eleonora
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domenica 14 maggio 2017
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una schifezza
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Il film peggiore che ho visto negli ultimi 10 anni. Paradossale! Senza senso ne logica,completamente estraneo alla vera storia di re Artù. Un mix di fantascenza ed esagerszioni. Un disastro. Sconsiglio vivamente
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alberto
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sabato 13 maggio 2017
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artù secondo guy ritchie
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Guy Ritchie è un regista che fa sempre discutere e riesce a dividere il pubblico: dal cult "Snatch" allo scult "Travolti dal destino", remake del filmone di Lina Wertmuller. Anche questo suo nuovo adattamento della leggenda di Re Artù ha ricevuto già le critiche più disparate, da alcuni accusato addirittura di essere al limite del trash, o, più semplicemente, un polpettone. La principale fonte della sceneggiatura scritta da Ritchie, Harold e Wigram è l'opera letteraria "La morte di Artù" di Malory del xv secolo, un mix di varie testimonianze francesi e inglesi sul Re e i Cavalieri della tavola rotonda, e il fulcro della storia risiede nell'accesa rivalità tra il protagonista e suo zio Vortgyn, sovrano senza scrupoli e con tanta sete di potere da sacrificare i propri cari a delle creature magiche, richiamando quasi il profondo messaggio dell'anarchia del potere molto caro all'ultimo Pasolini.
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Guy Ritchie è un regista che fa sempre discutere e riesce a dividere il pubblico: dal cult "Snatch" allo scult "Travolti dal destino", remake del filmone di Lina Wertmuller. Anche questo suo nuovo adattamento della leggenda di Re Artù ha ricevuto già le critiche più disparate, da alcuni accusato addirittura di essere al limite del trash, o, più semplicemente, un polpettone. La principale fonte della sceneggiatura scritta da Ritchie, Harold e Wigram è l'opera letteraria "La morte di Artù" di Malory del xv secolo, un mix di varie testimonianze francesi e inglesi sul Re e i Cavalieri della tavola rotonda, e il fulcro della storia risiede nell'accesa rivalità tra il protagonista e suo zio Vortgyn, sovrano senza scrupoli e con tanta sete di potere da sacrificare i propri cari a delle creature magiche, richiamando quasi il profondo messaggio dell'anarchia del potere molto caro all'ultimo Pasolini. La magia, l'elemento fantasy, è diffuso nella pellicola grazie soprattutto alla mitica spada Excalibur, che comanda Artù, permettendogli di sbaragliare un intero esercito alla stregua di un supereroe Marvel, ma soprattutto alla convivenza in questo mondo tra maghi e creature come serpenti e i soliti elefantoni, e umani, che progressivamente formeranno la solita resistenza contro il regime del sovrano che conferma ancora una volta la veridicità della teoria della ciclicità della storia di Vico. Non si può di certo dire che la regia di Ritchie sia convenzionale, ma se da una parte riesce ad abbreviare un lasso di tempo conferendo alle scene più ritmo ed esigendo la concentrazione dello spettatore, come quella della formazione di Artù, cresciuto in un bordello ma diventato abile guerriero già in giovane età, dall'altra a volte esagera, come in quella della spiegazione dell'incontro coi vichinghi, che potrebbe far venire un pò di mal di testa. Tra l'altro c'è una certa differenza tra la prima parte, ricca di scene con dialoghi inutili colmati dal serrato montaggio di Herbert, ma anche di molte sequenze spassose (da ricordare quella in cui dichiara ironicamente di non avere intenzione di combattere), e la seconda, che riesce a intrattenere di più e presenta molti momenti d'azione ben fatti, tra frecce e improvvisi scatti d'ira della spada, resi epici dalla bellissima soundtrack di Daniel Pemberton. Di certo la qualità del film è incrementata dagli attori: il sovrano Jude Law, che ha già lavorato col regista; Eric Bana, il primo Hulk cinematografico, ma soprattutto Charlie Hunnam, che credo sia il più adatto a interpretare la figura di Artù, carismatico, valoroso, ironico al momento opportuno, sicuro di sé ma allo stesso tempo incerto sul suo destino, che deve accettare in ogni caso. La sceneggiatura invece rimane a mio parere un pò confusa, forse perché molte cose andranno chiarite con i prossimi previsti 5 capitoli. Inoltre chi cerca una storia nuova si mantenga proprio lontano da questo lunghetto film (circa 2 ore), da vedere per le interpretazioni e consigliato agli amanti dei film d'avventura, d'azione e fantasy, che apprezzeranno la concitazione della seconda parte e il fragile equilibrio tra lo speciale e il normale.
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kristenmark
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venerdì 12 maggio 2017
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potenzialmente molto bello
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Che dire...quando mi sono avvicinata a questo film avevo in mente la bellezza e la dinamicità di "Sherlock Holmes" e i contorni moderni e rock del protagonista detective di Guy Ricthie. E, tutto sommato, da questo punto di vista non mi ha assolutamente deluso: i dialoghi sono veloci, divertenti (forse a volte non riuscendoci troppo) e moderni, certo anacronistici, ma è questo lo stile che si voleva dare, quello di un Re Artù moderno, svecchiato dalla solita fantomina del cavaliere tutto d'un pezzo, onesto, leale, fedele e ligio al dovere. Questo King Arthur è sicuramente l'amico che tutti vorremmo, l'uomo pronto a difendere i propri cari contro tutti e tutto, ma certamente non un paladino di giustizia, o meglio non della giustizia seguita dalle istituzioni.
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Che dire...quando mi sono avvicinata a questo film avevo in mente la bellezza e la dinamicità di "Sherlock Holmes" e i contorni moderni e rock del protagonista detective di Guy Ricthie. E, tutto sommato, da questo punto di vista non mi ha assolutamente deluso: i dialoghi sono veloci, divertenti (forse a volte non riuscendoci troppo) e moderni, certo anacronistici, ma è questo lo stile che si voleva dare, quello di un Re Artù moderno, svecchiato dalla solita fantomina del cavaliere tutto d'un pezzo, onesto, leale, fedele e ligio al dovere. Questo King Arthur è sicuramente l'amico che tutti vorremmo, l'uomo pronto a difendere i propri cari contro tutti e tutto, ma certamente non un paladino di giustizia, o meglio non della giustizia seguita dalle istituzioni. Si muove al confine della legalità, giustificato da una vita non proprio facile e dalla volontà di difendere coloro che ne hanno bisogno.
Da questo punto di vista, per l'originalità del soggetto, do un 4 stelle.
Il film, secondo me, perde nella descrizione dei personaggi, che al di fuori di Re Artù non sono caratterizzati in modo forte; nemmeno la Dama del Lago, che nella storia classica e anche nella pellicola ha un ruolo chiave, emerge in maniera significativa. Tutta la storia, fin dal "golpe" di Vortigen è raccontata in maniera confusa, lasciando probabilmente più spazio all'azione e alla dinamicità del tutto. Anche l'invidia dello zio di Artù per il regno del fratello Uther è descritta come una meteora senza essere contestualizzata, insomma un po' un fulmine a ciel sereno. Inoltre, non un granché viene detto sulla spada di Merlino, i suoi poteri sembrano ridursi alla possibilità di uccidere in modo magico gli avversari, dando al possessore della lama la possibilità di sbarazzarsi dei nemici rallentando il tempo, o almeno così pare. Certo, tutti noi sappiamo benissimo che la spada di Re Artù è un baluastro contro il Male, un oggetto sacro e magico che ha la facoltà di far trionfare il Bene nei secoli, eppure nel film ciò non traspare in modo chiaro.
Tuttavia, dal punto di vista scenografico, credo che siano disegnati contorni epici e fantasy molto suggestivi, con rimandi e, a parer mio, citazioni di grandi classici mitologici, se mi passate l'imprecisione, come Sirene, Arpie, Diavolo e persino, dal mio punto di vista, rimandi alla storia del "Faustus". Insomma un mix di tante cose, potenzialmente molto bello, ma poco caratterizzato.
Quindi, se il vostro desiderio è quello di essere spettatori di un film epico estremente preciso nei dettagli e nella storia, mi sento di sconsigliarvelo, ma, se avete voglia di film dinamico, moderno e "sveglio" sono sicura che passerete due ore molto piacevoli.
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aledileo
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venerdì 12 maggio 2017
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un film fresco, originale e divertente
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Un bel film appassionante e divertente. Il regista rielabora il ciclo bretone in maniera originale, cambiando gli elementi, per offrire un film diverso dal solito. Jude Law dà vita a un Vortigern davvero cattivo, un villain interessante. Artù è simpatico e scanzonato e tutto il film ruota intorno a lui, alla sua scoperta di s e alla sua ascesa. Belle le sequenze d'azione, un pò' tamarre, ma esaltanti. Un film perfetto per chi ha voglia di evadere e divertirsi un po'.
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venerdì 12 maggio 2017
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film fresco e piacevole
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Un film fresco e piacevole, da guardare per svagarsi un po'. Il regista reinterpreta il ciclo arturiano in maniera originale, seppur con numerosi riferimenti al libro "The once and future king" di White. Bellissime le scenografie, la fotografia, le scene di combattimento. Un po' tamarro, ma neanche troppo, ha un buon ritmo, con una bella colonna sonora. Consigliato a chi ama film d'azione, avventura e vuole divertirsi!
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arthur
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giovedì 9 marzo 2017
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king arthur
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Ottimo articolo su King Arthur, denso di riferimenti colti e non conosciuti da molti, come le origini celtiche dei quattro oggetti mitici spada, lancia, coppa e pietra. Mi fa piacere che ci siano persone così competenti in materia. Complimenti!
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