Spinto dalle dalle numerose recensioni positive mi sono guardato questo film pieno di grandi aspettative che si sono rivelate più che ben riposte.
Il film è ambientato in un futuro glaciale non troppo lontano, dove solo un treno in perenne movimento permette la sopravvivenza del genere umano. Tale ambientazione fantascientifica fornisce lo spunto per creare la caricatura di una società elitaria ed aristocratica in cui i miserabili passeggeri di coda dovranno combattere per rovesciare l'egoistico sistema di classi deciso dal misterioso creatore della locomotiva, da alcuni visto come un dio. Tutto ciò mentre la maggior parte della popolazione del treno assiste indifferente alla lotta, continuando a lavorare o a divertirsi, almeno finchè non gli viene rubata la droga.
Come in ogni film post apocalittico che si rispetti, le scene sono cupe e angoscianti, ciò è favorito dagli spazi angusti dei vagoni e dalle continue lotte all'arma bianca, causate dalla scarsità di proiettili. Nonostante l'atmosfera cupa non mancano momenti grotteschi e surreali, a mio avviso sempre azzaccati, come i festeggiamenti di capodanno nel bel mezzo della battaglia.
Durante la scalata fino alla testa del vagone, l'eroe rivoluzionario, sempre più solo, si imbatterà in standard di vita sempre più elevati e nella propaganda del potere, fondata sulla solita retorica dell'ordine come fonte di sopravvivenza della società, che in realtà permette solamente ai padroni di perpetrare il loro status quo, ma che tuttavia alla fine sembra far vacillare il protagonista facendolo iniziare a dubitare insieme ad ogni altro spettatore e quasi a cedere alle proposte del re-macchinista.
ottime la regia, la sceneggiatura e la scenografia, così come il cast. I dialoghi potevano essere sicuramente scritti meglio e delle lacune sono presenti nella storia, ma ciò passa in secondo piano rispetto ad un film bellissimo, da vedere e rivedere.
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