Hereafter |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Matt Damon, Cécile De France, Joy Mohr, Bryce Dallas Howard, George McLaren, Frankie McLaren, Thierry Neuvic.
continua»
Drammatico,
durata 129 min.
- USA 2010.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 5 gennaio 2011.
MYMONETRO
Hereafter
valutazione media:
4,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Cosa c'è aldilà della vita?
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| giovedì 6 gennaio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Un operaio (George - americano) con poteri soprannaturali, una giornalista (Marie - francese) all'apice della carriera scampata per miracolo alla morte, un ragazzo (Marcus - inglese) appena dodicenne che nella perdita del fratello gemello ha perso le sue poche certezze. Il nuovo film di Eastwood ruota intorno a questi tre personaggi, così diversi per età, estrazione sociale e ambientazione, ma uniti da esperienze sul filo tra la vita e la morte. Il primo ha avuto un passato da sensitivo che vuole lasciarsi alle spalle ma che inesorabilmente lo rincorre e che gli rende difficili i rapporti con il prossimo, con l'altro sesso e ancor di più con se stesso. La giornalista scampata allo tsunami, non trova nessuno nell'ambiente lavorativo, tanto meno nel suo compagno, che saprà assecondarla nella sua ricerca su cosa c'è dopo la morte e su cosa lei ha vissuto in quei momenti, che così profondamente l'hanno segnata. Infine Marcus, che ricorda moltissimo (esteticamente e caratterialmente) il ragazzo di "Un mondo Perfetto", è alla ricerca disperata di qualcuno che lo metta in contatto con l'adorato fratello, per avere risposta alle tante domande sulla morte che lo tormentano, ma che si imbatterà in continuazione in ciarlatani e venditori di fumo. Fino a quando la passione per i romanzi di Dickens di George e la presentazione del nuovo libro di Marie, porteranno i tre a intrecciare le loro vite e le loro inquetudini a Londra. Le due ore abbondanti del film scorrono velocemente, merito di una sapiente regia (l'ispettore Callaghan come il buon vino invecchia con il passare degli anni), tra momenti di grande cinema che il regista americano ci regala. Dalle scene apocalittiche dello tsunami in indonesia, che prendono lo spettatore direttamente al petto, ai momenti di suspense che un Matt Damon ormai in gran sintonia con il regista, ci regala nelle sue sedute. Il film riesce a parlarci della "linea sottile", che c'è tra la vita e la morte senza cadere nel retorico e nel già visto, merito anche di tre protagonisti pienamente a segno nei propri ruoli, tanto da immedesimarci noi nei loro tormenti e nelle loro angosce. Non possiamo quindi far altro che augurare lunga vita al regista di "Gran Torino", sperando che nel prossimo film si lasci una parte per lui, per regalarci ancora quegli sguardi di ghiaccio che ci accompagnano sin da quando eravamo bambini e che valgono davvero il prezzo del biglietto.
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