Kreuzweg - Le stazioni della fede

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Un film di Dietrich Brüggemann. Con Lea Van Acken, Franziska Weisz, Florian Stetter, Lucie Aron, Moritz Knapp.
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Titolo originale Kreuzweg. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 107 min. - Germania 2014. - Satine Film uscita giovedì 29 ottobre 2015. MYMONETRO Kreuzweg - Le stazioni della fede * * * 1/2 - valutazione media: 3,56 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
carloalberto giovedì 12 agosto 2021
de imitatione christi per dimostrare popper Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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 Risolto in linea col pensiero di Popper il paradosso della tolleranza, rappresentato icasticamente nella scena della palestra, ossia che una società che si definisce tollerante non può essere tollerante con gli intolleranti, la sceneggiatura è costruita schematicamente come un teorema, che, in 14 dimostrazioni, quante sono le stazioni di una immaginaria via crucis cui si sottopone la protagonista in una sorta di Imitatio Christi medievale, giunge, infine, all’assioma ideologico, dato per presupposto indiscutibile, da cui nasce il soggetto stesso del film, che trae spunto dal vissuto adolescenziale degli autori, probabilmente traumatico, ossia che la fede ortodossa ed il fanatismo religioso sono il male assoluto, che possono generare in alcuni casi, persino, il martirio degli innocenti. [+]

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kaipy martedì 20 giugno 2017
chi è senza peccato Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
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Molto bello.
molto parlato.
molto lento.
una via crucis di 14 stazioni. Ogni stazione un sasso lanciato contro un innocente.
il peggiore di tutti? il prete. 

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aristoteles martedì 31 maggio 2016
almeno il marito... Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

Almeno il Marito,o Bernadette,forse anche il dottore, uno schiaffone a quella madre così intrappolata in un mondo tutto suo,doveva darglielo.
A parte questo atto doveroso pragmatico mai avvenuto,in maniera più delicata volevo sottolineare il fatto che qui andiamo a cadere nel surreale.
Il fanatismo religioso,perché di questo stiamo parlando, raccontato in questa lunga Via Crucis non convince molto,sopratutto nella parte finale,quando la ragazzina sta veramente male.
Nessun genitore,qualsiasi fosse la religione, avrebbe chiuso gli occhi e sopratutto il cuore.
Insomma la madre descritta sempra Robocop con le sue regole fisse.
L'attrice principale è veramente brava e per il film avranno speso poco (ed è un merito) visto che le ambientazioni sono tra le più scarne di sempre,in riga tuttavia con il clima austero della pellicola. [+]

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noillusions venerdì 29 aprile 2016
film astioso e contradditorio Valutazione 1 stelle su cinque
100%
No
0%

io non l'avrei premiato mai. il regista, rabbioso contro il cattolicesimo per motivi suoi, non si rende nemmeno conto di come, sin dalla prima scena, cada assieme all'intera sua pellicola in una completa contraddizione, e che sia lui stesso a enunciarla senza capirlo. il film inizia con un prete che dice ai suoi allievi "non vedete che la chiesa non fa recitare neanche più la messa in latino? che il mondo è in preda al demonio, tutti si divertono, vanno a ballare e sentono la musica rock? volete farlo anche voi?". e quindi è il regista stesso che lo dichiara, è quello il buffo: il fondamentalismo religioso di cui parla il film appartiene a una ristretta schiera di fanatici che rifiutano il resto del mondo. [+]

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nerone bianchi venerdì 27 novembre 2015
un film che fermenta Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

L'architettura del film è davvero molto bella, denota la mano profonda di chi l'ha disegnata. Le vicende di un'adolescente vittima di uno dei tanti fondamentalismi, in questo caso quello cattolico, viene raccontata attraverso le 14 stazioni della Via Crucis, e le similitudini, man mano che il film va avanti, diventano davvero inquietanti. Impressiona la bravura della protagonista, una ragazzina credo di quindici anni, ma tutto il cast è perfettamente nei ruoli. La vicenda è significativa e ci mette di fronte alla violenza del pensiero unico, ai suoi devastanti effetti soprattutto quando impattano il mondo dei più giovani. La scelta di girare il film attraverso inquadrature fisse si rivela però un boomerang spaventoso. [+]

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enrike b lunedì 9 novembre 2015
la religione opinabile... Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

L'argomento intorno a cui ruota il film sembra essere la religione, ma in verità è un flim che ne trae solo spunto. Il film è scandito dalle stazioni della via Crucis di Gesù e ogni titolo racchiude perfettamente il senso della situazione ricreata. Ecco così che la protagonista attraversa la propria via crucis, in cui lei si lascia guidare dai propri estremismi religiosi in contrapposizione ai suoi genitori, uguali estremisti della stessa religione: geniale contrapposizione. Allora la religione è opinabile? O i suoi dettami? Il modo in cui la storia viene proposta fa nascere nello spettatore tante domande, ma da' anche delle risposte, e il mio titolo è solo una provocazione come il film, ma la religione non è cattiva ovviamente. [+]

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flyanto giovedì 5 novembre 2015
la negatività di tutto ciò che è un eccesso Valutazione 4 stelle su cinque
17%
No
83%

"Kreuzweg", che letteralmente significa "le stazioni dell via crucis", come la traduzione italiana del titolo del film, è un'opera molto cruda per ciò che riguarda la vicenda in sè ed ovviamente per la rappresentazione e la conseguente condanna di ciò che determina, appunto, la storia stessa.
La protagonista è una ragazza adolescente di nome Maria la quale si sta preparando per ricevere il sacramento della Cresima. Ella vive con una fervente, per non dire addirittura fondamentalista, famiglia  cattolica e pertanto molto rigida per ciò che riguarda la condotta e l'educazione, nonchè l'ubbidienza rigorosa e senza margini di sconto dei principi cattolici. [+]

[+] il dubbio rimane (di goldy)
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goldy martedì 3 novembre 2015
contradittorio Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

L'impostazione della storia ha dell'incredibile poichè è difficile immaginare che  nel mondo cattolico  di oggi  esistano ancora   luoghi dove la religione tocca tali livelli di di integralismo  e  intransigenza  .Non mi rimane che pensare che in alcuni luoghi della Germania ci siano   giovani  educati in tale clima  e allora si spiegherebbe un film di denuncia. Ma qui di denuncia non ce n'è  visto il miracolo del fratellino che arriva a parlare e che quindi darebbe credibiità   e senso al  sacrificio della sorella.  

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gianleo67 venerdì 13 marzo 2015
histoire de...marie Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

Indottrinata secondo i precetti di un rigido cattolicesimo che rifiuta le concessioni pastorali del Concilio Vaticano Secondo e dal severo ambiente familiare animato dallo stesso spirito, la giovane Maria si accinge ad accogliere il sacramento della Conferma come un momento cruciale di una vita che ritiene di dover sacrificare per amore del Signore. Divisa tra i turbamenti di un'adolescenza che reclama affetti e piccole vanità e le restrizioni di una disciplina morale mortificante e repressiva, inizia a maturare una crisi interiore che la porterà ad un irreversibile e drammatico deperimento fisico. Animato da un sotterraneo spirito critico verso le derive vernacolari di un settarismo cattolico che sembra rifiutare le istanze più elementari e scontate di una inevitabile modernità, i fratelli Brüggemann si cimentano in un piccolo saggio di sociologia applicata secondo i canoni, rigorosi e minimalisti insieme, di un racconto di formazione (spirituale) che segue con parossismo distante ma non distaccato le tristi stazioni della personale 'Via Crucis' di una giovane adepta intrappolata suo malgrado nel pernicioso cortocircuito tra i precetti di una dottrina repressiva ed i primi turbamenti di un'adolescenza in fiore. [+]

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