Le invasioni barbariche

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Un film di Denys Arcand. Con Remy Girard, Stéphane Rousseau, Dorothée Berryman, Louise Portal, Dominique Michel.
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Titolo originale Les Invasions Barbares. Commedia nera, durata 99 min. - Canada, Francia 2003. - Bim Distribuzione MYMONETRO Le invasioni barbariche * * * - - valutazione media: 3,21 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
enzo70 domenica 30 gennaio 2022
un film importante sulla buona morte Valutazione 5 stelle su cinque
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Nonostante gli evidenti limiti di una pellicola che nasce per essere politicamente corretta, Le invasioni barbariche resta uno dei film da salvare dell’inizio del nuovo secolo. La storia è abbastanza semplice, Remy, un anziano professore universitario, ha un tumore terminale. In ospedale lo raggiungono l’ex moglie che gli è rimasta vicino, nonostante i ripetuti tradimenti, e il figlio, un manager di successo che non condivide nulla del modo di vivere del padre. Remy ha vissuto bene, ha trovato piacere dai suoi libri, dal buon vino e dalle sue donne con cui ha condiviso tratti della sua vita. Ma ora sembra condannato a morire da solo. Ma è proprio il figlio a creare le condizioni per garantire al padre una buona morte, in linea con la vita che il padre ha vissuto, portandogli amici, assicurandogli cure mediche ad alto livello ed includendo anche l’eroina per contrastare i dolori oramai insopportabili. [+]

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il befe martedì 10 marzo 2015
bel classico Valutazione 5 stelle su cinque
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incredibile

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il befe martedì 10 marzo 2015
che cult Valutazione 5 stelle su cinque
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ottimo

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il befe martedì 10 marzo 2015
ce ne fossero Valutazione 5 stelle su cinque
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ottimo

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il befe martedì 10 marzo 2015
capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
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bello

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germon lunedì 11 febbraio 2013
parlare è un po' morire Valutazione 4 stelle su cinque
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Gerardo Monizza

Delusione o arroganza, isolamento o fratellanza: sono i dubbi (o le certezze) di una vita. Rémy muore o meglio: sta morendo, ma non tace un attimo. È un professore universitario di storia forse non tanto male (nella didattica); in quanto al fisico è un uomo ultracinquantenne della specie comune: calvo, pancetta, fiacco, ma non flaccido. Adorabile e possente, se si devono considerare i suoi racconti erotici e le sue amanti; un “porco” lo considera tuttora la ex moglie (abbandonata, ma mai definitivamente lasciata) testimone perenne delle sue scappatelle e dei suoi malumori di rivoluzionario deluso.

Rémy (un corposo e sconsolato Rémy Girard) ha fatto il Sessantotto traendone sogni, una buona dote d’ideologia, una discreta cultura e tonnellate di dialettica. [+]

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ginopeloso mercoledì 6 febbraio 2013
serata buttata... Valutazione 1 stelle su cinque
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Ma che stronzata di film... odio alla fine della serata dover constatare di aver buttato una serata dietro una colossale stupidaggine...

[+] un film che merita comunque rispetto (di starbuck)
[+] la prossima volta (di nicola1)
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nicola1 mercoledì 8 agosto 2012
da vedere Valutazione 4 stelle su cinque
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Un film per pochi, fatto di dialoghi, sensazioni, presenta una lettura a piu' stratti. Leggendo la recensione del Morandini mi accorgo che (come al solito) a toppato ancora. I "barbari" non sono i non-americani. I "barbari" sono impersonati dal figlio, ossessionato dalla cultura del denaro e della finanza abbandonando la cultura vera alla quale invece sembra avvicinarsi (nella sequenza finale, superba carrellata fra i dorsi dei libri della biblioteca) la figlia tossicodipendente dell'amante. Pur dimostrandogli un enorme affetto, in punto di morte il padre glielo dice anche "ecco sono arrivati i barbari".

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jaky86 venerdì 25 febbraio 2011
rimpatriata da oscar Valutazione 5 stelle su cinque
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71%

Fantastico e commovente! Denys Arcand porta a casa meritatamente questo Oscar come miglior film straniero trattando il tema dell'eutanasia e criticando in maniera velata la società americana, da buon canadese. Il regista recupera, a distanza di 17 anni, gli stessi magnifici attori de "Il declino dell'Impero americano", con i loro efficaci e pungenti dialoghi su cultura, sesso, amore, guerra e religione e li raduna attorno al letto di un ottimo ed ingrassato Remy Girard, malato terminale. Si ride e si piange fino al triste ed inevitabile epilogo, che scalda i cuori del pubblico disegnando una morte poetica, accogliente e liberatoria.

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ropie martedì 14 dicembre 2010
tutto compreso Valutazione 4 stelle su cinque
100%
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gran film. tocca e tratta,in profondità  o meno, tanti temi: vita,morte,sesso,amore,solitudine,amicizia,affetti ,incomprensioni,droga,corruzione.

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