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Hollywood fino alla fine degli anni '50 aveva una grande produzione (anche 400-500 pellicole all'anno), era normale per una star girare 3 film, talvolta di più, all'anno. Grace Kelly in poco più di anno girò 6 film; ovviamente parte della produzione era orientata a film c.d. di serie B e più correttamente denominati come "seconda pellicola", poiché era in uso in gran parte delle sale cinematografiche dare subito dopo il film principale, un secondo film non necessariamente di scarsa qualità e in genere, per ragioni di programmazione, breve. E' il caso de Il Tesoro di Vera Cruz, c'è da osservare che la città messicana c'entra poco con la storia raccontata, è solo il porto in cui sbarcano i protagonisti, la vicenda è quasi tutta ambientata nell'interno del Messico.
Douglas Anderson (Robert Mitchum) è un tenente dell'esercito USA, che via mare scappa in Messico perché accusato dal suo superiore di avere rubato 1 milione di $ dalla cassa militare, in realtà insegue il vero colpevole: Jim Fisher (Patric Knowles) un azzimato criminale che si era rifugiato in Messico, Douglas a sua volta è inseguito dal superiore il capitano Blake (Willam Bendix) che cerca di arrestarlo sulla nave, ma è tramortito dal tenente che si impadronisce dei suoi documenti. Douglas giunto a Vera Cruz va all'albergo dove alloggia Fisher non lo trova ma c'è la sua ex fidanzata Joan (Jane Greer), Douglas convince la ragazza a seguirlo per cercare Fisher che però gli sfugge fuggendo in auto. Douglas e Joan vengono fermati dalla polizia messicana e portati avanti all'ispettore generale Ortega (Ramon Navarro) che finge di credere alla storia raccontata e i 2 grazie ad una mappa lasciata in albergo da Fisher in cui è segnato l'itinerario inseguono il criminale. Anche Blake che è andato da Ortega ed è riuscito a farsi riconoscere, si mette all'inseguimento, quanto ad Ortega gioca come il gatto con il topo, li controlla sperando che lo portino ad un famoso ricettatore Seton ricercato perché cambia soldi rubati e segnati con denaro "pulito". Non sto a descrivere l'inseguimento, solo accenno al colpo di scena finale che rivela che Blake era d'accordo con Fisher, che viene ucciso dal capitano, Dougla cattura Blake e Seton (John Qualen) ferito e li consegna ad Ortega, quanto a Douglas e Joan si sono innamorati e si sposeranno.
E' un film breve (dura 1h e 12 min) ma riesce a creare ed esporre molte vicende e situazioni, grazie ad un ritmo serrato imposto dal regista: il bravo Don Siegel agli inizi della carriera, era un artigiano di classe di Hollywood, specialista in film d'azione e thriller e considerato uno dei maestri di Clint Eastwood (L'invasione degli ultracorpi, Squadra Omicidi sparate a vista, Fuga da Alcatraz, Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo). Certamente nella storia non ci sono pause o tempi morti, il colpo di scena finale è ben riuscito, le scorribande nelle dissestate strade dell'interno del Messico con continui intoppi mostrano una giusta suspense. Ovviamente alla base c'è anche un buon cast: Robert Mitchum all'inizio della sua carriera, la simpatica e brava Jane Greer valida attrice che ebbe una discreto successo nel periodo 1946-1956 (Le catene della colpa con Mitchum, Prigioniero di Zenda con Stewart Granger, La preda umana), poi la macchina stritatutto di Hollywood la mise in disparte e passò alla Tv, William Bendix è stato uno dei più noti caratteristi del tempo (Dalia Azzurra, L'isola della gloria, La corte di Re Artù); solo Patrick Knowles recita mediocremente: sembra un pesce lesso. Ecco i segreti per per realizzare un buon film: una regia agile e sicura, una sceneggiatura avvincente con una discreta caratterizzazioni dei personaggi, un buon cast di attori.
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