Anno | 2016 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Luca Miniero |
Attori | Claudio Bisio, Alessandro Gassmann, Angela Finocchiaro, Nabiha Akkari, Giovanni Cacioppo Laura Adriani, Mehdi Meskar, Paola Casella, Massimo De Lorenzo, Giovanni Esposito, Roberto Herlitzka, Mounir Echchaoui, Imad Nazih, Giuseppe Fiale, Nicolò Adelmann, Renato Tartaglia, Grazia Daddario, Guglielmo Favilla. |
Uscita | mercoledì 7 dicembre 2016 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,81 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 6 dicembre 2016
Non trovando un bambino adatto a rivestire il ruolo del piccolo Gesù per il presepe vivente, la comunità cattolica di una piccola isoletta del Mediterraneo si trova costretta a chiedere aiuto a musulmani e buddhisti. In Italia al Box Office Non c'è più religione ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 3,6 milioni di euro e 1,9 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NO
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Nel paesino di Portobuio non nascono più figli, ed è un problema soprattutto quando bisogna allestire il presepe vivente di Natale. Il sindaco Cecco - nato a Portobuio, emigrato nell'hinterland milanese (per giustificare l'accento lombardo di Claudio Bisio che lo interpreta), e poi tornato nei luoghi dell'infanzia - si fa carico di trovare un infante cui affidare il ruolo del Bambin Gesù, e non trova di meglio che rivolgersi alla comunità islamica che convive con una certa difficoltà con gli abitanti storici del paese. A capo della comunità islamica c'è Marchetto detto Bilal, amico di infanzia di Cecco convertito alla fede musulmana per amore della bella moglie Aida. Chiude il cerchio, o per meglio dire il triangolo, suor Marta, amica d'infanzia di Cecco e Bilal, poi diventata monaca, levatrice disoccupata e ristoratrice.
Luca Miniero cerca per l'ennesima volta di riproporre la formula di Benvenuti al Sud che ha fatto la sua fortuna, apparentemente dimenticando che quel film era basato su una commedia francese dalla sceneggiatura molto ben strutturata che conservava ampi margini di credibilità, pur nel contesto farsesco. Non c'è più religione invece, pur firmato da tre professionisti come lo stesso Miniero, Sandro Petraglia e Astutillo Smeriglia, giovane autore di spassosi corti di animazione, abbandona non solo ogni realismo ma anche ogni congruenza logica, facendo approdare a Portobuio animali esotici e immigrati orientali (come si capirà alla fine) apparentemente piovuti dallo spazio.
Anche una favola, come questa si propone dichiaratamente di essere, deve avere un minimo di coerenza interna, e un massimo di pertinenza al vero: qui invece l'unico dato reale è quello di partenza, ovvero che in Italia non nascono più bambini e il ricambio generazionale è assicurato solo dagli immigrati. Il resto è pura implausibilità e ignora gli aspetti spinosi di un problema davvero importante, dimenticando che la commedia italiana che tratta temi sociali di attualità (come sono quelli del calo delle nascite o dell'immigrazione poco integrata) ha il diritto-dovere di essere anche sferzante e dolorosa. Portobuio invece è un paese bucolico in cui ci si può burlare di bambini sovrappeso, donne velate e cervelli in fuga (la figlia di Cecco vive in Inghilterra, immaginiamo per mancanza di opportunità in Italia) senza mai affrontare, seppure in chiave ironica, l'aspetto drammatico di queste realtà: pensiamo per contrasto a una piccola commedia come Pitza e datteri, che con mezzi molto più modesti ha saputo, anche grazie alla presenza di un regista di recente immigrazione, raccontare in forma comica ma anche amara la convivenza fra etnie e religioni diverse nel nostro Paese.
L'unica scintilla di credibilità, nonostante le disparità anagrafiche (fra Finocchiaro e Gassman passano dieci anni), è data dall'amicizia storica fra i tre protagonisti, che in alcuni momenti fa provare un brivido di nostalgia per le commedie profondamente italiane e generazionali come Marrakech Express: l'affetto e la familiarità che proviamo verso i tre interpreti rendono quasi commoventi le loro scene insieme. Sarebbe dunque stato opportuno concentrarsi sulle dinamiche relazionali fra Cecco, Bilal e suor Marta, invece che perdere tempo ad affastellare una trama via via più improbabile, via via più lontana da qualunque riconoscibilità.
Non c’è più religione. Ma davvero non c’è più religione caro Miniero. E soprattutto a voi Bisio Gassmann e Finocchiaro. Come avete avuto il coraggio di mettere in piedi uno spettacolo talmente indecente solo per fare un po’ di quattrini? A stento sono riuscito a rimanere seduto in sala ma solo per non essere sgarbato con i miei amici che mi avevano invitato a passare due ore al cinema.
A Luca Miniero bisogna dare atto di aver dato una ventata di freschezza al cinema italiano con benvenuti al Sud e, tutto sommato, con lo scontato seguito a Milano. Ma il regista napoletano non può pensare che un buon filone non si esaurisca mai. E in realtà sarebbe necessario che questo nuovo film rappresenti l’epilogo di una parabola nettamente discendente.
...con Miniero. Capite il dramma di Luca. Voleva "cantarle" a paesani e forestieri ma i tempi sono tristi. A far troppo gli spiritosi si rischia di non arrivare alla pensione o, quanto meno, di uscire dal circuito giusto. Se proprio ci tieni, scegli la via della leggerezza sorridente e bonaria. Come ha fatto Chauveron in Non sposate le mie figlie ( in v.
Ammaliato da un cast potenzialmente esplosivo ho voluto non dar credito alle innumerevoli recensioni negative e provare a dare una chance al lavoro di Miniero. Ho fatto male. Effettivamente la trama è banale, assurda, poco coerente, Va bene la farsa ma qui si esagera. Il cast è sprecato in battute leggere, non incisive. Qualche volta si ride ma troppo poco per una commedia che vorrebbe [...] Vai alla recensione »
Scenario e fotografia sono suggestivi, il grande universo del mediterraneo che bagna l’isola di Portobuio, fittizio comune sede del nuovo film pre-natalizio di Luca Miniero, Non c’è più religione, ma la tematica purtroppo non risulta pienamente sviluppata con interpreti che strappano il sorriso malgrado gli intenti fossero promettenti.
Probabilmente le aspettative personali e quelle generali, date le premesse, erano troppo elevate. Si sa infatti che ilo tema della religione è scivoloso e di difficile svolgimento, pur con un cast di buon livello (tranne la Akkari che è veramente modesta....). La trama si rincorre dietro alla realizzazione del presepe, sempre meno cristiano e sempre più multi religioso, giungendo [...] Vai alla recensione »
Il tema della religione è da sempre insidioso e difficile in generale. Portare sullo schermo un prodotto condivisible diviene perciò arduo e complicato, soprattutto se si vuole indossare l'abito della commedia, in bilico tra la necessità di strappare una risata e contestualmente indurre riflessioni. Gli attori sono quindi un po' prigionieri del ruolo, costretti a forzature [...] Vai alla recensione »
Un film che cavalca i desideri dei poteri centrali e forti che si sono fatti largo in Italia e nella maggior parte dell'Europa e che per questo ottiene sicuramente una piattaforma di lancio particolarmente favorita dalle istituzioni, sempre più spesso influenzate dalle ideologie massoniche che forzano il pensiero verso una realtà totalmente illusoria.
Non lo nego, le aspettative erano alte (forse troppo alte) e per questo la delusione è stata enorme. Dico solo una cosa... si sono completamente dimenticati il finale. non aggiungo altro per non rovinarvi il film.
Un'accozzaglia di scene che formano il film più brutto che abbia mai visto, noiosissimo e banale.......ne sconsiglio vivamente la visione.
Il film è brutto, indecente. Ho buttato via 7€ per nulla. Il film vorrebbe scherzare sulla convivenza tra vari popoli, ormai all'ordine del giorno ma in realtà è solo un'accozzaglia di situazioni senza senso. Dovrebbe far ridere o almeno sorridere ma è lontanissimo dal farlo. La povera Angela Finocchiaro c'è la mette tutta ma fallisce miseramente, poi dove si è visto che una suora gestisce un ristorante? [...] Vai alla recensione »
Tra i cine-panettoni di quest'anno presentati in questi giorni nelle sale cinematografiche vi è anche "Non c'è più Religione" del regista Luca Miniero. In una paese sul mare del Sud Italia si sta preparando, come ogni anno, il presepe vivente ma poichè il bambino che solitamente impersona il Gesù nella mangiatoia è divenuto ormai grande, e pure grosso per quanto riguarda la stazza, e poichè non [...] Vai alla recensione »
Film senza molto senso, ha cercato solo un'improbabile integrazione sulla scia degli avvenimenti odierni italiani, perdendo l'obiettivo. Finale a sorpresa con bimbo orientale (?) e senza scena del presepe, tema principale del film.
al momento del mio voto la media pubblico e' 1.76, la media critica 1.50, quindi non capisco come la media totale possa essere 1.48 .... misteri
Probabilmente il film più brutto degli ultimi 10 anni. Non mi fregate più.
Ho cinema 3 quindi non ho pagato l'ingresso. Alla cassa mi hanno detto c'è Bisio deve essere simpatico! alla fine del primo tempo la gente messaggiava al cellulare e parlava tra di loro.... lo trovo insolente verso la differenze tra le religioni, verso le persone in sovrappeso, verso Gesù e la religione. insomma come hanno fatto a realizzare un film così stupido? &eg [...] Vai alla recensione »
Il regista è Luca Miniero (benvenuti al sud) ma qua si fa un passo indietro, film sgangherato troppo, ridicolizzare un bambino paffutello è discutibile, l’idea di coinvolgere nel realizzare un presepe vivente l’islam bislacca. Gasmann Bisio e la Finocchiaro è sempre piavole vederli duettare o triplettare ma non basta a salvare una trama troppo sbagliata.
Non sono un grande intenditore di film, ma resta il fatto che ho faticato a reggere la visione fino alla fine..storia davvero poco credibile e sforzata. l'interpretazione dei protagonisti è cmq decente.
I libri non si bruciano, mai. Ma i film orendi si. Pieta' per chi l'ha ideato, diretto e recitato, e anche per chi l'ha visto!
Ho visto tanti commenti negativi, ed ero dubbioso, pensavo che reuma park fosse meglio, comunque ho andavo al cinema oppure in balera, ho optato per il cinema. Quindi poi come sempre tutto è soggettivo e sempre lo sarà nei secoli amen. Essendo preso come commedia, aggiungo irriverente, se notate, sono molto interessanti come vengano trattate diciamo con "delicatezza" le convinzioni [...] Vai alla recensione »
Non ho visto il film e non lo vedrò. Il trailer è raccapricciante e mi meraviglio che non si potesse fare qualcosa di meglio. Se la parte migliore del film è quella...... è meglio passare oltre. Mi meraviglio di Gassman, bravissimo attore, che decide di accettare ruoli di questo genere. Bisio forse ha già dato tutto al cinema: è simpatico, ma eccessivamente [...] Vai alla recensione »
il film è inguardabile. Gassman Imbarazzante. Dialoghi ridicoli. Poi non vi lamentate se non si va a vedere il cinema italiano. Basta !
Tolta la bellezza naturale il film è di bassa qualità. Scontate storia e sceneggiatura.
Film totalmente sbagliato, nel ritmo, nella sceneggiatura, nella pochezza delle situazioni che vorrebbero far ridere ma non riescono neppure a fare sorridere, con picchi in negativo spaventosi (penosa in particolare la scenetta della visita del vescovo). Film davvero imbarazzante, sovente indisponente per il pressapochismo della sceneggiatura, della narrazione, dei personaggi improbabili.
Film davvero bello. Trama reale e non troppo inventata. Scenografia mozzafiato delle Tremiti. Divertente e mai noioso o scontato.
Non c'è più religione fa riflettere sulla convivenza con le religioni. Convivere con le religioni significa abituarsi a tradizioni antiche. Un film da consigliare ai liceali e agli universitari e ai professori di religione. Il montaggio è lineare, la sceneggiatura presenta diverse battute geniali, la fotografia è un capolavoro.
Film davvero bello. Trama reale e non troppo inventata. Scenografia mozzafiato delle Tremiti. Divertente e mai noioso o scontato.
Il film "Non c'è più religione" è un buon film. Non eccellente ma è buono se si vuole vedere una commedia italiana il mercoledì pomeriggio. L'interpretazione e buona: Claudio Bisio bravo come sempre, idem per Alessandro Gassmann e Angela Finocchiaro.