Avatar – La via dell’acqua ha infine superato i due miliardi di dollari, permettendo a James Cameron di diventare il primo regista della storia del cinema a riuscire a raggiungere questo traguardo. Il film questo weekend ha incassato poco più di 50 milioni di dollari nei mercati internazionali e dovrebbe chiudere a 2,2 miliardi globali. I migliori mercati per il film sono ovviamente la Cina, con 230 milioni, Francia, con 130, Germania, con 120, Corea del Sud, con quasi 100 milioni, UK, con 82, India con 58, Australia con 55, Messico con 52, Spagna con 47 e Italia con 45. Un clamoroso successo quindi, anche se, a ben vedere, come altri franchise famosi, il film in alcuni paesi ha perso parecchio rispetto al primo capitolo (proprio negli USA, dove l’incasso del primo Avatar fu superiore a 900 milioni e questo, al massimo, arriverà a 650). Il film in alcuni mercati è diventato il maggior incasso di sempre (non solo del periodo pandemico) in Austria, Lithuania, Bulgaria, Ungheria, Libano, Romania, Slovacchia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Uzbekistan, Mongolia e Colombia. Tra i titoli internazionali già usciti da un pezzo aggiorniamo i totali di M3gan, arrivato a ben 125 milioni di dollari, mentre Il gatto con gli stivali 2: L'ultimo desiderio è prossimo a superare i 300 milioni globali, un ottimo risultato dopo un pessimo avvio.

Per quanto concerne i film locali, Francia come al solito in grande spolvero: Two Tickets to Greece, diretto da Marc Fitoussi con Kristin Scott Thomas, Laure Calamy, Olivia Côte, Mathias Minne, Antoine Levannier, debutta con 1 milione di dollari. Ottimi numeri per L'immensità, che apre con oltre mezzo milione mentre Les cadors (titolo internazionale Top Dogs), apre con 300mila dollari.

Impossibile non segnalare l'incredibile performance del russo live action/animato Cheburashka, dedicato ad un personaggio apparso per la prima volta in un libro per bambini nel 1966, da anni icona russa, che in madre patria ha incassato 60 milioni di dollari in appena un mese di programmazione,
dominando il Natale (che lì ovviamente non ha visto la presenza di film americani).