Il film
L'ispettore Bun (Ching Wan Lau) ha un dono: riproducendo la scena del delitto riesce a risolvere i casi più complessi. Purtroppo però, la sua capacità di vedere l'animo delle persone - mettendo a nudo i desideri subconsci, le emozioni, lo stato mentale - si tramuta presto in follia. Licenziato dal corpo di polizia, viene ricontattato qualche anno dopo da Ho, l'ispettore dell'unità speciale anticrimine che gli chiede aiuto per trovare un pericoloso assassino che uccide le sue vittime utilizzando l'arma da fuoco di un poliziotto scomparso da tempo. "Questo film mette in discussione le convenzioni dell'intreccio e le aspettative del pubblico. A livello narrativo e visivo, nulla è come appare. Via via che il nostro eroe procede con la sua indagine, la sottile linea tra menzogna e verità si fa sempre più ambigua. Paradossalmente, più cerchiamo di svelare la verità, più perdiamo il contatto con l'idea di come la realtà dovrebbe essere", parola di Johnny To, che abbiamo incontrato in occasione della presentazione del film a sorpresa.

Come è nata l'idea di Mad Detective?
Wai Ka-Fai: Mi piaceva esplorare la natura di una persona con gravi problemi mentali che riuscisse a osservare le varie personalità delle altre persone. Il nostro film affronta una critica nei confronti dell'umanità. Tutti hanno un diavolo o più diavoli dentro, che agiscono a seconda delle situazioni. Bisogna saper distinguere la buona e la cattiva personalità del prossimo.

È uno dei quattro film cinesi in concorso, ma non è stato molto promosso.
Johnny To: È sempre stato il mio stile, non mi piace dare informazioni sui film che faccio prima che escano. Questo permette agli attori di lavorare con serenità ed è un segno di rispetto nei confronti del cinema.
Wai Ka-Fai: Anche io amo fare i miei film in modo sobrio.

Questo film si allontana dalla sua filmografia, se prima esplorava i rapporti d'amicizia e fratellanza qui esplora l'animo umano.
Johnny To: Sì è vero. Mi hanno detto che so girare solo film d'azione, che non sono capace ad esempio di fare opere al femminile, ma non è vero. Mi piace inventare cose nuove.
Lau Ching Wan: Questo film è diverso dagli altri che abbiamo fatto insieme. Ma credo che sia cambiato soprattutto il suo modo di lavorare, se prima era in piedi a dirigere, ora è seduto in poltrona per vedere come si presenta la scena nel suo insieme.