Il regista di The Artist torna in sala con Agente Speciale 117 al servizio della Repubblica - Missione Rio. Dal 29 luglio al cinema.
di Fabio Secchi Frau
Michel Hazanavicius torna al cinema con uno dei suoi primi successi in patria, Agente Speciale 117 al servzio della Repubblica - Missione Rio, distribuito nelle sale da I Wonder Pictures dal 29 luglio.
Un grande successo alle spalle. Perché ha trovato il modo per parlare del cinema senza parlare, attraverso gli antichi codici, mai dimenticati di un linguaggio che ancora non ammetteva il sonoro nelle pellicole. Una storia cucinata in salsa muta. Un fenomeno che non ha incontrato la popolarità del pubblico italiano, ma che è stata abbracciata dalla critica come un vero evento. In molti, avevano pensato che fosse un'idiozia quella di dirigere un film muto e in bianco e nero nel 2011. Ma Michel Hazanavicius non ha tentennato e ha diretto il suo film, elegante, particolare, raffinato. Lontano anni luce da quei blockbuster costruiti per il pubblico maschile americano/mondiale fracassoni e ricolmi di effetti speciali. Decisamente peggio del suo The Artist che invece porta con sé un romanticismo casto fra due attori del cinema muto, una favola di astinenza dall'uso della parola che diventa esempio unico dell'evoluzione del cinema e lui, regista, sceneggiatore e produttore francese fa un piccolo passo verso la Storia del Cinema.
Nato a Parigi il 29 marzo 1967, Michel Hazanavicius, cresce all'ombra della Tour Eiffel assieme a suo fratello Serge, che diventerà un grandissimo attore francese. Studente all'ENSAPC, Michel comincia la sua carriera nel piccolo schermo.