90 film con oltre la metà dei documentari in programma diretto da registe donne. E tra ospiti speciali e iniziative, l’edizione numero 65 del Festival dei popoli si preannuncia ricca di sorprese.

Tra gli ospiti speciali il regista Albert Serra, protagonista di un talk a Palazzo Strozzi, i registi Pietro Marcello e Alice Rohrwacher con un panel sul cinema del reale italiano, e Vinicio Capossela con un documentario omaggio ai “concerti per le feste”. E poi Paolo Ruffini protagonista di un film su un piccolo paese della Toscana dove si svolge un originale concorso.

Il festival, che fa parte del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze, è il festival internazionale di cinema documentario più antico in Europa, che si terrà dal 2 al 10 novembre a Firenze con la direzione artistica di Alessandro Stellino, quella organizzativa di Claudia Maci e con la presidenza di Roberto Ferrari.

Il programma

Si inizia il 2 novembre con Qui è altrove di Gianfranco Pannone, per poi proseguire con A new kind of wilderness di Silje Evensmo Jacobsen. Spazio poi a Fiore mio di Paolo Cognetti con al centro la sua passione per la montagna, come spazio geografico e dimensione interiore. Il 3 novembre inizia anche lo spazio dedicato ai più piccoli con alcuni dei titoli della sezione Popoli for Kids and Teens.

Ma il secondo giorno inizia anche il concorso italiano che viene inaugurato dalla prima mondiale di Cose che accadono sulla terra di Michele Cinque, ritratto di una famiglia di moderni cowboys, con la missione di continuare ad allevare il proprio bestiame senza danneggiare l’ecosistema. Poi di nuovo spazio ai piccoli con altri titoli della sezione Popoli for Kids and Teens. Nel pomeriggio è la volta del concorso internazionale con The Flats di Alessandra Celesia, che ruota intorno alla figura di Joe, nel suo appartamento in un quartiere cattolico e working class, che rievoca i traumi di gioventù vissuti durante gli anni ‘80, segnati dal conflitto nordirlandese. Spazio poi anche per alcuni dei documentari di Doc Highlights.

La giornata del 4 novembre si apre con i film della sezione DOC at Work Future Campus, due film del concorso internazionale, rispettivamente Pink Dolphin di Didier D’Abreu su un’antica leggenda amazzonica che narra di una creatura soprannaturale che vive nel fiume e perseguita le donne che si immergono nelle sue acque durante il periodo mestruale e Angry Spirits di Iris Pakulla su Ainur, una giovane donna che ha vissuto come nomade della steppa della Mongolia e che oggi abita nella moderna capitale di Ulan Bator dove, per mantenere la famiglia, lavora come ballerina in uno strip club.
 

Previsti poi alcuni titoli della sezione Habitat e di Doc Highlights, mentre per il concorso italiano Pensando ad Anna di Tomaso Aramini e Valentina e i muostri di Francesca Scalisi. Il 5 novembre, dopo le prime proiezioni della sezione DOC at Work Future Campus, un titolo di Doc Highlights e i primi titoli dedicati ad Albert Serra, ospite d’onore, per il concorso internazionale c’è Kamay di Ilyas Yourish, Shahrokh Bikaran su una famiglia hazara, etnia fortemente perseguita in Afghanistan, che chiede giustizia per la morte sospetta di una delle figlie e Mother Vera di Alys Tomlinson, Cécile Embleton su una suora che si affretta con passo deciso a raggiungere il luogo di preghiera in un monastero ortodosso in Bielorussia. Per il concorso italiano ci sono Tineret di Nicolò Ballante e Portuali di Perla Sardella. Il primo pomeriggio del 6 novembre si apre con tre titoli della sezione Habitat per poi passare al concorso internazionale con Terra incognita di Enrico Masi su due esperienze utopiche che si svolgono in parallelo.

Altri titoli del concorso internazionale arrivano il 7 novembre. Si tratta di Bogancloch di Ben Rivers: il titolo è il nome della foresta che circonda l’abitazione di Jake Williams, un rifugio remoto nel cuore delle Highlands scozzesi e di A family di Christine Angot sugli abusi sessuali vissuti dalla regista. Per il concorso italiano, invece, ci sono In perpetuo di Federico Barassi e Honeydew di Marco Bergonzi e Michael Petrolini.
L’8 novembre è il momento di Fuga di Bénédicte Lienard, Mary Jiménez su un ragazzo che sta accompagnando il corpo di una ragazza trans per darle sepoltura nel villaggio peruviano in cui è nata, insieme ad altri titoli della sezione Habitat e Doc Highlights. Altri titoli di Popoli for Kids and Teens sono presentati il 9 novembre insieme a dei fuori concorso. Meritano una menzione, oltre agli ospiti, anche le sezioni Let the Music Play, Feminist Frames e l’omaggio a Judit Elek.