La storia e le tradizioni delle montagne nel mondo sono i temi che hanno da sempre caratterizzato il Film Festival della Lessinia. L’evento, giunto alla 27.ma edizione, si svolgerà in presenza dal 20 al 29 agosto al Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova, in provincia di Verona. Saranno presentati 66 film provenienti da 36 paesi differenti con 24 anteprime italiane. 37 di questi saranno in streaming sulla piattaforma di MYmovies. 
 

Sono diversi i percorsi che propone il concorso internazionale dei corti e dei lungometraggi. Il viaggio segna lo spostamento della filmmaker marocchina Asmae El Moudir nel piccolo villaggio tra le montagne di Zawia dove la madre è nata ma non è più tornata in The Postcard, del gruppo di migranti che hanno attraversato il confine tra Italia e Francia e nel tempo dell’attesa delle pratiche burocratiche raccontano la loro tragica esperienza alla regista Marianne Chaud prima di riprendere il loro cammino in L’aventure, del pastore che va alla ricerca del puma che minaccia il suo gregge in Piedra sola, della donna che ogni giorno percorre l’altopiano dell’Uttarakhand, dove l’India incrocia le montagne dell’Himalaya con il figlio sulle spalle alla ricerca di un futuro migliore in Fire in the Mountains e del fotoreporter alle prime armi che cerca di arrivare prima degli altri in un remoto villaggio indiano colpito da un terremoto ma lungo la strada incrocia misteriose e inquietanti presenze che si prendono gioco di lui in Nilanadukkam. 

I paesaggi sono sempre elementi decisivi nelle storie raccontate: la giungla cubana di Entre perro y lobo, il villaggio nepalese dove si incrociano i destini di una troupe cinematografica, un bambino dai poteri soprannaturali e lo sciamano in The Big-Headed Boy, Shamans & Samurais, la ritualità dei contadini sul Doi Inthanon che è la montagna più alta della Thailandia in Teuga e della città svizzera del titolo, Davos, dove si svolge dal 1971 il World Economic Forum ma anche l’attività di tutti i giorni dei suoi abitanti. 

I legami degli abitanti con il loro territorio è qualcosa di sanguigno come nel ritratto generazionale femminile del documentario For Your Sake, delle tre stagioni della vita del pastore della Bulgaria orientale di February, delle difficoltà della vedova sarta a Kabul di Bad Omen, del fattore dei Colli Euganei che spera di guarire il suo asino in Il monte interiore e del minatore che lavora al vulcano Kawah Ijen, a ovest di Java che si deve occupare della madre gravemente malata dopo essere stato abbandonato dalla moglie in Mbah Jhiwo.

Nella sezione “Montagne italiane” scorrono frammenti di vita: il disgelo e l’arrivo dell’inverno nel corso di un anno sull’arco alpino viene ripercorso gli occhi di tre ragazzi in Le terre alte, il rito della raccolta di fichi nelle campagne calabresi in Accamòra, la quotidianità di bambini e adolescenti di un paese della provincia bellunese che si sta spopolando in Movida, lo scrittore che ha trascorso il lockdown in una baita di montagna in L’anno dei sette inverni, il regista che torna a Pietropaola in Calabria per ritrovare spazi, volti e sonorità della sua infanzia in Sòne e i minori con problemi di autismo e disturbi del comportamento ospiti della comunità di Villa Santa Rita a Marina di Crespadoro nell’alto vicentino in Marana.

I temi dell’emergenza e del cambiamento climatico caratterizzano la sezione “FFDL Green”: la sconsiderata gestione delle risorse idriche in Cile attraverso il racconto di tre donne in Siluetas de agua, lo scioglimento dei ghiacci ma anche le sempre più frequenti inondazioni e tempeste in Icemeltland Park, dei giovani attivisti (da Greta Thunberg al gruppo Extinction Rebellion) che gridano la loro rabbia contro i politici per fargli aprire gli occhi sul nostro drammatico futuro se non si agisce rapidamente in Now e della famiglia preoccupata per il destino del pianeta che si è trasferita dalle montagne norvegesi alla comunità danese che produce prodotti biologici in modo autosufficiente in Rejsen til utopia. Tra tradizione e innovazione, passato e futuro, scorrono tutte le paure e le speranze di persone profondamente legate ai luoghi che hanno segnato e continueranno a influenzare il loro vissuto.