un nemico da combattere fino alla più estrema conclusione di un duello eterno senza senso e senza scopo dove non importa chi sia il nemico quanto che ci sia un nemico da combattere.
Il film inizia con i soldati che vengono "rapati a zero" prima di essere gettati nella camera comune e presentati a chi dovrà far di loro dei veri marine. Già la sequenza iniziale mostra l'umanità delle reclute che viene portata via coi colpi dei barbieri: chi aveva i capelli lunghi, chi corti, chi biondi, chi con un taglio piuttosto che un altro, ora sono tutti "rapati a zero" e la loro diversità individuale sembra già compromessa.
Il sergente istruttore Hartman si presenta a loro, li insulta, dice chiaramente che il suo ruolo è quello di trasformarli in killer. Viene da sorridere guardando Hartman, il suo sguardo da invasato, il suo linguaggio grottescamente volgare e gratuito, si sorride perché un pò a tutti questo personaggio sembra in qualche modo irreale, frutto di una parodia malriuscita dell'uomo. Anche i soldati pensano questo e alcuni di loro sorridono o fanno una battuta ma i loro sorrisi spariscono dopo che Hartman gli fa capire quanto sia reale e tangibile tutto ciò che vivranno lì. Il soldato "palla di lardo" non riesce a disumanizzarsi, a uniformarsi a quella vita, viene maltrattato, vessato, insultato durante tutto l'addestramento, persino dai suoi compagni. L'addestramento prosegue e come in un crescendo di follia Hartman parla di persone come l'assassino di Kennedy e di un omicida come di esempi da seguire in quanto "erano ottimi cecchini", e avevano imparato a sparare proprio tra i marines.
L'addestramento volge al termine, nell'ultima notte il soldato "palla di lardo", ormai definitivamente impazzito e brutalizzato da quel mondo si rinchiude in un bagno con un fucile carico, il suo caposquadra entra in bagno ed entra anche Hartman che nella sua follia persino davanti a un fucile carico insulta gratuitamente e violentemente "palla di lardo" prima che questi uccida il proprio tiranno e infine se stesso.
L'addestramento è terminato, chi non era stato efficientemente disumanizzato è morto e chi è rimasto ora è un killer a tutti gli effetti.
Il film prosegue seguendo il soldato Joker (il caposquadra di "palla di lardo") nel Vietnam, non si prova simpatia per lui, come per nessun altro militare incontrato lungo la strada, il cui unico vero pensiero è trovare qualche puttana a basso prezzo. Si può vedere tutto lo squallore della guerra: quando una troupe televisiva intervista i soldati dicono quanto fremono per uccidere, Joker ammette orgoglioso come desideri essere il primo ragazzo del suo palazzo a uccidere un Vietcong.
L'insensatezza della guerra e delle sue ragioni traspaiono anche dalle tipiche canzoni americane, tutte in momenti "sbagliati" che sottolineano la discordanza, la follia della guerra, delle ragioni che l'hanno provocata. Il finale coi soldati che tra le macerie cantano "viva topolin" rimarca tutto questo.
Una perla del cinema da custodire con cura, uno dei pochi film che descrive senza "se" e senza "ma" l'estrema crudeltà e insensatezza della guerra e degli enormi danni che essa provoca sulle menti umane.
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[+] dark angel
(di dark angel)
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biella
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sabato 19 agosto 2006
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bellissimo
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1 tra i film + belli che abbia mai visto
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marco 91
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giovedì 13 luglio 2006
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l'ultimo grande film di stanley
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Ennesimo grandissimo film di Kubrick. Questa volta sua maestà ci parla della guerra in Vietnam e ovviamente lo fa in maniera fantastica.
Realismo impietoso, ironia, drammaticità e violenza in un cult del cinema bellico.
Fotografia maestosa.
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ant82
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mercoledì 21 giugno 2006
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born to kill
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Ritratto dell'America guerrafondaia vista con cinico disprezzo dal regista.Provocante.
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cineofilo92
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domenica 2 aprile 2006
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pam,parapam!
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Il miglior film di guerra mai realizzato, è un susseguirsi di ironia, sarcasmo, crudeltà e senzazioni straordinarie.
La trama è semplice e efficace, il tutto è puro spettacolo, che narra gli orrori di Hue.
Se volete un film sulla guerra molto violento ma originale e divertente, eccolo.
[+] giusto, originale e divertente
(di joker nemico di batman)
[ - ] giusto, originale e divertente
[+] magnifico
(di matte)
[ - ] magnifico
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rocky
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giovedì 15 settembre 2005
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no alla guerra
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Memorabile film di Kubrick sugli orrori della guerra del Vietnam (di tutte le guerre).
Racconto corale di un 'esperienza umana tragica quanto effimera. Dall'addestramento dei futuri marines, alle battaglie nei campi avversari, l'opera è un ritratto della solitudine dell'uomo- recluta, vittima e carnefice di se stesso.
L'alone dell'irreparabile imminente circonda la vicenda narrata: dall'omicidio-suicidio di "Palla di Lardo" in poi il film è un ritratto fedele della non logica della guerra. Carne da macello arriverà al massacro in un ordine di sequenza dove non si respira simpatia per nessuno dei personaggi: ciascuno interprete di un proprio destino scelto solo in apparenza.
Si afferma così nell'opera lo schema Kubrichiano di tensione-orrore-dileggio verso i vari protagonisti, senza colpe ma anche senza giustificazioni verso l'uomo che si fa morte
La comprensione si posa sui soli destini già assegnati alle vittime-carnefici: l'impossibilità di ribaltare la propria storia se non nella morte propria o dell'avversario, assume agli occhi del regista un senso di pietà e amarezza per quello che non avrebbe dovuto essere ed invece è stato e sarà sempre.
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Memorabile film di Kubrick sugli orrori della guerra del Vietnam (di tutte le guerre).
Racconto corale di un 'esperienza umana tragica quanto effimera. Dall'addestramento dei futuri marines, alle battaglie nei campi avversari, l'opera è un ritratto della solitudine dell'uomo- recluta, vittima e carnefice di se stesso.
L'alone dell'irreparabile imminente circonda la vicenda narrata: dall'omicidio-suicidio di "Palla di Lardo" in poi il film è un ritratto fedele della non logica della guerra. Carne da macello arriverà al massacro in un ordine di sequenza dove non si respira simpatia per nessuno dei personaggi: ciascuno interprete di un proprio destino scelto solo in apparenza.
Si afferma così nell'opera lo schema Kubrichiano di tensione-orrore-dileggio verso i vari protagonisti, senza colpe ma anche senza giustificazioni verso l'uomo che si fa morte
La comprensione si posa sui soli destini già assegnati alle vittime-carnefici: l'impossibilità di ribaltare la propria storia se non nella morte propria o dell'avversario, assume agli occhi del regista un senso di pietà e amarezza per quello che non avrebbe dovuto essere ed invece è stato e sarà sempre.
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[+] simpatia
(di kosky)
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raf
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mercoledì 20 luglio 2005
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viva topolin
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ancora una volta la guerra secondo kubrick. non siamo sui livelli di orizzonti di gloria, però il film è bello. lo stile asciutto ed algido del regista ben si adatta alla storia e alla rappresentazione della follia di ogni guerra. BRavissimo vincent "palla di lardo" d'onofrio. La scena finale con i soldati-spietai killer che marciano cantando la "bambinesca" viva topolin è geniale, degna di kubrick.
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