Titolo originale | Violette |
Anno | 2013 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 139 minuti |
Regia di | Martin Provost |
Attori | Emmanuelle Devos, Sandrine Kiberlain, Olivier Gourmet, Catherine Hiegel, Jacques Bonnaffé Olivier Py, Nathalie Richard, Stanley Weber, Jean Toscan, Frans Boyer, Nicole Colchat, Fabrizio Rongione, Erwan Creignou, Vincent Schmitt (II), Jean-Paul Dubois, Paulette Frantz, Valérie Kéruzoré, Sylvie Jobert, Thierry Nenez, Marie-Aline Thomassin, Alexandre Massonnet, Josette Ménard, Richard Chevallier, Florent Bigot de Nesles, Isabelle Sprung, Claudine Acs, Pierre Gribling, Marc Faure, Pierre-Alain Chapuis, Laure Sirieix, Jean Vincentelli. |
Uscita | giovedì 25 giugno 2015 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,97 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 25 giugno 2015
Bio-pic su Violette Leduc, tra gli amici di Simone de Beauvoir oggi relativamente sconosciuta.
CONSIGLIATO SÌ
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Nella Francia occupata dai nazisti Violette Leduc traffica nel mercato nero e cerca di portare avanti un mènage difficile con un coniuge gay. Il suo incontro con Simone De Beauvoir le cambia la vita. La scrittrice la spinge a trasformare le proprie angosce esistenziali in parole scritte. E' l'inizio di un percorso che la porterà ad essere una delle scrittrici più coraggiose ed apprezzate della Francia.
Dopo il successo di Séraphine (7 premi César e 700.000 spettatori) e il semi fallimento del successivo The Long Falling (non distribuito in Italia) Martin Provost torna ad occuparsi di un personaggio femminile realmente esistito. Questa volta però deve mettere in scena parole e non opere pittoriche. Gli occorre quindi il sostegno di un'attrice capace di sostenere il ruolo. L'ha trovata nella straordinaria Emmanuelle Devos che è da sempre in grado di fornire corpo ed anima ai ruoli che le vengono affidati. Accanto (e talvolta di fronte) a lei un'altrettanto efficace Sandrine Kiberlain stretta negli abiti borghesi di un'icona della letteratura non solo francese: Simone De Beauvoir. Perché è sull'incontro tra queste due donne che il film, strutturato in capitoli, incentra la propria forza.
Violette Leduc non è famosissima al di qua delle Alpi ma in Francia, negli anni in cui i Sartre, i Genet, i Cocteau erano al centro dell'attenzione, costituì un elemento dirompente in ambito letterario. Non si era mai avuta una donna che sfidasse la censura con romanzi in cui la vita stessa dell'autrice costituisse il focus di una narrazione in cui si parlava apertamente di aborto, di sesso, di omosessualità femminile. Non è un caso che il libro di maggior successo di Violette Leduc sia stato l'esplicitamente autobiografico "La bastarda" in cui il conflitto con la figura materna, che ancora cercava di dominare la sua vita, si ripresenta dopo che nel romanzo d'esordio "L'Asphyde" era già stato ampiamente trattato. "Violette Leduc non fa niente per piacere: non piace e fa persino paura" scrisse Simone de Beauvoir nella prefazione del libro. Provost si accosta con sensibilità a questa donna che non si sentiva voluta da nessuno così come all'amore dichiarato (e corrisposto in forme diverse da quelle che lei avrebbe desiderato). I suoi continui tormenti interiori, la sua ricerca di una pacificazione inarrivabile, la sua interiorità di donna letteralmente affamata di una vita che lei stessa finisce con il complicare vengono tradotti da Devos in sguardi, gesti, reazioni che non vanno mai sopra le righe consentendoci di avvicinarci a una scrittrice che ha saputo lasciare un segno nel tempo in cui le è stato dato di vivere scrivendo di sé: "Com'è grandiosa e musicale la mia scorciatoia di erbe pazze. E' fuoco che la solitudine posa sulla mia bocca".
VIOLETTE disponibile in DVD o BluRay |
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Un film non facilissimo, intenso nel sotto testo, eppure povero di fatti, azione, situazioni. Nel film non succede nulla, anche i dialoghi sono quasi didascalici. Solo le parole scritte di Violette restituiscono la poesia al film. Bisogna scavare o lasciarsi andare. Non è un film per tutti. È troppo lungo, troppo triste, di una tristezza antica, chiamata solitudine.
Violette vuole amare , non importa chi . Lei vuole esprimere con i sentimenti ma ancora di più con il suo corpo tutto il desiderio che ha dentro di se e lo vuole subito non ha tempo di aspettare . La borsa nera che ha praticato durante la guerra e continuata anche dopo e l'essere figlia illegittima con in più una madre possessiva e naturalmente un padre assente l'hanno [...] Vai alla recensione »
Film ostico per il mio gusto, ma racconta una storia profonda, drammaticamente vera e spiazzante per chi vede il mondo in una certa maniera.
E' un biografico ben romanzato. E' poetico, con una fotografia di primo livello. La storia è gradevole, per di più tratta dal reale. Consigliato.