Dove non ho mai abitato

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ennio martedì 6 luglio 2021
soporifera lagna sentimentalistica Valutazione 1 stelle su cinque
50%
No
50%

Allora ditelo. I film da sempre si contraddistinguono per "genere". Se uno legge "drammatico", si aspetta qualcosa di profondo, o almeno di coinvolgente dal punto di vista mentale e spirituale. "Dove non ho mai abitato" è invece un film decisamente "sentimentale". Una debolissima soap opera, dove tutto il contorno di personaggi noiosamente borghesi e stereotipati (l'anziano paterfamilia, le separazioni, i viaggi a Parigi ecc.), sono funzionali al raggiungimento di una storia sentimentale, appunto, tra i 2 protagonisti principali. Cosa che si intuisce da subito, senza pathos. Che poi storia sentimentale fa un pò ridere. Due persone che per diversi motivi sono al momento insoddisfatte sessualmente e affettivamente, e hanno una gran voglia di andare a letto con qualcuno. [+]

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tiz mercoledì 12 giugno 2019
concordo!!! bellissimo film!!!
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No
100%

Bellissimo film! Magari facessero film così in Italia. Magari!!!

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review venerdì 27 aprile 2018
bello e intenso. Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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il migliore film che ho visto al festival di Bari. Tra i film scelti dal festival come i migliori della scorsa stagione. Premiato il direttore della fotografia Cianchetti. L'avevo perso al cinema. Da vedere e rivedere... Non sembra un film italiano. Raffinatissimo. Splendida Emmanuelle Devos. Grande Giulio Brogi. Musica di Donaggio superlativa. Regia di rara eleganza. commovente!

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albertoantoni domenica 12 novembre 2017
una storia struggente e profonda. che bel film... Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
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Che bel film... All'uscita tante persone commosse... Non mi capitava da tanto tempo vedere un film così struggente e profondo... Lo consiglio davvero a tutti... Si esce molto emozionati e si ripensa a quel sentimento che tutti noi abbiamo incontrato nella nostra vita. C'è chi lo ha vissuto e chi, per paura, è fuggito... L'amore con la a maiuscola... Un film stupendo... Lei straordinaria, lui bravo e misurato... Si fanno ancora i bei film in Italia... Da non perdere.

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kostanzo sabato 11 novembre 2017
patinato , scontato fotoromanzo utile solo a chi soffre dì insonnia
25%
No
75%

Tra uno sbadiglio e l'altro, tra una dormitina e l'altra, lo sprovveduto spettatore si pone due domande: perché si devono dare dei soldi dei contribuenti a opere simili, giudicate di alto livello culturale?
Ma i critici come fanno a esprimere giudizi così colti, entusiastici a pellicole di tal fatta? Ma allora è proprio vero che i commentatori di professione si scrivono addosso per far vedere che ne sanno tanto di cinema...?
Certo, la foto e gli interni sono da rivista patinata, la musica accattivante..
e allora? A chi possono interessare la storia e le frustrazioni , sussurrate, prevedibili, noiosissime di architetti che si portano il cuoco a casa e che si lasciano dopo aver consumato la tanto attesa notte d'amore sul letto altrui?
Volete un consiglio da amico? Evitate questo film. [+]

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alex2044 sabato 11 novembre 2017
un film da vedere perchè diverso Valutazione 4 stelle su cinque
61%
No
39%

Un film da vedere perchè diverso e forse perfino fuori moda ma per niente noioso . Anzi con lo scorrere del tempo l'attenzione e l'interesse aumentano . Sotto il cielo di una Torino appena accennata due personalità che si sentono  incompiute , si cercano , si trovano e poi si lasciano, quasi senza volerlo  . Il tutto in un'atmosfera priva di retorica dove , anche i sentimenti , sono trattati con leggerezza . I sorrisi sono accennati e le lacrime sono vere e sincere ma non preludono a nessuna tragedia . C'est la vie con le sue gioie e le sue delusioni ma  rifugge dall'egoismo e ci ricorda che il nostro io non può prevaricare quello degli altri , creando delle vittime innocenti . [+]

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andress martedì 31 ottobre 2017
finalmente grande cinema! Valutazione 5 stelle su cinque
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Finalmente un film europeo con un cast raffinato e di grandi attori. Non le solite facce. Stile magnifico. E soprattutto tanto commovente. Ma una commozione profonda, mai ricattatoria e banale. Romanzo di altri tempi. Da vedere e rivedere. Il cinema italiano è rinato!

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vanessa zarastro sabato 28 ottobre 2017
i turbamenti amorosi della borghesia Valutazione 2 stelle su cinque
21%
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Il film ha una tematica antica di cui i film italiani non parlano più: i turbamenti amorosi della buona borghesia. Solo che i registi che lo hanno fatto erano agli inizi degli anni ’60 in una città in pieno boom economico e sviluppo industriale come per La notte di Michelangiolo Antonioni, che era del 1961. Lì il senso di insoddisfazione che serpeggia nella società italiana era descritto attraverso una coppia in crisi, senza stimoli in piena crisi personale e generazionale. In Dove non ho mai abitato non c’è accenno di crisi economica, anzi lo studio professionale di architettura ha parecchi lavori in progress, mentre oggi i laureati in architettura spesso finiscono a fare i commessi in un negozio di scarpe o di computer. [+]

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forsedomani sabato 28 ottobre 2017
un concentrato di banalità Valutazione 1 stelle su cinque
29%
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Trama che si comprende al primo minuto. Dialoghi banali e soprattutto personaggi non credibili. Anche Gifuni vacilla su una recitazione stereotipata. Scena in cui i due architetti fanno l'amore nella casa che consegnano ai proprietari la mattina dopo e' al livello di Centovetrine.

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luigi1023 sabato 28 ottobre 2017
un sentimento fondato sul rispetto reciproco Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Il film è ambientato a Torino dove si sviluppa la passione tra i due protagonisti Francesca (Emanuelle Devos) e Massimo (Fabrizio Gifun) entrambi architetti. Massimo ha sempre esercitato la professione sotto l’ala protettrice del padre di Francesca, anch’egli architetto di gran fama (Giulio Brogi), mentre Francesca dopo la laurea ha seguito suo marito a Parigi dove si è realizzata come moglie/madre, ma non ha coltivato le proprie aspirazioni lavorative.
Proprio per questo, in occasione del compleanno del padre, Francesca si ritrova a subire per l’ennesima volta le frustrazioni del genitore: il padre non perde occasioni di recriminare la scelta fatta dalla figlia per aver abbandonato ciò che sarebbe stata una rosea carriera lavorativa, espressione del proprio talento di architetto. [+]

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