enrimaso
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martedì 17 gennaio 2012
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tinker tailor soldier ... spy
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Ci voleva un regista nordico (lo svedese Tomas Alfredson che si era imposto con l’originale horror “Lasciami Entrare”) per rendere al meglio le atmosfere cupe e rarefatte del romanzo di Le Carrè.
E il principale pregio del film è proprio nella capacità del regista – e del suo direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema (già gettonatissimo ad Hollywood, sua anche la fotografia di “The Fighter”) – nel ricreare gli scenari e le atmosfere degli anni della Guerra Fredda e degli intrighi e dei doppi/tripli giochi che hanno caratterizzato quel periodo storico (chiuso per sempre?).
Il plot è un po’ confuso: d’altra parte il romanzo di Le Carrè è materia talmente complessa che difficilmente poteva essere condensata in poco più di due ore di durata del film; ma la tensione narrativa è sempre mantenuta alta, grazie anche alle straordinarie performance di tutto il cast; ovviamente, menzione particolare merita Gary Oldman, straordinario nel reincarnare alla perfezione la creatura di Le Carrè, reiventando la spia cinematografica: il suo George Smiley non è un eroe alla James Bond, ma un ometto malinconico e dimesso, scrupoloso e paziente, umano e comunque implacabile.
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Ci voleva un regista nordico (lo svedese Tomas Alfredson che si era imposto con l’originale horror “Lasciami Entrare”) per rendere al meglio le atmosfere cupe e rarefatte del romanzo di Le Carrè.
E il principale pregio del film è proprio nella capacità del regista – e del suo direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema (già gettonatissimo ad Hollywood, sua anche la fotografia di “The Fighter”) – nel ricreare gli scenari e le atmosfere degli anni della Guerra Fredda e degli intrighi e dei doppi/tripli giochi che hanno caratterizzato quel periodo storico (chiuso per sempre?).
Il plot è un po’ confuso: d’altra parte il romanzo di Le Carrè è materia talmente complessa che difficilmente poteva essere condensata in poco più di due ore di durata del film; ma la tensione narrativa è sempre mantenuta alta, grazie anche alle straordinarie performance di tutto il cast; ovviamente, menzione particolare merita Gary Oldman, straordinario nel reincarnare alla perfezione la creatura di Le Carrè, reiventando la spia cinematografica: il suo George Smiley non è un eroe alla James Bond, ma un ometto malinconico e dimesso, scrupoloso e paziente, umano e comunque implacabile. La sua esclusione dalla cinquina delle Nominations ai Golden Globes è scandalosa: speriamo che almeno l’Academy si ricordi di lui!
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spike
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martedì 17 gennaio 2012
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affascinante quanto complesso
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Bel film: ottima regia e fotografia, straordinario il cast e la resa dell'epoca, buona la sceneggiatura... La trama è talmente complicata che distrarsi un paio di minuti può essere fatale. Quindi consiglio prima di vedere il film di leggere l'opera di Le Carrè oppure recarsi in sala con lapis e carta bianca vi serviranno. Occhio al regista, prevedo un ottimo avvenire.
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valinfo
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martedì 17 gennaio 2012
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delusione
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Grossa delusione.Intrigante all'inizio ma poi: lento, ripetitivo e confuso nelle sue implicazioni. Riprese piene di aspettative poi deluse. Vittorio
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dellimellow
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martedì 17 gennaio 2012
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l'anti 007
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La talpa è un atipica spy story , almeno per il grande shermo , infatti guardando il film lo spettatore (per lo meno io ) non può non accorgersi del grande realismo che l'atmosfera del film e gli attori trasmettono , e come se i vari 007 ,xxx , mission impossible ci avessero sempre preso in giro mostrandoci spie dall'immenso fascino estetico , dall'equipaggiamento ipertecnologico , stra preparati nelle arti marziali , al cospetto di questo film tutto lo stereotipo creato dai sopra citati della spia perfetta e d'azione sparisce cedendo il posto a spie molto più "normali" e forse più vere come "veritiera"o meglio verosimile è il soggetto che è stato scritto , non dimentichiamolo , da un ex spia dei servizi britannici .
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La talpa è un atipica spy story , almeno per il grande shermo , infatti guardando il film lo spettatore (per lo meno io ) non può non accorgersi del grande realismo che l'atmosfera del film e gli attori trasmettono , e come se i vari 007 ,xxx , mission impossible ci avessero sempre preso in giro mostrandoci spie dall'immenso fascino estetico , dall'equipaggiamento ipertecnologico , stra preparati nelle arti marziali , al cospetto di questo film tutto lo stereotipo creato dai sopra citati della spia perfetta e d'azione sparisce cedendo il posto a spie molto più "normali" e forse più vere come "veritiera"o meglio verosimile è il soggetto che è stato scritto , non dimentichiamolo , da un ex spia dei servizi britannici .
Certo la narrazione è dilatata e il dialogo la fa da padrona , gli attori , specialmente Oldman, recitano quasi sempre da seduti dove la recitazione può essere espressa più dalla postura che dai movimenti , più dall'atteggiamento che dalle espressioni facciali e secondo me il protagonista è stato di un eccezionale bravura a dare un tono di grandezza al suo personaggio attraverso queste caratteristiche , anche gli altri fanno la loro ottima figura .
Il personaggio interpretato da Gary Oldman , e scusate se parlo ancora di lui, ma mi ha troppo impressionato , doveva essere quella tipica persona che non viene notata mai e a tal fine l'attore ha preso qualche chilo e si è imbiancato icapelli diventando un perfetto signor nessuno che al contrario di uno 007 fa il suo mestiere interrogando pacatamente e dando ordini senza essere troppo attivo in prima persona.
Quindi il film grazie alle ottime prestazioni attoriali del cast e all'atmosfera di verosimiglianza della realtà passa per un raffinato spy movie però ha il difetto secondo me di non scandire bene i tempi del racconto , come quando si vedono i flash back non accentuati registicamente e che fanno confondere un pò lo spettatore , cimunque alla fine per essere un prodotto abbastanza originale nel genere , mi fa valutare positivamente il film.
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k. s. stanislavskij
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martedì 17 gennaio 2012
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non ho capito na mazza ... e ho pure dormito
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ad un certo punto credevo si trattasse di un esperimento sociologico: “facciamo un film dove spariamo nomi, personaggi, atmosfere, intrecci di eventi senza alcun senso …e vediamo che succede, vediamo se la critica abbocca”. Ecco, ha abboccato!!!
Insomma mi è sembrata una continua supercazzola di tognazziana memoria!! Possibile mai che a partire da un cast così tosto ( tutti sembrano prendersi sul serio), con un’ambientazione esteticamente efficace, un’atmosfera cupa da spy-story suggestiva e vintage al punto giusto, sia poi sfuggita totalmente la trama???
e noi sotto tortura, tutti con le orecchie tese per carcare di capire i verbosissssimi dialoghi, che risultavano didascalici senza però chiarire nulla…e su tutto una NOIA sovrana , cupa, pesante e tesa…che fino alla fine ti tiene lì – mentre vorresti essere altrove – nella vana speranza che un guizzo finale dia senso al tutto, come ne I soliti sospetti.
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ad un certo punto credevo si trattasse di un esperimento sociologico: “facciamo un film dove spariamo nomi, personaggi, atmosfere, intrecci di eventi senza alcun senso …e vediamo che succede, vediamo se la critica abbocca”. Ecco, ha abboccato!!!
Insomma mi è sembrata una continua supercazzola di tognazziana memoria!! Possibile mai che a partire da un cast così tosto ( tutti sembrano prendersi sul serio), con un’ambientazione esteticamente efficace, un’atmosfera cupa da spy-story suggestiva e vintage al punto giusto, sia poi sfuggita totalmente la trama???
e noi sotto tortura, tutti con le orecchie tese per carcare di capire i verbosissssimi dialoghi, che risultavano didascalici senza però chiarire nulla…e su tutto una NOIA sovrana , cupa, pesante e tesa…che fino alla fine ti tiene lì – mentre vorresti essere altrove – nella vana speranza che un guizzo finale dia senso al tutto, come ne I soliti sospetti..insomma aspettavamo Kaiser Soze! (qui aspettavamo la talpa..aspettavamo karl…aspettamo e basta!!)..e alla fine solo un guazzabuglio arrivò, pretenzioso, confusionario e ..ahinoi.. perfino doloroso.
Sapete se esiste il reato di furto di vita?..no perchè vorrei chiedere il risarcimento per le due ore rubate.. :P
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babis
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lunedì 16 gennaio 2012
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chi spia chi
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Ecco una splendida spy story grazie alla quale veniamo catapultati nel mondo dei Settanta, senza computer, tecnologia e cellulari.
Certo durante i primi trenta minuti, non spaventatevi se non si capisce niente, ma sicuramente tra tutti, fin dall'inizio emerge la figura di George, interpretato da un sempreverde Gary Oldman, capace di tessere la trama per scoprire chi sia la talpa, all'interno della sua sezione...Ad un certo punto si arriva a pensare che la talpa sia lui, ma...beh ottimo film, soprattutto nella ricostruzione storica.
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pipay
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lunedì 16 gennaio 2012
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lento, caotico e scoordinato
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Per colpa di una regia allucinata e sonnolenta e di una sceneggiatura scritta da chi sembra non avere la minima cognizione dei tempi, delle regole e del linguaggio cinematografico, il film naufraga miseramente tra lunghe, lentissime sequenze, un "plot" praticamente inesistente o comunque del tutto annientato e una completa assenza di coordinamento. Credo che sarebbe stato difficile, a prescindere dal romanzo dal quale è stata tratta, raccontare una storia in modo così sbilenco. Anderson, il regista, ha davvero toccato il fondo...
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wwiwa
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domenica 15 gennaio 2012
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incomprensibile
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Eravamo in 7 tutti direi cinefili e nessuno ha capito la trama di questo film...
veramente noioso e incomprensibile.
Lo sconsiglio
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irene
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domenica 15 gennaio 2012
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noia senza fine
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Perchè fare un film che si rivolge solo - in pratica - a chi ha letto il libro? Senza senso.
[+] concordo pienamente
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joker 91
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domenica 15 gennaio 2012
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un bellissimo film
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La talpa di Alfredson è un buonissimo lavoro che punta sul livello psicologico dei personaggi nell affrontare un intreccio dedito al tema dello spionaggio. Il cast è stellare-Oldman merita una nomination all'oscar come bravissimi sono il grande Hurt e il fresco premio oscar Colin Firth,non è un film per tutti ed serve affrontarlo con un minimo di cultura cosa che purtroppo nel nostro paese oggi come oggi manca. Non può essere giudicato negativamente se lo si raffronta allo sforzo di fare vero cinema dove grandi attori attraverso le loro capacità rappresentano tutte le debolezze umane in un film di spionaggio lontano anni luce da ciò che conosciamo eppure incredibilmente reale nella sua semplicità
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