Café Society |
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Un film di Woody Allen.
Con Jeannie Berlin, Steve Carell, Jesse Eisenberg, Blake Lively.
continua»
Titolo originale Café Society.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 96 min.
- USA 2016.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 29 settembre 2016.
MYMONETRO
Café Society
valutazione media:
3,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'eterno rimpiantodi gabriellaFeedback: 17192 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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martedì 25 ottobre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo aver letto praticamente quasi esclusivamente recensioni più che positive sull'ultimo lavoro di Woody Allen, dico la mia , pur sapendo di essere una voce fuori dal coro. A me Cafè society non è piaciuto, non mi ha trasmesso nulla, non mi ha emozionato e mi ha deluso. Parliamo dei pregi, che sono tanti , ma tutti puramente tecnici, una fotografia eccellente,elegante, raffinata, con dei primi piani di grande espressività, una colonna sonora avvolgente che ben si inserisce nell'ambientazione anni 30, epoca della vicenda, attori in ottima forma, almeno per ciò che riguardano le parti maschili, ma a parte questo, , quello che proprio non mi ha convinto è la storia, che non c'è, o è quantomeno ciò che di più banale ci possa essere, insomma un pretesto narrativo che non convince. Bobby Dorfman , (Jesse Eisenberg),(ragazzo del Bronks, decide di tentare l'avventura a Los Angeles presso lo zio Phil ( Steve Carrell), famoso produttore cinematografico , conosce Vonnie (Kristen Stewart), se ne innamora, non sapendo che la ragazza ha una relazione proprio con suo zio, ritorna a New York , gestisce il locale del fratello gangster,, conosce un'altra ragazza, con lo stesso nome, la sposa, fanno un figlio, quando ecco che una sera il passato ritorna, nel suo locale entrano Phil e Vonnie e basta uno sguardo per far capire ad entrambi l'occasione perduta. La nostalgia e il rimpianto è un tema ricorrente nei film di Allen, dove tutto viene proiettato in balia del destino, il desiderio di realizzare i propri sogni, l'amaro scontro con la vita reale,le solite nuvole luminose che nascondono spesso cieli carichi di pioggia, anche se in altre occasioni ha saputo rendere molto meglio l'idea, come nel bellissimo " Midnight in Paris", tanto per citarne uno. Purtrtoppo in questo film ripropone le tematiche di sempre, ma non brilla di originalità, nemmeno nei dialoghi, quanto alle battute sugli ebrei, risultano stantie, annacquate, non divertono più, è un eco troppo prolungato, si ripercorrono i soliti sentieri intrisi di rimpianto e di mancanza di coraggio, per poi ritrovarsi con l'amaro in bocca della rinuncia. L'epoca d'oro del cinema che non tornerà più è solo un aspetto, quello che è desolatamente certo è che anche i tempi d'oro del cinema alleniano, non torneranno più e ormai a dircelo in maniera ossessiva sono proprio gli altelenanti lavori del regista newjorkese.
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