fabio57
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venerdì 11 settembre 2015
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buono
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Quando c'è un film di Servillo lo vado subito a vedere, per due ordini di motivi,il primo è che un grande attore e il secondo è perchè lui sceglie sempre copioni interessanti.Anche quest'opera, pur non classificandosi tra le migliori è comunque una conferma delle doti artistiche di quest'uomo.La storia è semplice,ma quello che conta di più è proprio il personaggio,antipatico,sgorbutico,freddo,odioso,imperscrutabile,insomma solo la maschera di Servillo si poteva prestare ad impersonare un tale soggetto.Altra nota rilevante è l'ambientazione,nello squallore della periferia di Napoli degradata e sudicia e nel carcere di Poggioreale,luogo ambiguo e inquietante.
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Quando c'è un film di Servillo lo vado subito a vedere, per due ordini di motivi,il primo è che un grande attore e il secondo è perchè lui sceglie sempre copioni interessanti.Anche quest'opera, pur non classificandosi tra le migliori è comunque una conferma delle doti artistiche di quest'uomo.La storia è semplice,ma quello che conta di più è proprio il personaggio,antipatico,sgorbutico,freddo,odioso,imperscrutabile,insomma solo la maschera di Servillo si poteva prestare ad impersonare un tale soggetto.Altra nota rilevante è l'ambientazione,nello squallore della periferia di Napoli degradata e sudicia e nel carcere di Poggioreale,luogo ambiguo e inquietante.
Buon film
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celeb
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giovedì 9 aprile 2015
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servillo è servillo
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"Mercoledì, prima non li tengo". E' la frase, che il protagonista, un silenzioso Tony Servillo, ripete ai suoi creditori. Marino Pacileo, detto Gorbaciof, a causa di un evidente voglia sulla fronte, che ricorda il promotore della perestrojca russa, è il contabile del carcere di Poggioreale. Giocatore incallito, trascorre le serate in una bisca nel retro di un locale gestito da un cinese, anche lui giocatore. Lo strano rapporto con la figlia di quest'ultimo ne mette in risalto le debolezze e la fragilità che il passo deciso e il volto serio non lasciano trapelare. Per aiutare il padre della ragazza, ruba dei soldi dalla cassa del penitenziario. Trovatosi travolto dai debiti, cerca di uscirne facendo "piccoli favori" ad un suo collega con la divisa, che poco ha a che vedere con questa.
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"Mercoledì, prima non li tengo". E' la frase, che il protagonista, un silenzioso Tony Servillo, ripete ai suoi creditori. Marino Pacileo, detto Gorbaciof, a causa di un evidente voglia sulla fronte, che ricorda il promotore della perestrojca russa, è il contabile del carcere di Poggioreale. Giocatore incallito, trascorre le serate in una bisca nel retro di un locale gestito da un cinese, anche lui giocatore. Lo strano rapporto con la figlia di quest'ultimo ne mette in risalto le debolezze e la fragilità che il passo deciso e il volto serio non lasciano trapelare. Per aiutare il padre della ragazza, ruba dei soldi dalla cassa del penitenziario. Trovatosi travolto dai debiti, cerca di uscirne facendo "piccoli favori" ad un suo collega con la divisa, che poco ha a che vedere con questa. Buna la regia di Icerti, che predilige uno stile minimal nei dialoghi ma non nelle espressioni dei protagonisti. Come sempre la performance di Servillo è eccezionale. D'altronde il suo volto fa parte della sua fortuna. Cupo, silenzioso, deciso, il suo personaggio con quella capigliatura poco credibile è tra i più azzeccati da lui interpretati. La storia gira intorno a lui e in lui ahimè si esaurisce. Troppo banale, troppo prevedibile. E la cura che la dolce Lila, mette nel medicare le ferite dell'acciaccato Gorbaciof è una scena vista e rivista. Buone le inquadrature. Azzeccate le musiche. Sta di fatto che servillo oscura tutti gli altri personaggi, rendendoli marginali e poco caratterizzati. Originale il contrasto tra i due protagonisti. Da un lato una natura corrotta,vissuta, rude tutta racchiusa nel volto di Servillo. Dall'altro l'innocenza e la dolcezza di Lila. Timida, impacciata e di una pura bellezza orientale. Il finale, come nella scena dell'improvvisata infermierina Lila. è troppo banale e scontato. Nonostante tutto Servillo mette in salvo incerti. Bisogna comunque dare atto al regista dell'ottimo impianto generale, dello stile deciso, veloce e profondo del film. E il cinema Italiano può annoverare anche il suo nome tra i giovani talentuosi registi del futuro.
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the boxer
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sabato 7 settembre 2013
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sgomento & rabbia
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Il regista e lo sceneggiatore devono VERGOGNARSI. Alla fine del Film viene BESTEMMIATO IL NOME DELLA MADONNA PIU' DI UNA VOLTA... VERGOGNATEVI... VERGOGNATEVI... VERGOGNATEVI!
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break
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mercoledì 17 ottobre 2012
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gorbacio'f way
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Un ottimo Toni Servillo interpreta Gorbaciof, un personaggio di notevole impatto, dall'aspetto caricaturale, fortemente espressivo. Un individuo magnetico ed emblematico che riesce ad attirare l'attenzione dello spettatore con una certa efficacia per tutto il film; in uno scopiazzato che ricalca tecniche, scene e trama di alcuni noti film americani.
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filippo catani
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sabato 4 febbraio 2012
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gorbaciof napoletano
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Napoli. Il contabile del carcere di Poggioreale, ribattezzato Gorbaciof a causa di una vistosa voglia nella fronte, gioca i soldi del carcere nelle bsiche clandestine fin quando si innamorerà di una giovane cinese che sta al bancone del locale dove nel retro si riunisce la bisca.
Dramma intenso con la recitazione dello straordinario Toni Servillo che riesce a mimetizzarsi perfettamente nel personaggio riuscendo quasi a scomparire. Il film è assai poco parlato ma i pochi dialoghi presenti sono assolutamente incisivi (si parla uno stretto dialetto napoletano). La storia coinvolge un emarginato come Gorbaciof che non ha altra passione se non quella terribile del gioco d'azzardo e una giovane cinese vittima di angherie e soprusi di ogni genere.
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Napoli. Il contabile del carcere di Poggioreale, ribattezzato Gorbaciof a causa di una vistosa voglia nella fronte, gioca i soldi del carcere nelle bsiche clandestine fin quando si innamorerà di una giovane cinese che sta al bancone del locale dove nel retro si riunisce la bisca.
Dramma intenso con la recitazione dello straordinario Toni Servillo che riesce a mimetizzarsi perfettamente nel personaggio riuscendo quasi a scomparire. Il film è assai poco parlato ma i pochi dialoghi presenti sono assolutamente incisivi (si parla uno stretto dialetto napoletano). La storia coinvolge un emarginato come Gorbaciof che non ha altra passione se non quella terribile del gioco d'azzardo e una giovane cinese vittima di angherie e soprusi di ogni genere. E' meraviglioso vedere come Gorbaciof e la ragazza pur non riuscendo a comunicare tramite le parole riescano a intrattenere un rapporto sulla base di passioni e sentimenti concordanti. E poi tutto attorno c'è la povertà, il degrado di certi quartieri e l'insospettabile gestore della bisca. Un film da vedere e che fa anche della brevità un punto di forza onde non perdersi in inutili bizantinismi.
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gicuz
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martedì 17 gennaio 2012
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servillo, sempre all'altezza...
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l'altezza di questo film sta nella interpretazione di Yoni zservillo ma non solo. Accosterie questo film non tanto a Gomorra o le conseguenze dell'amore, quanto a "L'imbalsmatore". La delinquenza spicciola della sopravvivenza giustamente accostata ai quartieri bassi americani o ai ghetti cinesi vien qui molto ben rappresentata, ovvio, con maggiore sottolineatura "napoletana" che offre fantasia in più.
L'assenza di dialogo e la figura di Gorbaciof sono l'essenza di questa assenza e basterebbe la camminata del protagonista per dare tono a tutto il film, si ricordi ad esempio ll favoloso ritmo della camminata di Lee Marvin ne "Point Blank" di John Boorman.
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l'altezza di questo film sta nella interpretazione di Yoni zservillo ma non solo. Accosterie questo film non tanto a Gomorra o le conseguenze dell'amore, quanto a "L'imbalsmatore". La delinquenza spicciola della sopravvivenza giustamente accostata ai quartieri bassi americani o ai ghetti cinesi vien qui molto ben rappresentata, ovvio, con maggiore sottolineatura "napoletana" che offre fantasia in più.
L'assenza di dialogo e la figura di Gorbaciof sono l'essenza di questa assenza e basterebbe la camminata del protagonista per dare tono a tutto il film, si ricordi ad esempio ll favoloso ritmo della camminata di Lee Marvin ne "Point Blank" di John Boorman.
Giorgio Cuzzeri
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ginger snaps
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giovedì 22 settembre 2011
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in mancanza di tigri, le scimmie si ergono a tigri
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ma rimangono scimmie......... questa nel film mi sembra una delle frasi più significative, anche perchè è praticamente assente di dialoghi, lo definirei quasi un film muto, basato sopratutto sulla mimica dello straordinario Servillo, infatti le sue espressioni raccontano praticvamente tutto, ottima intepretazione senza ombra di dubbio, ma non lo definirei un gran film, non ho percepito grandi significati
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molenga
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martedì 19 luglio 2011
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il segno di toni
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Che servillo marchi ogni film a cui rende parte è indubbio: a vedere questo"Gorbaciov" verrebbe da dirgli :"Toni, non t'innamorare!"; Tranne servillo, grande maschera teatrale giunta tardi al cinema, questo film non è un granché: l'ambientazione è molto particolare, un lato b di napoli che fa pensare a Gomorra, gli immigrati, i carcerati...Servillo-pacileo, appunto gorbaciov(così chiamato per una voglia che ha in fronte) è il contabile di un carcere con il vizio del gioco e innamorato di una ragazza cinese. per pagare i debiti del padre di lei s'infila in un ginepraio che lo conduce a inguaiarsi, fare operazioni rischiose con dei guappi di quartiere e, naturalmente, a non riuscire nell'intento di salvare sé e la ragazza.
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Che servillo marchi ogni film a cui rende parte è indubbio: a vedere questo"Gorbaciov" verrebbe da dirgli :"Toni, non t'innamorare!"; Tranne servillo, grande maschera teatrale giunta tardi al cinema, questo film non è un granché: l'ambientazione è molto particolare, un lato b di napoli che fa pensare a Gomorra, gli immigrati, i carcerati...Servillo-pacileo, appunto gorbaciov(così chiamato per una voglia che ha in fronte) è il contabile di un carcere con il vizio del gioco e innamorato di una ragazza cinese. per pagare i debiti del padre di lei s'infila in un ginepraio che lo conduce a inguaiarsi, fare operazioni rischiose con dei guappi di quartiere e, naturalmente, a non riuscire nell'intento di salvare sé e la ragazza.
Film prevedibile fino al fastidio, girato benino e con un grande interprete, uno: il resto è silenzio
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marcello desideri
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martedì 7 giugno 2011
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un filmetto
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Tutti si aspettavano di più. Se non altro per il titolo. Se non altro per il protagonista Tony Servillo. Ma un film è un'opera più complessa che riprendere uno straordinario interprete, immesso in una flebile, flebilissima storia. C'è qualcosa comunque, che salverei: le atmosfere incantate, alcune inquadrature, molto suggestive, la bellezza di Yang Mi. Vedendo il backstage del film, non posso non notare l'antipatia del regista Stefano Incerti, a tratti presuntuoso, a volte arrogante e spesso, senza avere idee chiare in testa. Permettetemi questa osservazione del tutto personale e forse fuori luogo. Ma, se un film nasce dal cuore del regista, qui di cuore se ne vede poco.
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Tutti si aspettavano di più. Se non altro per il titolo. Se non altro per il protagonista Tony Servillo. Ma un film è un'opera più complessa che riprendere uno straordinario interprete, immesso in una flebile, flebilissima storia. C'è qualcosa comunque, che salverei: le atmosfere incantate, alcune inquadrature, molto suggestive, la bellezza di Yang Mi. Vedendo il backstage del film, non posso non notare l'antipatia del regista Stefano Incerti, a tratti presuntuoso, a volte arrogante e spesso, senza avere idee chiare in testa. Permettetemi questa osservazione del tutto personale e forse fuori luogo. Ma, se un film nasce dal cuore del regista, qui di cuore se ne vede poco. E se ci fosse stato un altro attore a posto di Servillo, mi chiedo che film sarebbe venuto fuori. Se non ci fosse stata la superba maschera cucita sul volto dell'attore napoletano, cosa sarebbe rimasto di questo film? Il finale, imita, copia, addirittura un film di basso livello (tre uomini ed una gamba mi pare... di aldo giovanni e giacomo) che a loro volto imitano (come si è detto) Tarantino in Pulp Fiction. Un colpo dalla pistola partito per caso, uccide il malcapitato Gorbaciof. Insomma, per fare un film, occorrono molte più idee, tecnica e studio. E' triste vedere che si fanno film, giusto per farli.
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danielepodda
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domenica 15 maggio 2011
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pessima imitazione di...
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Il film si regge solo sulle spalle del protagonista, un Tony Servillo cui tocca fare di tutto, pure la scimmia in metropolitana, e il sospetto che nasce spontaneo è che quella scena è stata girata solo per una casuale combinazione, magari Servillo durante le riprese rivelò di saper fare quella smorfia molto bene e il regista ci ha ricamato sopra, anche perchè il nesso con il resto del racconto non si trova.
Sarà un cameo.
Si può traquillamente affermare che a parte questa originalità del personaggio Gorbaciof nonché della sua pettinatura posticcia, Brian De Palma e Quentin Tarantino avrebbero da ridire non poco nel vedere quanto plagio sia stato perpetrato nei loro riguardi.
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Il film si regge solo sulle spalle del protagonista, un Tony Servillo cui tocca fare di tutto, pure la scimmia in metropolitana, e il sospetto che nasce spontaneo è che quella scena è stata girata solo per una casuale combinazione, magari Servillo durante le riprese rivelò di saper fare quella smorfia molto bene e il regista ci ha ricamato sopra, anche perchè il nesso con il resto del racconto non si trova.
Sarà un cameo.
Si può traquillamente affermare che a parte questa originalità del personaggio Gorbaciof nonché della sua pettinatura posticcia, Brian De Palma e Quentin Tarantino avrebbero da ridire non poco nel vedere quanto plagio sia stato perpetrato nei loro riguardi.
L'ossatura della poca trama di Gorbaciof è liberamente tratta da Carlito's Way di De Palma e il presuntuoso finale ad effetto è un ibrido tra la tragedia di Carlito (lui che cerca invano di cambiare vita per partire con la sua amata dopo l'ultimo "servizio") e la follia di Pulp Fiction dove Travolta nei panni di Vincent Vega fa saltare la testa a Marvin, il passeggero del sedile posteriore, semplicemente perchè gli scappa un colpo mentre parla con la pistola in mano.
Il presupposto per vedere Gorbaciof non è amare o meno le interpretazioni di Servillo bensì il non aver visto i film migliori sullo stesso tema.
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