La città delle donne

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dream theatre Valutazione 3 stelle su cinque

di luc


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sabato 12 gennaio 2008

Le prime due scene non lasciano dubbi su come verrà affrontato l'argomento: 1) ci tuffiamo in un buio tunnel circondato da lussureggiante vegetazione (la vagina) correndo su un treno (il pene) su un binario unico, a voler simboleggiare l'inevitabilità dell'evento. 2) i personaggi sul treno sobbalzano ritmicamente ed esageratamente, ovvero i ritmi del coito. Poi abbiamo un susseguirsi di avventure stimolanti ma anche angoscianti. A proposito delle femministe, vorrei segnalare ai giovani di oggi che negli anni '70 tutti quei concetti malati li portavano avanti davvero, ho sentito con le mie orecchie "il sesso orale è una cosa buona, la penetrazione è un atto fascista". No comment. Snaporaz (sarebbe interessante scoprire se anche questo nome è un simbolo) vorrebbe trovare pace nel maniero dannunziano di Katzone, ma la fantastica "abilità" amatoria di questi viene messa in crisi, secondo me, nella scena in cui la sua donna aspira monete e perle con la vagina: le donne ci succhiano i soldi, le conquiste di questi iper-playboy alla Katzone sono tutte prostitute, tutti sono capaci di collezionare prostitute. Snaporaz "nasce" in uno scivolo vaginale di un artificioso lunapark che è questa vita, un po' divertente ma tanto falsa, ritrova le prime immagini sessuali della fanciullezza fino alla perdita della verginità in un meccanico bordello. Beh, se l'intento autobiografico di Fellini fosse stato più onesto e coraggioso, avrebbe dovuto inserire anche qualcosa del suo inquadramento cattolico presso il collegio dei frati. Ha preferito soprassedere... Molto significativa la salita della scala (altro simbolo psicoanalitico per il coito) con la caduta nel canestro sorretto dalla tanto agognata donna ideale, una maestosa Iside-Kali mongolfiera. Snaporaz si sveglia sul treno, dove ammiccamenti complici fra la moglie e le altre passeggere danno un senso di realtà all'appena scoperta irrealtà del sogno. Stessa funzione ha la lente rotta degli occhiali. Allora è meglio riaddormentarsi, in finale è stato un sogno piacevole, accettiamo la realtà di questa irrealtà, rituffiamoci nel "tunnel oscuro". Proprio questo finale libera il film dall'angoscia e dal pessimismo che sembra percorrerlo. Snaporaz in finale è interessato all'universo femminile anche nelle sue stranezze, lo tratta con molta timidezza e gentilezza, segnalando semplicemente i suoi turbamenti con il tic di mettersi e togliersi gli occhiali. Grande la gestione dei suoni e dei rumori, invece troppo teatrale la fotografia, personalmente la preferisco più "pittorica". Un film molto italiano, da un tipico maschietto cattolico represso che esagera il valore di un oggetto che ha scarsamente posseduto, e che masochisticamente accetta senza protestare le critiche della sua pochezza da parte di queste "donne", riconfermandone così la loro immagine materna, alla pari di Katzone che edipicamente bacia la statua della madre. Film alla fine interessante, anche se le immagini psicoanalitiche sono troppo caricate e inserite coscientemente per essere un capolavoro. un'ultimo consiglio alle donne: se volete liberarvi veramente dal tradizionale ruolo di mogli-madri, liberatevi dal bisogno di aver sempre ragione...

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andrea domenica 13 gennaio 2008
complimenti
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Mi fa piacere che tu abbia trovato questo film interessante. Mi è piaciuta molto la tua recensione, dettagliata, che mi ha illuminato anche riguardo a particolari psicoanalitici a cui, per mia parziale ignoranza nell'argomento, non avevo fatto troppa attenzione. Per quanto riguarda il riferimento al colleggio, e al ruolo della religione nel divieto sessuale, penso che abbia soprasseduto per non dare l'impressione di fare un vero e proprio nuovo "Otto e mezzo", e anche perché il tema lo aveva già precedentemente e ripetutamente affrontato. Anch'io non lo ritengo un capolavoro, come hai anche tu notato, l'aspetto onirico e simbolico è forse troppo esplicitamente dichiarato, anche se era un preciso intento del maestro. [+]

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luc domenica 13 gennaio 2008
grazie
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io sono felice quando ricevo consigli dagli altri su come aumentare la mia cultura (in questo caso cinematografica, ma non solo) specie da gente come te che se ne intende. per me questo forum è un'utile occasione per aumentare reciprocamente il nostro grado di cultura. ognuno ci mette un po' di farina del suo sacco. non importa la differenza di opinioni e non importa nemmeno se qualcuno le opinioni altrui proprio non le vuole sentire, specialmente donne, che sono abituate a essere osannate e ad avere sempre ragione a causa della scarsità di offerta... per cui continua a consigliarmi bei film, io non la prendo come una tua presa di posizione "presuntuosa". e tu, quando ti vedi "donna flor e i suoi due mariti"?

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andrea domenica 13 gennaio 2008
per luc
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Mi fa piacere questo produttivo "scambio di cultura" e di opinioni, infatti mi è venuta voglia di conoscere meglio la psicoanalisi. Fellini si rifà a Jung, che si conosce meno di Freud. A te piace il pensiero di Jung? A proposito del film di Barreto, vorrei riuscire a reperirlo senza ricorrere a metodi "poco ortodossi", quindi noleggiarlo, anche se credo sia difficile trovarlo perché nelle videoteche della mia città si prediligono i film di puro consumo. Comunque lo vedrò, questo è certo, è nella lista dei film da vedere. Volevo domandarti: ti è piaciuto più questo film o Eyes Wide Shut? Meglio la visione del sesso felliniana o quella kubrickiana? Comunque, l'hai visto "Il cielo sopra Berlino" di Wenders? E' un film esistenzialista, in cui degli angeli vogliono diventare uomini, il che è tutto dire, quindi potrebbe interessarti. [+]

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luc domenica 13 gennaio 2008
freud vs jung
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io ho dei seri dubbi che fellini abbia conosciuto a fondo il pensiero di jung, ho dei seri dubbi che un regista possa conoscere a fondo il pensiero di qualche psicoanalista. conoscere a fondo significa studiarsi una produzione di 10.000 pagine almeno 3 volte per ogni autore. non resta che la conoscenza maccheronica. io conosco A FONDO freud e reich, abbastanza a fondo jung. preferisco freud, ateo e sessualista, jung è più spiritualista. oggi nelle università freud è tralasciato, troppo sovversivo uno che dice che le malattie mentali e le credenze religiose provengono da scarsa attività sessuale. meglio jung che vede tutto come incarnazione di funzioni trascendenti. come film preferisco di gran lunga eyes wide shut, fellini non mi è mai piaciuto troppo. [+]

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luc domenica 13 gennaio 2008
fellini vs kubrick
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ho sempre avuto un gusto estetico "pittorico". la prima cosa di un film per me è la fotografia e la scenografia, mi piace contemplare, adoro i film dove si parla poco e si guarda molto, odio la parola (non ho il cellulare), odio il teatro, adoro la prospettiva e la geometria. risultato: preferisco di gran lunga kubrick a fellini. ma siamo nel campo dei gusti personali. il film di wenders mi manca. mi piace scott, boorman, herzog. di quest'ultimo penso a "fizcarraldo" e "aguirre furore di dio", due film "sudamericani", che ne pensi? in realtà non ho una vasta cultura cinematografica, ho passato gli ultimi 15 anni a vivere, a fare della mia vita...un film. adesso, purtroppo, mi sto calmando, il mondo si avvia verso la dittatura alla "brazil"(lo sto per recensire) e non merita più la mia collaborazione. [+]

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andrea lunedì 14 gennaio 2008
fellini, scenografia e fotografia
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Anch'io amo il cinema pittorico, ma credo che Fellini sia molto più pittorico di Kubrick. Fu proprio il maestro riminese a dire che il cinema, prima di essere letteratura, teatro, è pittura. Ciò che accomuna queste due arti, secondo Fellini, è l'uso della luce, e infatti egli ha sempre avuto direttori della fotografia geniali come collaboratori (Rotunno, Delli Colli). Ti consiglio un altro film di Fellini sull'argomento sesso, il "Casanova", che è anche il suo film più pittorico. Resterai folgorato dalle sue immagini. Altri suoi film di intensissimo impatto visivo pittorico sono "Giulietta degli spiriti","Satyricon", "Roma", e ovviamente "Amarcord". Kubrick è più simmetrico, geometrico, più tecnico, perché iniziò come fotografo. [+]

[+] fellini scenografia e fotografia (di danae)
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andrea lunedì 14 gennaio 2008
fellini, scenografia e fotografia (2)
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Pensa che Gilliam voleva chiamare "Brazil" con un nome orwelliano-felliniano: "1984 e 1/2". "Otto e 1/2" è sempre stato il suo film preferito, e "Brazil" ne riprende i temi principali. Non è un caso se proprio i felliniani Rotunno e Ferretti collaborarono anche con Gilliam in un altro suo film. Anche a me piacciono i film in cui si contempla, i film lirici, non a caso il mio preferito è "La voce della luna", un film-poesia per eccellenza. Non penso che tu non abbia una grossa cultura cinematografica, pensa che i due film di Herzog che hai citato ancora non li vedo. Ho molto da vedere anch'io, ma mi consola il fatto che alla mia età il film medio che la gente guarda è "Transformers"... Comunque, neanche a me il teatro è mai piaciuto troppo, in effetti è eccessivamente dialogico. [+]

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lilli lunedì 21 gennaio 2008
trattato
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Mamma mia Luc hai scritto un trattato(scherzo)! Non ho visto il film (ma sono curiosa)però la recensione è bella ed interessante(anche se a me,che "mastico"poco di psicoanalisi,sembra anche un pò stravagante-nel senso buono-)perchè riesci a dare un significato ad ogni particolare descritto.

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luc martedì 22 gennaio 2008
grazie
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mi domando: com'è possibile che all'università diano da leggere libri sul simbolismo senza farli precedere da fondamenti di psicoanalisi? ma la lacuna è presto colmata: leggiti INTERPRETAZIONE DEI SOGNI di freud e la tua vita cambierà. non ho spiegato tutti i particolari del film, ci vorrebbe troppo spazio e avrei dovuto vederlo varie volte. troppa fatica, ma che mi pagano?

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lilli martedì 22 gennaio 2008
libri
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Luc mi fai troppo ridere!La tua obiezione è giusta però non li danno da leggere perchè è una facoltà di Scienze politiche.Quell'esame(Antropologia politica.Ecco perchè "simboli del potere")era un opzionale l'ho scelto per interesse(c'erano già 4 libri e saggi vari da leggere...alla fine di tutto avevo bisogno dello psicoanalista!Scherzo..)Purtroppo all'università con un esame dopo l'altro e scadenze ravvicinate non si può approfondire troppo.Ti prometto che appena avrò più tempo lo leggerò.Per"ogni particolare descritto"intendevo ogni particolare che tu avevi deciso di descrivere.Ciao

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