Collateral Beauty |
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Un film di David Frankel.
Con Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet, Michael Peña.
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Titolo originale Collateral Beauty.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 94 min.
- USA 2016.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 4 gennaio 2017.
MYMONETRO
Collateral Beauty
valutazione media:
2,43
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Film emozionante, ti fa riflettere!di B@rbyFeedback: 100 |
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domenica 8 gennaio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il concetto di bellezza collaterale è vero, viene spiegato o almeno il regista cerca di spiegarlo in maniera molto problematica, ma penso che di per sé, spiegare un concetto così profondo e vasto sia difficile o quasi impossibile farlo, come d’altronde abbiamo visto in questo film. Ciò non toglie però il fatto che, anche se lo introduce in maniera goffa, aziona un meccanismo nello spettatore che lo porta a pensare e a riflettere, di conseguenza non serve più il bisogno di una spiegazione dal film perché ognuno ricerca una sua personale risposta e definizione di questo concetto. A mio parere ciò non toglie valore alla pellicola, giustamente come hai fatto notare sono stati toccati tre temi molto importanti: amore, tempo, morte, e non sono stati sviluppati in maniera approfondita ma il regista ha fatto una scelta stilistica, si è voluto concentrare sulla vita del protagonista Howard e come queste astrazioni lo abbiano colpito e come lui stesso abbia influenzato la vita dei suoi amici e colleghi. Il fatto che non venga approfondito psicologicamente il personaggio principale non sia stato per una scelta superficiale ma bensì scontata del regista, primo perché penso che tutti abbiano perso una persona amata e che sappia perciò il dolore che si prova e secondo proprio perché tutti alla fine sappiamo cosa si prova non serve affatto approfondire questo aspetto in quanto lo si può cogliere meglio attraverso il linguaggio del corpo e non con parole. Inoltre per quanto ogni persona sia diversa e possa affrontare il lutto in maniera personale, il dolore è un punto in comune per tutti, e probabilmente il regista ha voluto puntare proprio su questo. Per quanto riguarda invece gli altri aspetti e personaggi il regista se li avesse approfonditi il film sarebbe risultato troppo pesante e difficile da seguire, per questo motivo penso abbia deciso in modo azzardato è vero, ma ha puntato molto sull’emozione che suscita (dopotutto è di un dramma che stiamo parlando), ha puntato sull’immedesimazione nel protagonista grazie all’ottima recitazione di Will Smith (che d’altronde non perde mai un colpo) e accennando a vari temi ha permesso agli spettatori, non tutti ovviamente, di cogliere vari spunti di riflessione. Inoltre è stato giocato proprio per questo sul detto e non detto, sulla recitazione, sottolineato da quel finale “aperto” che mette in discussione l’intera struttura dell’intera storia. Chi lo dice alla fine che il protagonista fosse realmente Howard e non i suoi amici, Claire, Whit e Simon??
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