maggie69
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sabato 12 dicembre 2015
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superficiale...
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Peccato...perché le possibilitá erano davvero tante... a me ha colpito la svolta di argentero, troppo veloce per diventare credibile. Bella anche l'idea della "donna della mia vita", come se fosse possibile sapere chi lo può essere... stupenda l'idea della mamma che crea e disfá, poco visibile e poco irretita nel film..insomma... per non parlare dei due e di lei... attori bravi e belli ... bello persino arventero che improvvisamente si vede guardato... c'era tanto da dire rimasto non detto...tante idee e poca pellicola...
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miett
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martedì 24 luglio 2012
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..non eccezionale, ma tutto sommato piacevole
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UNA COMMEDIA, CARINA, PIUTTOSTO DIVERTENTE... E SECONDO ME ANCHE PIUTTOSTO VERITIERA, PERCHè RICORDIAMOCI CHE NELLA VITA REALE, PURTROPPO , QUESTI INTRECCI AMOROSI / TRADIMENTI ESISTONO ECCOME!E IL FILM GIUSTAMENTE DA COMMEDIA,NON RISULTA PER NULLA PESANTE, MA NEMMENO TROPPO SCONTATO--- ARGENTERO E GASSMANN BRAVI- COSI COME LA SANDRELLI E LA LODOVINI E COLANGELI.
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fabyangel!
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mercoledì 20 giugno 2012
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commedia brillante!!
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molto molto carino!!!! vi è un susseguirsi di equivoci e colpi di scena che porterà lo spettatore ad amare il film. gli attori sono bravissimi ,soprattutto Gassman ruolo azzeccato per lui, tutti interpretano molto bene la storia, per passare 1 oretta o 2 senza molti pensieri e anzi con il sorriso sulle labbra... consiglio questa commedia brillante!!
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ultimoboyscout
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mercoledì 25 maggio 2011
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senza infamia e senza lode.
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Lucini è bravo (ha fatto di meglio comunque) e confeziona una commedia accettabile, carina complessivamente ma a tratti piatta e monotona. Brillano le protagoniste femminili, bravissime la Sandrelli assoluta primadonna e la Lodovini defilata quasi ma sempre al centro dell'attenzione in un ruolo fondamentale. Molto ben congegnati però sono tutti i personaggi, assolutamente funzionali allo svolgimento della storia con la grandissima sorpresa di un Colangeli intenso, profondo e delicatissimo come non mai. intrecci amorosi come se piovesse, il film si regge proprio su questo e su equivoci, tradimenti, mascalzonate, bugie, ritorni di fiamma e cambi direzionali sentimentali quasi vorticosi.
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Lucini è bravo (ha fatto di meglio comunque) e confeziona una commedia accettabile, carina complessivamente ma a tratti piatta e monotona. Brillano le protagoniste femminili, bravissime la Sandrelli assoluta primadonna e la Lodovini defilata quasi ma sempre al centro dell'attenzione in un ruolo fondamentale. Molto ben congegnati però sono tutti i personaggi, assolutamente funzionali allo svolgimento della storia con la grandissima sorpresa di un Colangeli intenso, profondo e delicatissimo come non mai. intrecci amorosi come se piovesse, il film si regge proprio su questo e su equivoci, tradimenti, mascalzonate, bugie, ritorni di fiamma e cambi direzionali sentimentali quasi vorticosi. Anche se a dirla tutta mancando il cambio di passo il film fatica a decollare. L'animo della commedia, nonostante una regia maschile, è totalmente femminile, ed è raccontata con gli occhi della Sandrelli, che nei ruoli da mamma sta vivendo una seconda splendida giovinezza.
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ipno74
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giovedì 14 aprile 2011
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il filone del tradimento
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Quanto ci piace a noi italiani il filone dei film che parlano di uomini che tradiscono???
Tanto, visto il quantitativo di film che parlano di questo argomento nel passato.
Bisogna però rendere atto che il film è girato bene, con attori di rilievo, ed un Luca Argentero che divente sempre più bravo come attore.
Tradire è insito negli uomini sembra dire questo film, ma la furbizia è donna.
Cosa non farebbe una donna per il bene dei suoi figli, lo dice e lo dimostra Stefania Sandrelli con un monologo fatto al nipote.
Paraganando il nipote a tutti gli uomini, che vengono ritenuti dalle donne dei bambinoni.
La sceneggiatura è buona ed è godibile.
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Quanto ci piace a noi italiani il filone dei film che parlano di uomini che tradiscono???
Tanto, visto il quantitativo di film che parlano di questo argomento nel passato.
Bisogna però rendere atto che il film è girato bene, con attori di rilievo, ed un Luca Argentero che divente sempre più bravo come attore.
Tradire è insito negli uomini sembra dire questo film, ma la furbizia è donna.
Cosa non farebbe una donna per il bene dei suoi figli, lo dice e lo dimostra Stefania Sandrelli con un monologo fatto al nipote.
Paraganando il nipote a tutti gli uomini, che vengono ritenuti dalle donne dei bambinoni.
La sceneggiatura è buona ed è godibile.
Dopo aver visto questo film confermo che stare single non è affatto male!!!!
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astromelia
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lunedì 7 marzo 2011
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solo buona recitazione
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un film dove tutti fanno sesso con tutti,non proprio esilarante, tolta la recitazione abbastanza buona,il resto è stucchevole,archiviamolo.........
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allegria
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domenica 27 febbraio 2011
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bella commedia italiana,risate per tutta la durata
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La donna della mia vita è un film dove molti (secondo mè si sono fatti ingannare dal Trailer) avevano pregiudizi, o per gli attori o per il regista,la vicenda, il titolo... Stefania Sandrelli in una ottima interpretazione, bello il trucco, bravi i quattro protagonisti, poi il ruolo della mamma è fantastico, il regista fa solo film belli il più bello è Oggi Sposi,è una commedia semplice ma dolce e tenera soptatutto alla fine (avete visto i bambbino) scarsi i due mariti di Stefania Sandrelli e l' amante, ma in fin dei conti un film serve per rilassarci e questo film lo ha fatto più che bene.
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mr_mojo.risin86
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lunedì 7 febbraio 2011
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brillante ma non convincente fino in fondo
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Il regista Luca Lucini, già famoso per film premiati dal botteghino come Tre metri sopra il cielo e Amore, bugie e calcetto, propone per l’anno 2010 la divertente commedia sentimentale La donna della mia vita.
Il film racconta la storia di due fratelli molto diversi tra loro, Leonardo (Luca Argentero) e Giorgio (Alessandro Gassman). Tanto il primo è affidabile e sensibile, quanto il secondo è incostante e donnaiolo. E tuttavia i due sono sempre stati uniti.
Almeno fino al giorno in cui Giorgio scopre che la nuova fidanzata del fratello non è altri che Sara (Valentina Lodovini), con la quale ha avuto una delle sue turbolenti relazioni extraconiugali.
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Il regista Luca Lucini, già famoso per film premiati dal botteghino come Tre metri sopra il cielo e Amore, bugie e calcetto, propone per l’anno 2010 la divertente commedia sentimentale La donna della mia vita.
Il film racconta la storia di due fratelli molto diversi tra loro, Leonardo (Luca Argentero) e Giorgio (Alessandro Gassman). Tanto il primo è affidabile e sensibile, quanto il secondo è incostante e donnaiolo. E tuttavia i due sono sempre stati uniti.
Almeno fino al giorno in cui Giorgio scopre che la nuova fidanzata del fratello non è altri che Sara (Valentina Lodovini), con la quale ha avuto una delle sue turbolenti relazioni extraconiugali. Spetterà, quindi, alla madre Alba (Stefania Sandrelli) ripristinare l’ordine familiare e lo farà non senza sorprese e colpi di scena che provocheranno un grande scompiglio.
Punto di forza della commedia è la performance corale degli attori, che agiscono su un testo eminentemente teatrale, sui quali spicca Alessandro Gassman, non certo una novità, capace di smorfie e mimiche davvero irresistibili. Il film è senza dubbio brillante, piacevole e strappa più di qualche risata. Nell’idea del regista, ottimo nel “nascondersi” dietro la macchina da presa e nel dare libero sfogo all’estro degli attori, l’opera non vorrebbe però soltanto limitarsi a far ridere ma avrebbe anche la pretesa di far riflettere su diverse impegnate tematiche: l’incidenza dei genitori sulla personalità dei figli, l’amore di coppia, l’innocenza delle menzogne se dette a fin di bene. L’intento è certamente nobile ma questi spunti non riescono a sfociare in una tesi morale coerente e degna di nota, e il tutto rimane un po’ trattato solo in superficie, naufragando in un finale abbastanza deludente, corredato da diversi colpi di scena. L’unica certezza sembra essere quella dell’impossibilità di trovare nella vita reale il tanto ricercato e decantato amore eterno; infatti, la “donna della vita” del titolo, lungi dall’essere la fidanzata o moglie dei sogni, non è altro che la solita premurosa, ma non infallibile, mamma.
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davidestanzione
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lunedì 27 dicembre 2010
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il brioso fascino di una storia mutevole e garbata
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All'uscita dalla sala, magari riosservando con piglio più critico la locandina de "La donna della mia vita", ci si rende conto di quanto essa proponga una visione semplicistica e alquanto riduttiva del film di Luca Lucini. Confinare infatti l'ultima fatica del regista di "Solo un padre" e "Oggi sposi" entro gli occlusivi e spigolosi margini di una 'storia a tre' appare improprio già dai primi minuti, densi ed efficaci, girati con capillare originalità e grande padronanza, quasi come a voler preventivamente destare quanti si sono infilati in sala con l'idea di fagocitare (per poi dimenticare alla velocità della luce) l'ennesimo, intorpidito e trito prodotto del nostro cinema (peggiore).
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All'uscita dalla sala, magari riosservando con piglio più critico la locandina de "La donna della mia vita", ci si rende conto di quanto essa proponga una visione semplicistica e alquanto riduttiva del film di Luca Lucini. Confinare infatti l'ultima fatica del regista di "Solo un padre" e "Oggi sposi" entro gli occlusivi e spigolosi margini di una 'storia a tre' appare improprio già dai primi minuti, densi ed efficaci, girati con capillare originalità e grande padronanza, quasi come a voler preventivamente destare quanti si sono infilati in sala con l'idea di fagocitare (per poi dimenticare alla velocità della luce) l'ennesimo, intorpidito e trito prodotto del nostro cinema (peggiore). E invece no, perché si é subito accattivati da un'originalità sottesa e briosa, il vero collant stilistico del film: la sequenza iniziale (e finale) della Sandrelli che parla in camera, quasi un calco dei primi fotogrammi del recente "La passione" di Mazzacurati, la frizzante caratterizzazione del depresso e aspirante suicida Leonardo (Luca Argentero) e del suo incontro/innamoramento (?) con Sara (Valentina Lodovini), in bilico tra mossette e ticchettii nevrotici, tra ravvicinati primi piani e occhioni lacrimosi, sono solo le prime avvisaglie di una commedia (davvero) di qualità, venata di occasionali sfumature surreali e di un garbato umorismo situazionale che volge spesso e volentieri uno sguardo ammiccante alla gloriosa sophisticad comedy à la Cukor, per ammissione dello stesso Lucini. Senza dimenticare mai, però, il legame profondo con la tradizione della commedia all'italiana. Quel sostrato intimo e viscerale col quale é impossibile non confrontarsi e che Cristina Comencini, autrice del soggetto e figlia (naturale) di quei trascorsi indimenticati, tenta di riesumare ordendo una storia sorprendente, densa di colpi di scena e di virate radicali e sovversive, che non risparmiano neanche la psicologia dei personaggi. Con coraggio e dedizione, Lucini dilata al massimo la tensione derivante da una girandola così arroventata di equivoci taciuti, sovrappone due storie familiari generazionali e parallele e convoglia i palpiti e le arrabbiature represse in un salotto, scantonando perfino nella scazzottata. Da buon mestierante distilla un’azzeccata colonna sonora ma interseca anche le scene ‘giuste’ con la giusta tempistica, lasciando trapelare un implicito giudizio anche solo di natura contemplativa. Nel finale, tenerissimo, sopravvive solo l’amore vero, si legittima la bugia detta a fin di bene (familiare), e la Sandrelli, pilastro portante del film per spessore psicologico e naturalezza recitativa, finisce con l’affidare il segreto più occulto dell’intreccio al tanto atteso e strombazzato neonato Ludovico, l’unico ‘personaggio’ semimuto e ancora incapace di mentire. Sarcasmo (d’autore?) conclusivo a sormontare il tutto, per un film che quasi ci costringe a identificarci proponendoci una galleria di personaggi così (ir)reali proprio perché così cangianti e mutevoli.
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marezia
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giovedì 23 dicembre 2010
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di chi è la colpa?
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O le stelline le danno i lettori? Boh?
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