90 film, tra anteprime nazionali e internazionali, cortometraggi e lungometraggi, omaggi e retrospettive. L’edizione numero 66 del Festival dei popoli si tinge di tanti colori.
di Veronica Ranocchi
90 film, tra anteprime nazionali e internazionali, cortometraggi e lungometraggi, omaggi e retrospettive. L’edizione numero 66 del Festival dei popoli si tinge di tanti colori e affronta, come sempre, tante tematiche attuali, dalla guerra alla politica, passando per la musica e l’ambiente, ormai diventati delle sezioni a parte.
Il festival internazionale del film documentario torna a Firenze dal 1° al 9 novembre - con un focus in apertura il 1° e 2 novembre per i più piccoli, Popoli for Kids and Teens, e lunedì 3 l’inaugurazione al cinema La Compagnia. Ad annunciarlo e presentarlo il Presidente Roberto Ferrari, con la presidenza onoraria di Ken Loach, il direttore artistico Alessandro Stellino, la direttrice organizzativa Claudia Maci.
L’inizio del festival e gli omaggi
Il primo giorno di festival, al cinema La Compagnia, inizia alle 18 con la prima proiezione dell’omaggio dedicato a Sarah Maldoror, prima donna cineasta del cinema africano: in sala ci sarà il suo primo lungometraggio, il capolavoro Sambizanga (1972), introdotto dalla figlia Annouchka de Andrade. L’omaggio alla regista proseguirà poi nei giorni successivi con altre proiezioni che includono, tra i 12 titoli, Aimé Césaire – Le Masque des mots (1987), Portrait de Assia Djebar (1989), Léon G. Damas (1994). In suo onora anche la mostra Sarah Maldoror: C’est Pour Vous Que Je Parlerai a cura di BHMF, Justin Randolph Thompson & Janine Gaëlle Dieudji, visitabile fino al 6 gennaio 2026.
Il film d’apertura del festival sarà poi l’anteprima nazionale di With Hasan in Gaza del regista palestinese Kamal Aljafari, nella serata di lunedì 3 novembre. Una riflessione cinematografica sulla memoria, la perdita e il passare del tempo, filmando una Gaza popolata di fantasmi che oggi non esiste più.
A proposito di omaggi, oltre a quello alla Maldoror, il Festival dei Popoli dedica anche uno spazio alla regista francese Marie Loisier che sarà ospite a Firenze. L’omaggio a lei dedicato sarà in programma nella sezione Let the Music Play, dedicata ai documentari musicali. In anteprima nazionale verrà presentato il 7 novembre il suo ultimo film Barking in the Dark sulla band di culto di San Francisco, The Residents, noti per non aver mai mostrato in pubblico i loro volti.
Tra i corti e mediometraggi in programma anche Alan Vega, Just a Million Dreams del 2014, Felix in Wonderland, Tony Conrad, DreaMinimalist (2008); per i lungometraggi, invece, The Ballad of Genesis and Lady Jaye, e l’irriverente Peaches Goes Bananas; infine il folgorante videoclip ambientato al CERN (il Centro Internazionale di Ricerca Nucleare di Ginevra) Electric Storm, 100 Years of Theremin, che celebra le origini della musica elettronica in concomitanza con il centenario del theremin.
Alcune sezioni
Attualità, guerre, dissidenza nell’arte sono al centro della sezione che propone titoli di grande rilevanza internazionale fuori concorso Doc Highlights. Tra questi Ai Weiwei’s Turandot di Maxim Derevianko, segue l’artista e attivista rivoluzionario cinese Ai Weiwei per il suo debutto alla regia di un’opera lirica al Teatro dell’Opera di Roma, con l’allestimento della Turandot di Puccini come scenario di fondo per una riflessione sul potere dell’arte come forma di resistenza e liberta? di espressione. Ma non solo arte. Spazio anche al contesto bellico che ci circonda, a partire dall’invasione russa dell’Ucraina. Il festival presenta scorci di una frontiera ferita da tre diversi punti di vista: quello di Sergei Loznitsa con il corto Paleontology Lesson, quello di Joshua Zeman con Checkpoint Zoo e quello di Gar O’Rourke con Sanatorium. Arte come politica, invece, al centro di Nova ‘78 di Aaron Brookner e Rodrigo Areias, un viaggio elettrizzante nel cuore della controcultura degli anni ‘70.
Si respira anche Italia con la prima assoluta di Uscivamo molto la notte di Stefano Pistolini, racconto della new wave fiorentina con i protagonisti dell’epoca, ma anche con Il Settimo Presidente di Daniele Ceccarini e Mario Molinari, docufilm che si propone di raccontare la figura di Sandro Pertini. In prima italiana, poi, Post Truth di Alkan Avc?o?lu, il primo documentario interamente generato dall'intelligenza artificiale della storia.ì Chiudono la sezione Familiar Places di Mala Reinhardt e Tatti, paese di sognatori di Ruedi Gerber.
La sezione Let the Music Play oltre all’ampia selezione dei lavori di Loisier, viene completata da tre perle: per la prima volta a Firenze e in anteprima, dopo la partecipazione alla Mostra del cinema di Venezia, Piero Pelù. Rumore dentro di Francesco Fei, In Hell With Ivo di Kristina Nikolova, It’s Never Over, Jeff Buckley di Amy Berg.
Altre due sezioni importanti sono Feminist Frames e Habitat. La prima è una selezione di opere realizzate da registe sulla liberazione delle donne pensata in collaborazione con una rete internazionale di cineaste femministe che costruisce spazi di mutuo sostegno, co-creazione e pratiche condivise. Cinque i film della sezione: The Long Road to Director’s Chair di Vibeke Løkkeberg, No Mercy di Isa Willinger, Las Novias del Sur di Elena López Riera, The Mens’s Land di Mariam Bakacho Khatchvani, Bled El Siba (Rebel Land) di Ro Caminal.
La sezione Habitat restituisce una visione d’insieme del nostro tempo e delle sue criticità. Tre i documentari in prima assoluta: Domani - Il viaggio di Maysoon Majidi di Vincenzo Caricari e Barbara Di Fabio, The Trials di Marta Massa, Sunu Gaal (Our Cayuco) di Josep T. Parìs. Arrivano poi in prima italiana Slave Island di Jimmy Hendrickx e Jeremy Kewuan, How Deep Is Your Love di Eleanor Mortimer.
Da ricordare anche le sezioni Popoli for Kids and Teens, Doc at Work, Future Campusi e il panel dedicato al Cinema del Reale: Documentario italiano: verso la finzione.
Il concorso internazionale, discoveries e italiano
Saranno 9 i film del Concorso Internazionale Lungometraggi, tutti in anteprima, 10 i cortometraggi e mediometraggi in anteprima nel Concorso Internazionale Discoveries e 7 per quello Italiano. Ecco i titoli del concorso italiano: She (Lei - Storie operaie dal Vietnam di Parsifal Reparato, Waithood di Paola Piscitelli, Il fantasma che è in me di Michael Beltrami, Chi sale sul treno di Valerio Filardo, Cumpartia di Daniele Gaglianone, White Lies di Alba Zari, Queste cose non avvennero mai ma sono sempre di Pierluca Ditano.
Questi quelli del concorso internazionale: A Scary Movie di Sergio Oksman, Better Go Mad in the Wild di Miro Remo, D is for Distance di Christopher Petit, Emma Matthews, Last Letters From my Grandma di Olga Lucovnicova, Spring in Kangiqsualujjuaq di Marie Zrenner, The Ground Beneath our Feet di Yrsa Roca Fannberg, The Memory of Butterflies di Tatiana Fuentes Sadowski, To the West, in Zapata di David Bim, With Hasan in Gaza di Kamal Aljafari.