Gorbaciof

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Un film di Stefano Incerti. Con Toni Servillo, Yang Mi, Geppy Gleijeses, Gaetano Bruno, Hal Yamanouchi.
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Drammatico, durata 85 min. - Italia 2010. - Lucky Red uscita venerdì 15 ottobre 2010. MYMONETRO Gorbaciof * * 1/2 - - valutazione media: 2,71 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
jayan giovedì 7 ottobre 2010
da venezia e toronto l'applaudito capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
74%
No
26%

Film applaudito a Venezia e in particolare a Toronto, Gorbaciof è il settimo lavoro di Incerti, un capolavoro di stile e ambientazione, un'interpretazione straordinaria di Servillo ma anche di Yang Mi, basata solo sulla mimica. Pacileo è il contabile del carcere di Poggioreale a Napoli, ha la passione del gioco d'azzardo, si innamora di Lila, una cinese, e per aiutare suo padre sottrae soldi dalla cassa e si trova coinvolto in pericolose attività. E' un uomo di poche parole, il film stesso non ha grandi e lunghi dialoghi, ma più silenzi ed espressioni del volto e dei corpi. Ruota intorno a Servillo e vuole mostrare gli ambienti oscuri e di delinquenza del Vasto, quartiere multietnico vicino alla stazione centrale di Napoli. [+]

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domenico a sabato 16 ottobre 2010
un buon deja vu Valutazione 3 stelle su cinque
74%
No
26%

Abbiamo visto “ Gorbaciof “ regia di Stefano Incerti.
E’ indiscutibilmente un buon film, il migliore di quelli italiani che sono nelle sale di questi tempi. Girato con attenzione e con momenti di originalità e delicatezza rara per il cinema italiano ( il rapporto tra Gorbaciof e la giovane ragazza cinese ) che ci fa supporre un work in progress,un buon clima creativo sul set, come se lo script non fosse stato rispettato, anzi che sia stato accantonato durante le riprese, affidandosi all’agire di Servillo e del suo personaggio ( tuttavia perdendo un po' per strada tutti gli altri personaggi ). Dalle prime immagini ( ma è un po’ lo stile del regista, da sempre) ci è venuto in mente il cinema americano degli anni Settanta, forse anche il primissimo De Palma ma in particolare lo Scorsese di Mean street e anche di Taxi Driver ( ma anche al plot del film di Sorrentino Le conseguenze dell’amore ), questo è il suo pregio ma anche il suo limite: pregio, perché c’è uno stile deciso e senza fronzoli, quasi minimale in questo caso; difetto, perché non c’è niente di nuovo e quello che succede sembra già essere conosciuto e pre-visto; a questo si potrebbe aggiungere che nei film di Scorsese c’è un De Niro che risulta più empatico di Servillo e meno stilizzato, che nei Settanta, comunque, c’èra un’aria di libertà e di speranza, che oggi non c’è più. [+]

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zulu51 martedì 19 ottobre 2010
ottimo film italiano Valutazione 0 stelle su cinque
82%
No
18%

Ho appena visto questo film di Stefano Incerti, "Gorbaciof" e ne sono riamato favorevolmente colpito e sorpreso. Il film inizia con una lunga seguenza senza dialogo, peraltro poco presente anche nel resto del film, di Gorbaciof al lavoro, dietro allo sportello della banca del carcere di Poggioreale di Napoli, lunghe seguenze di conteggi di soldi e registrazioni, che i famigliari dei detenuti consegnano a Gorbaciof, molti rumori di chiavistelli, chiavi posate, porte e cancelli che si aprono, lunghi corridoi del carcere, fruscio di soldi e di buste dove vengono sistemati. Gorbaciof, non guarda in faccia i clienti, non comunica con i colleghi, quello che lo attira sono solo i soldi, che conta e riconta, sistema in buste, prende appunti , fà calcoli. [+]

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nino pell. lunedì 18 ottobre 2010
cogliere l'attimo fuggente Valutazione 3 stelle su cinque
71%
No
29%

Il regista Stefano Incerti riesce a tessere una trama ed uno stile nella sceneggiatura che sembrano calzare praticamente a pennello con l'indiscutibile originalità interpretativa dell'attore Tony Servillo. Un attore, appunto, che riesce da solo, con innate doti di gestualità e di comportamento, a donare potenza e spessore anche ad un film che, come in questo caso, ci mostra una storia narrativa alquanto essenziale e con un finale in cui se il protagonista Gorbaciof fosse stato interpretato da un qualsiasi altro attore, sicuramente non avrebbe retto. Ed invece eccolo ancora una volta il buon Tony Servillo. Dopo averlo visto, ad esempio, nel ruolo dello sconfinato contabile della mafia in "Le conseguenze dell'amore" (anche qui se ci facciamo caso, l'amore spezzerà il suo pacato equilibrio psicologico e, naturalmente, la sua incolumità fisica), del riflessivo ed intuitivo commissario di polizia in "La ragazza del lago" e dopo aver perfino interpretato il personaggio di Giulio Andreotti conferendogli carisma e spessore dal grande piglio interpretativo, ecco l'ultima maschera che questo attore ci offre su di un piatto d'argento. [+]

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antus lunedì 18 ottobre 2010
realtà cruda e nuda Valutazione 4 stelle su cinque
61%
No
39%

film che mantiene uno standard del cinema italiano elevatissimo...non è la solita minestra americana sicuramente. servillo è bravissimo nei gesti un pò meno nelle smorfie visive che caratterizzano il personaggio. un film in sostanza per gli appassionati del genere che mette in luce una realtà possibile in alcuni ambienti con linguaggi e modi di fare davvero reali..finale forse scontato ma con una perla di originalità.

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gianmarco.diroma martedì 19 ottobre 2010
le conseguenze dell'amore#2 Valutazione 2 stelle su cinque
61%
No
39%

Se non ci fossero di mezzo "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino, probabilmente il giudizio sull'ultima fatica di Stefano Incerti sarebbe diverso: non si vivrebbe la figura di Gorbaciof come l'ennesima variazione sul modello di Titta De Girolamo, il ruolo più famoso di Toni Servillo al cinema. Non si vivrebbe l'amore che Gorbaciof prova per una candida cinese (priva di qualsiasi reale sfumatura) come l'ennesimo percorso di redenzione di un personaggio votato al fallimento esistenziale ormai da troppo tempo. Lo stesso ambiente della malavita napoletana forse non sembrerebbe così pittoresco, con i suoi spazi squallidi, i suoi vizi e le sue prepotenze. Gorbaciof morirà, è sicuro. Un po' come Carlito Brigante in Carlito's Way di Brian De Palma, si aggira per un Napoli ripresa spesso con camera a mano (tra clacson invadenti, motorini che sfrecciano, sporcizia un po' dappertutto) con quel piglio intraprendente tipico di uno che non ha bisogno di parlare molto. [+]

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alessio trerotoli mercoledì 17 novembre 2010
servillo e le conseguenze dell'amore Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

Toni Servillo, continuando a sottovalutare le conseguenze dell’amore, giganteggia in una Napoli impicciata e malandrina nella quale risuonano lontani echi di “Carlito’s Way”, fino alla beffarda conclusione che non può non far pensare a “Pulp Fiction”. Stefano Incerti è bravo, e sa bene che con grandi silenzi e la purezza dello sguardo può creare emozioni potenti (come insegna il cinema orientale). “Gorbaciof” colpisce pienamente nel segno, grazie ad un antieroe né bello né simpatico, ma al quale inevitabilmente ci si affeziona, anche per merito di tutti gli sforzi da lui compiuti in funzione di un amore quasi assurdo. [+]

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cinefila sabato 12 febbraio 2011
straordinario servillo! Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Che delizia questo film!
Siamo nella Napoli moderna, non tanto lontana dagli stereotipi e dai luoghi comuni.
"Gorbaciof" è un ragioniere sui generis di un carcere partenopeo di giorno, la sera giocatore d'azzardo, a volte fortunato, altre volte meno. Sua consuetudine è quella di prelevare i soldi dalla cassa del carcere per "investirli" nel gioco, per poi restituirli in caso di eventuali vincite!
Le bische si consumano nel retrobottega di un ristorante cinese. Attorno al tavolo, oltre al protagonista, anche un giudice piuttosto fortunato e il proprietario del locale. Quest'ultimo, a corto di soldi, rischia di dover "vendere" la propria figlia per saldare i debiti. [+]

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silvianovelli martedì 9 novembre 2010
l'antieroe e la farfalla Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

In questo periodo ho bisogno di poesia. Per questo ho voglia di scrivere di questo film. L'ho visto ormai più di una settimana fa al Cinema Eliseo a Milano, in un giorno di pioggia battente e con un po' di scetticismo sul tema, anche se consapevole della grandezza di Toni Servillo, che mi ha stregato nell'interpretazione di Andreotti nel Divo di Sorrentino. Gorbaciof è un film che fa la differenza. Il regista è Stefano Incerti, poco conosciuto anche se non esordiente. Si potrebbe dire che sia un film muto, o quasi, fatta eccezione per alcune battute in napoletano e in cinese (ahimè con i sottotitoli tagliati dallo schermo del cinema!). Questo particolare mi aveva non poco preoccupato, invece devo dire che non si avverte la mancanza dei dialoghi: la presenza scenica di Servillo e la forza che dà al personaggio di Gorbaciof reggono tutto il film, l'impianto narrativo non mostra cedimenti nè concede spazio alla noia. [+]

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dario lunedì 21 febbraio 2011
speciale Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Storia convenzionale, si sa già tutto dopo dieci minuti, ma non si sa il tocco con cui il regista riesce a raccontare. E lo si scopre pian piano, non potendo che ammirarlo. Tutto misurato, tutto ben dosato, un cinema italiano sorprendente, una recitazione essenziale (Servillo giogioneggia un po', ma poi il personaggio ha la meglio): qualcosa di dolente, a livello esistenziale, trattenuto pudicamente, meditato, scientemente insuperabile. Nuoce il dialetto, nel senso che si capisce veramente poco. Ma i dialoghi sono al risparmio e in fondo va bene così. Personaggi di contorno favolosi (la ragazzina cinese è perfetta nella sua ingenuità).   

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