raven52
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giovedì 31 maggio 2012
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una noia mortale
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Esiste tutto un mondo dei cosidetti " cinefili" che mai e poi mai si permetterebbe di criticare un regista che fa "ricerca" , che vuole trovare nuovi modi di esprimersi ecc ecc ecc . Il film di Cronenberg è di una noia mortale , vorrebbe rappresentare il decadimento della società finanziaria ma lo fa in un modo pallosissimo .con una rappresentazione del famoso racconto che ti fa venir voglia di uscire molto dopo 10 minuti .
Se fate parte della categoria di quelli che rimangono sino alla scritta Pellicole Kodak ....è il Vs film . Se non fate parte di questa categoria ..........fate altro .
[+] chiaro e sintetico
(di maverik82)
[ - ] chiaro e sintetico
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alessandro lontani
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giovedì 31 maggio 2012
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vuoi essere eric packer?
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Seguire l'infinità di parole che sgorgano dalla bocca di Eric e dei suoi "Amici" non è facile soprattutto perchè il giovane miliardario parla per frasi fatte, aforismi che concentrano il senso in poche battute.
Il messaggio del film è chiaro e la vicenda, praticamente inesistente (attraversare a tutti i costi nella comodità della limousine una città "distante" in caos), non aggiunge nulla ad una storia già scritta, indipendentemente dal taglio da aggiustare.
E' il clima sospeso della limousine, lontano anni luce dall'agitazione sociale della città, che ricalca l'apatia e il "lieve" cinismo del protagonista a svelare il vuoto che si cela dietro la patina di mistero e invincibilità che avvolge certi invidiati personaggi.
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pressa catozzo
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giovedì 31 maggio 2012
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bad economy
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Il cinema americano si sta cimentando in film sul disastro economia. Opera meritevole , coraggio di analisi e denuncia di un castello di carte. Tutti vogliono essere ricchi e potenti, niente droghe solo poco alcool e sesso in un mondo dov'è difficile restarci.Se sbagli paghi. Ottima recitazione ottima fotografia un poco meno la regia che non permette un montaggio d'eccellenza. Di nuovo il popolo che uccide il cattivo quando lo cattura. Questa volta lascia a noi se il nostro protagonista virà o ....... Tre punti sono sufficienti quattro mi sembrava esagerato.
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spike
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mercoledì 30 maggio 2012
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troppo ermetico
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Il joker finanziario non centra il bersaglio. Pattinson non è un attore di cinema, rimarrà un "pallido" ricordo e spero al più presto lo capiscano anche i registi.
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glenn_glee
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mercoledì 30 maggio 2012
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tanti spunti di riflessione
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Cosmopolis è un film indubbiamente interessante, che porta lo spettatore a riflettere sulla società contemporanea, sul valore del tempo e del denaro e che nel finale mette in comunicazione i due mondi che vivono insieme in un solo mondo: il fallito di mezza età che odia il sistema capitalistico dove l'individuo conta meno di zero e l'avido-ingenuo imprenditore del niente che è diventato ricco in pochissimo tempo. Quello che ci mostra il film è una società dove l'economia diviene il perno su cui gira l'intero sistema mondiale, dove gli uomini di wall street, i ricchi contano più del presidente degli Stati Uniti, dove i detentori del potere vero non sono i politici ma gli imprenditori.
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Cosmopolis è un film indubbiamente interessante, che porta lo spettatore a riflettere sulla società contemporanea, sul valore del tempo e del denaro e che nel finale mette in comunicazione i due mondi che vivono insieme in un solo mondo: il fallito di mezza età che odia il sistema capitalistico dove l'individuo conta meno di zero e l'avido-ingenuo imprenditore del niente che è diventato ricco in pochissimo tempo. Quello che ci mostra il film è una società dove l'economia diviene il perno su cui gira l'intero sistema mondiale, dove gli uomini di wall street, i ricchi contano più del presidente degli Stati Uniti, dove i detentori del potere vero non sono i politici ma gli imprenditori. molto significativa la scena del funerale del cantante che diventa una manifestazione pubblica simile al passaggio del presidente, dove il corpo di una persona normale, di un cantante rap, diventa oggetto di culto, mostrato al mondo, in tv come una reliquia esattamente come ora succede con il Papa. come a dire che gli uomini dello show business sono le nuove "guide", glorificate nella morte come dei santi. il protagonista del film sembra un uomo cinico e potente, ma pian piano si scopre tutta la sua fragilità, il suo senso di infantile smarrimento nell'aver fallito per la prima volta, un ragazzo che avendo fatto troppi soldi facilmente si ritrova nel baratro dopo averli persi tutti con altrettanta facilità. nonostante lui sia estremamente ricco e potente rimane vittima del suo ego ferito ed egoista che cerca di impossesarsi di tutto solo per il gusto di avere più cose possibili sotto il prorpio controllo. il film descrive un mondo dove l'uomo viene sempre più schiacciato da mercati enormi, da soldi immaginari,da un tempo che scorre troppo veloce e di cui non si sente più padrone e, infatti, alla fine non risulta vincitore nè il ricco uomo d'affari, nè il disperato e povero impiegato perchè è il sistema a vincere. Un sistema che resterà forte e inalterato anche senza la presenza di loro due, dove il singolo comunque non può avere la meglio, dove tutto è troppo per poterlo gestire, appunto Cosmopolis: l'intero mondo dentro una sola città.
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[+] ottima recensione!
(di vales.)
[ - ] ottima recensione!
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vales.
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mercoledì 30 maggio 2012
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spiazzante
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Difficile da capire se non si conoscono il libro da cui è tratto (l'omonimo di Don De Lillo) e il regista, questo film è senza dubbio difficile e non popolare, ma degno di essere visto e rivisto.
Punto forte del film è proprio la sua fonte, coi suoi dialoghi - per una volta! - letteralmente riportati sullo schermo. Apparentemente illogici, sono invece espressione del vuoto della contemporaneità, della crisi esistenziale del protagonista, Eric Packer, che ha il volto e la voce azzeccatissimi di un inedito Robert Pattinson.
L'attore inglese ci cimenta col cinema d'autore misurandosi con un ruolo per nulla semplice. E convince: glaciale quando serve, ma non per questo inespressivo. Bene anche il resto del cast (l'inquietante Giamatti in particolare), anche se fa più da "contorno" al suo protagonista.
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Difficile da capire se non si conoscono il libro da cui è tratto (l'omonimo di Don De Lillo) e il regista, questo film è senza dubbio difficile e non popolare, ma degno di essere visto e rivisto.
Punto forte del film è proprio la sua fonte, coi suoi dialoghi - per una volta! - letteralmente riportati sullo schermo. Apparentemente illogici, sono invece espressione del vuoto della contemporaneità, della crisi esistenziale del protagonista, Eric Packer, che ha il volto e la voce azzeccatissimi di un inedito Robert Pattinson.
L'attore inglese ci cimenta col cinema d'autore misurandosi con un ruolo per nulla semplice. E convince: glaciale quando serve, ma non per questo inespressivo. Bene anche il resto del cast (l'inquietante Giamatti in particolare), anche se fa più da "contorno" al suo protagonista. Adatte le musiche del bravissimo Shore ed efficace - anche se poco inventiva - la regia di Cronenberg. Uniche pecche certi cambiamenti rispetto al libro e il doppiaggio, in particolare quello di Crescentini, che penalizza Pattinson, facendolo parlare ancora col tono di Edward Cullen...Se si vede la versione originale, invece, ci si accorge subito di come l’attore 26enne dia personalità ad Eric anche tramite l'intonazione vocale logorroica. Per quanto riguarda i cambiamenti, avrei voluto vedere una scena a mio avviso importante che è stata totalmente tagliata, ovvero l'ultimo incontro tra Eric e la moglie Elise, interpretata dall'elegante Sarah Gadon. E poi forse sarebbe stato più interessante dare maggiore spazio anche alla città: nel libro Eric, pur stando spesso dentro la sua limousine supersicura e tecnologica, la guarda continuamente, osserva tutto e tutti. Nel film invece questo elemento non emerge, il personaggio sembra ancora più estraneo a tutto ciò che lo circonda. E in effetti non gli importa granchè, ma lo analizza di continuo. A parte questo, il film è eccezionale, scorre lentamente nella prima parte - proprio come il libro – per poi regalare un crescendo di tensione sino all’ultimo minuto. Anche a me…che conoscevo già tutta la storia avendo letto il libro.
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(di vandamme84)
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maracaibo
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mercoledì 30 maggio 2012
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mette a dura prova la paziensa dello spettatore
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se un film qualsiasi ti suscita qualche emozione sei contento di averlo visto. Di tutt'altro avviso è invece questa visone. Si partecipa alle vicessitudini di un'orribile giorno del protagonista, un uomo senza emozioni.
Per tutta la visione del film si sta annichiliti ed annoiati sulle gesta di questo supereroe dell'apaticità. Croneberg vuole scuotere il pubblico con immagini e dialoghi disturbanti ma il solo risultato è quello di tifare per il medico , afficchè faccia davvero del male a Pattinson durante la visita proctologica anale, o per il sicario che lo vuole uccidere .Peccato che il regista non ci dia nemmeno l'unica soddisfazione del film: di beccarlo al primo colpo!.
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se un film qualsiasi ti suscita qualche emozione sei contento di averlo visto. Di tutt'altro avviso è invece questa visone. Si partecipa alle vicessitudini di un'orribile giorno del protagonista, un uomo senza emozioni.
Per tutta la visione del film si sta annichiliti ed annoiati sulle gesta di questo supereroe dell'apaticità. Croneberg vuole scuotere il pubblico con immagini e dialoghi disturbanti ma il solo risultato è quello di tifare per il medico , afficchè faccia davvero del male a Pattinson durante la visita proctologica anale, o per il sicario che lo vuole uccidere .Peccato che il regista non ci dia nemmeno l'unica soddisfazione del film: di beccarlo al primo colpo!.
Se Cronember voleva sconcertare il pubblico con 2 ore di dialoghi assurdi, ci riesce, ma che fatica assistere senza che ci sia un lampo di genialità. Attoniti si arriva alla fine sperando in un guizzo che non arriva mai e ci risparmia pure la felicità di vedere stecchito il cazzone Pattinson. tempo perso e soldi pure.
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[+] wow....concordo!
(di sirena tatuata)
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k. s. stanislavskij
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mercoledì 30 maggio 2012
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avete cancellato le recensioni negative??
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si può sapere dove sono finite le recensioni che davano una stella a questo filmetto da due soldi??
[+] comportamento assolutamente scorretto..
(di k. s. stanislavskij)
[ - ] comportamento assolutamente scorretto..
[+] senti un po'...
(di writer58)
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[+] beh...farmi ridere dietro...
(di k. s. stanislavskij)
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weach
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martedì 29 maggio 2012
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é in scena il vuoto cosmico
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é in scena il vuoto cosmico
La ridondanza è una forma di ricerca, ci illumina di lampi di comprensione intrisi di solitudine , densità povertà, vuoto.
Questa ricerca porta al vuoto di vuoto Cosmopolis
E'un vuoto dedicato alla regia ed a tutti noi.
La limousine è una sorta di osservatorio algido che non ci aiuta a vincere l’inganno ;se volessimo volare oltre , nella consapevolezza di un afflato dovremmo uscire dal campo di forze del yin e dello yang .
La limousine è come una bolla di sapone che si separa dal resto ma poi , inevitabilmente è destinata a scoppiare e ritornare dentro al tutto
L'illuminazione è di chi ritrova la via maestra e la propria essenza Divina, tutto il resto è nulla.
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é in scena il vuoto cosmico
La ridondanza è una forma di ricerca, ci illumina di lampi di comprensione intrisi di solitudine , densità povertà, vuoto.
Questa ricerca porta al vuoto di vuoto Cosmopolis
E'un vuoto dedicato alla regia ed a tutti noi.
La limousine è una sorta di osservatorio algido che non ci aiuta a vincere l’inganno ;se volessimo volare oltre , nella consapevolezza di un afflato dovremmo uscire dal campo di forze del yin e dello yang .
La limousine è come una bolla di sapone che si separa dal resto ma poi , inevitabilmente è destinata a scoppiare e ritornare dentro al tutto
L'illuminazione è di chi ritrova la via maestra e la propria essenza Divina, tutto il resto è nulla.
Ecco noi siamo l'adesso l'ora ,l'inizio , tutto il creato , tutto ,ogni forma di energia che si ridefinisce nella sua perfetta circolarità.
Mi dirai ma cosa c'entra tutto ciò con il film??????????
Ma David Cronenberg parla di questo ?
Direi di si o per lo meno lo ho sperato sino all'ultimo fotogramma.
Una ricerca estetica di sicuro rilievo, un 'ambientazione surreale sono il corollario di questa storia che appare prevalentemente introspettiva.,onirica, trasognata, infelice .La filmografia va collocata nel genere distopico, che prospettano una società indesiderabile , oscura sotto tutti i punti di vista.
Cosa vogliamo conservare di questo lavoro , comunque intenso come sempre???
Il vuoto che circonda noi tutti........................... nel momento delle nostre assenze.
buona visione
weach illuminati
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[+] complimenti per la scimitarra silente
(di weach )
[ - ] complimenti per la scimitarra silente
[+] prova ad andare a lourdes
(di gianbond)
[ - ] prova ad andare a lourdes
[+] e se ci accorgessimo.................
(di weach )
[ - ] e se ci accorgessimo.................
[+] evita i virtuosismo 'orientali'
(di filmtalker 98)
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fedepesca
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martedì 29 maggio 2012
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non lo consiglio
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Tentativo fallito di voler fare cose differenti. Assolutamente noioso e snervante e pieno di complessa e pesante filosofia che poteva essere espressa in modo decisamente più chiaro e deciso.
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