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Steno (Stefano Vanzina padre di Enrico e Carlo) iniziò la regia nei primi anni '50 con Mario Monicelli per poi proseguire da solo con commedie leggere ma simpatiche (Poveri ma belli, Guardie e ladri) con sceneggiatori di valore come in questo film (Marcello Marchesi e Vittorio Metz), proseguì negli anni '60 (fino al 1987) con commedie talvolta con scivolate sexy (3 tigri contro 3 tigri) affrontando anche il giallo (Doppio delitto).
Susanna (Marisa Allasio) è una giovane pasticcera bella e prosperosa della Pasticceria delle 3 Susanne, le altre sono la nonna defunta e la madre (Anna Campori) depositarie del segreto di una torta con una panna eccezionale. Susanna ha un fidanzato Alberto (German Cobos) siciliano dipendente del negozio e geloso, inoltre un altro dipendente l'infido Arturo (Raffaele Pisu) cerca di rubare la ricetta della panna per darla al Commendator Botta (Alberto Rabagliati) industriale dolciario. Susanna per calmare la gelosia di Alberto e fargli vedere il suo amore nasconde la ricetta in una torta per regalarla al fidanzato, ma per un errore di una commessa la torta viene messa tra quelle inviate a 6 indirizzi tramite fattorino. Susanna parte alla caccia delle torte ma di nascosto anche Alberto che aveva visto Susanna nascondere il biglietto e ritiene che sia un biglietto d'amore per un altro, così sempre di nascosto si mette alla ricerca Arturo per consegnare la ricetta a Botta. La ricerca inizia in un laboratorio chimico che ha chiesto una torta per analizzare la panna per conto di Botta e prosegue in un crescendo: l'equivoco in casa Trombetti (Gianni Agus e Sandra Mondaini) con il vicino donnaiolo (Nuto Navarrini) che ha ordinato la torta per gustarla con l'amante; la torta nella baracca dei barboni Scorcelletti (Memmo Carotenuto è il figlio); poi c'è la casa del rag. Libotti (Mario Carotenuto) che ha comprato la torta per mangiarla all'insaputa della moglie che lo ha messo a dieta; in un alloggio un gruppo di scalcagnati ladri (Nino Manfredi, Paolo Ferrari e Gianni Bonagura) tentano un maldestro furto alla Rififì praticando un buco nel pavimento per penetrare nella sottostante gioielleria; infine si conclude nel Piccolo Teatro Scespiriàno alla recita di Amleto con i protagonisti Massimo (Laerte, Gianni Bonagura) GianLuca (Amleto, Gianrico Tedeschi) e Rossella (Ofelia, Bice Valori) che si fanno tremendi dispetti. Lieto fine con Susanna e Alberto riconciliati e Botta senza ricetta.
Il film corrisponde ad un periodo felice della commedia italiana dotata di buoni sentimenti, con un ottimismo di fondo: era una Italia che si riprendeva dalle ferite tremende della guerra e correva verso il miracolo economico. Negli anni '60 la commedia rappresenterà un italiano gaglioffo, caricaturalmente lestofante, l'umorismo è amaro con una vivisezione dei difetti e dei vizi spesso esagerati, iniziava dopo il '68 la cultura radical chic, come diceva Flaiano "non sono comunista perché non me lo posso permettere". Susanna tutta panna innanzitutto ha un parterre di attori bravi alcuni dei quali gia affermati (Nuto Navarrini, i 2 Carotenuto, Bonucci, Agus, Tedeschi) altri all'inizio di una carriera brillante (Manfredi, Mondaini), ad esempio Agus era un attore comico che riuscì a passare con disinvoltura al dramma (Pirandello, Brecht). I diversi episodi sono esilaranti specie il finale con la recita teatrale che è un piccolo capolavoro di comicità, non ci sono parlolacce e volgarità, aggiungete un'accattivante canzone cantata dai Cetra. E Susanna? Marisa Allasio era non solo bellissima e dotata di un fisico prorompente (castamente ... sensuale) ma anche era brava come attrice (Poveri ma belli) senza bisogno di spogliarsi nuda.
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