The Housemaid

Roberto Nepoti

Tra i registi di punta della "nouvelle vague" coreana, assieme a Kim Ki-duk e Park Chan-wook, quest'anno Im Sang-soo è agli onori del concorso con The housemaid, remake di un film del 1960 che ha profondamente influenzato la sua generazione. E, dell'originale, conserva la struttura melodrammatica. Una giovane divorziata è assunta come cameriera in una casa di ricchi, già genitori di una bambina e in attesa di due gemelli. Belloccio e arrogante, il padrone ne fa la sua amante. Quando si scopre che anche lei è incinta, la suocera upper class tenta in ogni modo di distruggerla. Elegantemente impaginato, con la giusta dose di scene di sesso, il film si gioca aforismi sui potenti della terra («Sono i poveracci che possono avere un solo figlio») e fa della protagonista Jeon Do-yeon (già premiata a Cannes nel 2007 come migliore attrice protagonista) una vittima designata da romanzo verista. Riservandole un finale fiammeggiante di gusto quasi orrorifico.
Da La Repubblica, 15 maggio 2010


di Roberto Nepoti, 15 maggio 2010