Bill Kiova e i suoi pistoleros danno la caccia al bandito Elfego ma, anziché assalire il suo covo che è ben guardato da un piccolo esercito di... Espandi ▽
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Episodi con protagoniste donne non più giovani: una vedova riesce a rendere la pariglia ad alcuni giovanotti che la prendevano in giro, due sprovvedut... Espandi ▽
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Nella colonna sonora sono presenti la canzone "Marinai, donne e guai" di Domenico Modugno e "La donna riccia" cantata da Abbe Lane. Espandi ▽
Quattro marinai italiani con ampia fama di dongiovanni sbarcano in Spagna. Si cacciano in seri guai con un gruppo di contrabbandieri proprio per una ragazza. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Sei big della regia riuniti da Zavattini per quello che doveva essere un "periodico filmato" su temi d'attualità, affrontati secondo i canoni (dettati dallo scrittore stesso) del neorealismo. Espandi ▽
Sei big della regia riuniti da Zavattini per quello che doveva essere un "periodico filmato" su temi d'attualità, affrontati secondo i canoni (dettati dallo scrittore stesso) del neorealismo. Lo sketch più importante rimane ancora oggi quello firmato dall'allora giovanissimo Maselli: Storia di Caterina, vicenda (realmente accaduta) di una ragazza madre che, rimasta senza lavoro, abbandona il proprio bambino (rimanendo però a guardare da lontano chi se lo prende). Il sesto episodio, di Lattuada, fa vedere gli "Italiani che si voltano" al passaggio di una bella ragazza (una delle belle che passano è Mara Berni). Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
È uno dei più bei film di Alberto Lattuada, anche se non uno dei suoi maggiori successi commerciali. Affiancato nella sceneggiatura da Cesare Zavattin... Espandi ▽
È uno dei più bei film di Alberto Lattuada, anche se non uno dei suoi maggiori successi commerciali. Affiancato nella sceneggiatura da Cesare Zavattini, il regista del Bandito sposta la vicenda del racconto di Nicolaj Gogol dalla Russia alla Lombardia. Akaki Akakievic diventa Carmine De Carmine, piccolo impiegato di provincia il cui unico sogno è un cappotto nuovo. Quando lo ottiene, gli viene rubato in una gelida notte di neve, e il povero Carmine muore di polmonite. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Nella Germania completamete distrutta dai bombardamenti la guerra è appena finita. Ma le ferite sono dure da rimarginare e anche gli odi, il razzismo, l'educazione alla violenza difficili da sradicare. Espandi ▽
Nella Germania completamete distrutta dai bombardamenti la guerra è appena finita. Ma le ferite sono dure da rimarginare e anche gli odi, il razzismo, l'educazione alla violenza difficili da sradicare. Un bambino se la passa male. E per non passarsela peggio avvelena il vecchio padre che non può lavorare e rendersi utile, quindi un essere "eliminabile" secondo le vecchie idee naziste. Ma poi non resiste al rimorso e si suicida. Qualcuno lo ritiene l'ultimo bel film di Roberto Rossellini. Non è esatto (il regista romano avrebbe avuto ancora qualche notevole exploit), ma è certo del suo periodo di grande notorietà, quello dell'esplosione del neorealismo all'indomani della guerra, l'ultimo esempio di opera centrata, perfettamente padroneggiata dal suo autore. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.