typpy91
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venerdì 12 settembre 2008
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no comment!!!
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Scusami se te lo dico ma il mediocre qui sei tu che non ha analizzato attentamente il contenuto e il messaggio del film. Sono d'accordo con te sulle interpetazioni ma dire che il film è mediocre non mi sembra molto bello nei confronti di un regista che ha lavorato veramente tanto per far vedere il suo punto di vista in ognuno dei suoi film.
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(di cici)
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(di typpy91)
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typpy91
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venerdì 12 settembre 2008
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no comment
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typpy91
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venerdì 12 settembre 2008
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bleee lo dici ai film di moccia
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Se Full Metal Jacket ti fa così schifo perchè non hai detto il motivo per cui ti fa schifo? A me la tua recensione mi fa schifo perchè mancano i motivi per cui ti fa schifo.
[+] nessuna censura
(di typpy91)
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r.a.m.o.n.e.s.
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giovedì 28 agosto 2008
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colonne sonore
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IL FILM CON LE MIGLIORI COLONNE SONORE DI SEMPRE
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ramones
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martedì 26 agosto 2008
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andrea
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secondo me questo film vuole solo rappresentare la vita reale dei Marines e della loro trasformazione da giovani ragazzi ad assassini spietati per sopravvivere. il film si conclude con la canzone di mickey mouse............riflettete
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para
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mercoledì 25 giugno 2008
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molto bello, anche se non un capolavoro per me
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Sono d'accordo col recensore nel mettere le 4 stelle (5 a Apocalypse Now sono francamente però inspiegabili) a un film che mi è parso molto bello, ma sono rimasto deluso dal fatto che mi aspettavo un autentico capolavoro...e invece non mi è parso tale. Secondo me Kubrick il massimo l'ha toccato con quel gioiello che è Arancia Meccanica. Questo è bello, ripeto, però purtroppo non mi è sembrato un capolavoro.
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un idiota
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giovedì 19 giugno 2008
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non c'è contenuto????!!!!
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"Joker: E come fai a sparare sulle donne e sui bambini? Mitr.: E' facile, vanno più lenti miri più vicino."
Questo per te non è contenuto!!!!in rambo c'è compiacimento per la guerra e per l'appartenenza algi USA.Questo film è una denuncia...una mostra della raccapricciante realtà della guerra(soprattutto nella fase di addestramento)...rifletti prima di scrivere recensioni solo per il gusto di andare controcorrente...
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(di badmotherfucker)
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francesco manca
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venerdì 13 giugno 2008
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"sotto il cielo grigio del vietnam..."
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Da oltre 30 anni a questa parte, molti cineasti d’oltre oceano hanno provato, a loro modo, a raccontare quella tanto discussa e controversa Guerra del Vietnam(1964-1975) che viene ricordata oggi tra le più violente e sanguinose della storia; ci ha provato Coppola con una lunga, prolissa, travagliata, straziante, estenuante, psichedelica ed epica avventura chiamata “Apocalypse Now”; ci ha provato Cimino con “Il Cacciatore”, triste e tormentata esperienza al fronte di due amici costretti a sentire l’odore del sangue e della barbarie; ci ha provato Stone con il teso e nervoso “Nato il 4 Luglio” e lo spettacolare “Platoon” che gli hanno regalato i suoi due premi Oscar per la miglior regia; ci ha provato De Palma con lo sconvolgente episodio dello stupro da parte di alcuni soldati americani ai danni di una ragazzina vietnamita in “Vittime di guerra”…e alla fine, ci ha provato anche Kubrick con uno dei suoi più sentiti e ineguagliabili capolavori, ovvero, “Full Metal Jacket”.
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Da oltre 30 anni a questa parte, molti cineasti d’oltre oceano hanno provato, a loro modo, a raccontare quella tanto discussa e controversa Guerra del Vietnam(1964-1975) che viene ricordata oggi tra le più violente e sanguinose della storia; ci ha provato Coppola con una lunga, prolissa, travagliata, straziante, estenuante, psichedelica ed epica avventura chiamata “Apocalypse Now”; ci ha provato Cimino con “Il Cacciatore”, triste e tormentata esperienza al fronte di due amici costretti a sentire l’odore del sangue e della barbarie; ci ha provato Stone con il teso e nervoso “Nato il 4 Luglio” e lo spettacolare “Platoon” che gli hanno regalato i suoi due premi Oscar per la miglior regia; ci ha provato De Palma con lo sconvolgente episodio dello stupro da parte di alcuni soldati americani ai danni di una ragazzina vietnamita in “Vittime di guerra”…e alla fine, ci ha provato anche Kubrick con uno dei suoi più sentiti e ineguagliabili capolavori, ovvero, “Full Metal Jacket”. Il film di Kubrick, il cui titolo si riferisce alla guaina di rame con cui sono blindati i proiettili, si differenzia da tutte le altre pellicole sopra citate per una principale caratteristica: quella di raccontare un frammento di una guerra durata ben 11 anni in poco meno di 2 ore. Infatti, prendendo come esempio “Apocalypse Now”, ci si accorge che anch’esso è senz’altro un capolavoro, ma è comunque una pellicola di una certa portata che mescola sangue, violenza, bombardamenti e conflitti in più di 3 ore (se ci riferiamo alla versione “Redux”) e lo stesso vale per “Il Cacciatore”, invece “Full Metal Jacket” si pone di fronte allo spettatore in un modo molto più deciso e conciso ma altrettanto brutale e schoccante. Kubrick, insieme agli sceneggiatori Gustav Hasford(autore del libro a cui è ispirato il film) e Michael Herr, divide la sua pellicola in due parti precise e ben definite: la prima si svolge interamente al campo di addestramento a Parris Island dove, tra gli altri, possiamo ammirare le eccellenti e strabilianti interpretazioni dell’ex “berretto verde” R. Lee Ermey nel ruolo del tiranno Sergente Hartman, il quale fu realmente tra i partecipi alla Guerra del Vietnam e di Vincent D’Onofrio nei panni del goffo e grottesco Soldato “Palla di lardo”. La seconda parte, invece, dedica maggiore spazio alla guerra vera e propria e ad uno dei suoi protagonisti, ovvero, il Soldato “Joker”, interpretato da un altrettanto strepitoso Matthew Modine e da uno scatenato Adam Baldwin. In questa frazione del film di Kubrick si ha la possibilità di ammirare “da vicino” il cielo grigio del Vietnam sotto il quale strisciano e sparano i soldati americani, il tutto, scandito da meravigliosi e raffinati piani sequenza, tipici del cinema “Kubrickiano”, accompagnati da una gelida e magnifica fotografia e da sequenze (come quella del cecchino) che hanno segnato per sempre il cinema dagli anni ’80 a oggi. Lo stesso discorso vale per la colonna sonora, curata da dalla stessa figlia del regista Vivian Kubrick che per l’occasione ha adottato lo pseudonimo di Abigail Made, ricca di pezzi della corrente “sessantottina”, uno su tutti, “Paint It Black” dei Rolling Stones sui titoli di coda. Il resto, è storia…l’espressione sui volti degli attori, i movimenti di macchina, il talento di quello che è INDUBBIAMENTE il più grande cineasta mai esistito… Questo è Stanley Kubrick, e questo è un CAPOLAVORO!
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gianfranco guerini
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domenica 8 giugno 2008
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uno sguardo alla guerra
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Full Metal Jacket è uno di quei film che riescono attraverso il loro potente impatto visivo a imprimersi tanto fortemente quanto subitamente nella tua mente,sino a entrarti dentro completamente.
Il film si divide in due parti:nella prima parte(e questo lo si arguisce facilmente),un gruppo di giovani uomini americani si prepara per entrare a far parte del corpo dei Marines.
Tra i soldati ne spicca uno che si distingue per la sua intelligenza e la sua pungente ironia Soldato Joker(interpretato da uno straordinario Matthew Modine),sul quale il regista si sofferma per descrivere con maggiore realismo l'uomo incapace di accetare la guerra,obbligato quindi a far uso del suo sarcasmo per cercare di non lasciarsi coinvolgere emotivamente da essa.
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Full Metal Jacket è uno di quei film che riescono attraverso il loro potente impatto visivo a imprimersi tanto fortemente quanto subitamente nella tua mente,sino a entrarti dentro completamente.
Il film si divide in due parti:nella prima parte(e questo lo si arguisce facilmente),un gruppo di giovani uomini americani si prepara per entrare a far parte del corpo dei Marines.
Tra i soldati ne spicca uno che si distingue per la sua intelligenza e la sua pungente ironia Soldato Joker(interpretato da uno straordinario Matthew Modine),sul quale il regista si sofferma per descrivere con maggiore realismo l'uomo incapace di accetare la guerra,obbligato quindi a far uso del suo sarcasmo per cercare di non lasciarsi coinvolgere emotivamente da essa.
L'addestramento è arduo e presenta non pochi ostacoli;uno dei giovani soldati,stanco di essere continuamente maltrattato dal suo superiore,dapprima inizia a alienarsi dai suoi compagni,poi una notte fa esplodere tutta la sua rabbia,uccidendo a sangue freddo il superiore dinnanzi gli occhi spaventati del soldato Joker.
La seconda parte,è invece tutta imperniata sulla guerra del Vietnam.
Una guerra tanto crudele quanto spietata,una guerra in cui nel film nel i soldati sono obbligati a trasformarsi in delle fredde macchine da guerra per soppravvivere e in cui le vittime sono in realtà i primi carnefici.
Il prezzo da pagare è molto alto e alla fine il regista lascia a soldato Joker l'ultima inquietante,ma veritiera frase:ho visto brandelli di corpi di giovani soldati,corpi che oramai non possono più parlare per colpa di una guerra che non ha motivo di esistere;ma io sono contento di essere rimasto vivo e di tornare a casa.
Ed è proprio questo il messaggio che il regista vuole in ultimo trasmettere:la guerra non è mai giusta ed è sempre motivata da profondi odi o conflitti,ma l'amore per la vita è ciò che conta realmente e che dovrebbe indurre ogni essere umano a rispettarsi,senza mai giungere a questi atti così tanto estremi quanto distruttivi.
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ixaxar
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giovedì 15 maggio 2008
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geometrico e realistico.
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E'forse il film di guerra più onesto finora girato. Non prediligie il punto di vista di un protagonista, ma mostra gli effetti dell'addestramento e del combattimento nella mente dei soldati e la loro trasformazione in "macchine di morte". Un film geometrico con due tempi di un'ora ciascuno. Primo tempo:addestramento. Secondo tempo: verifica sul campo.
Il film non condanna solo la guerra, ma fa riflettere sull'ambiguità e la doppiezza dgli uomini e dei governi.
Bravi gli attori (Ermey era un ex marine, inizialmente assunto come consulente, che, dietro richiesta di Kubrick, ebbe il ruolo del sergente istruttore) perfetta la regia di Kubrick. Non denuncia abbastanza gli interessi economici e politici dietro le guerre moderne e quella in particolare, per questo 4 stelle e non 5.
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E'forse il film di guerra più onesto finora girato. Non prediligie il punto di vista di un protagonista, ma mostra gli effetti dell'addestramento e del combattimento nella mente dei soldati e la loro trasformazione in "macchine di morte". Un film geometrico con due tempi di un'ora ciascuno. Primo tempo:addestramento. Secondo tempo: verifica sul campo.
Il film non condanna solo la guerra, ma fa riflettere sull'ambiguità e la doppiezza dgli uomini e dei governi.
Bravi gli attori (Ermey era un ex marine, inizialmente assunto come consulente, che, dietro richiesta di Kubrick, ebbe il ruolo del sergente istruttore) perfetta la regia di Kubrick. Non denuncia abbastanza gli interessi economici e politici dietro le guerre moderne e quella in particolare, per questo 4 stelle e non 5. Ciao.
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