Von Trier, le ossessioni di un ex guru da festival
di Valerio Caprara Il Mattino
Lasciando perdere buuh e sghignazzi (Cannes ha così rimesso i precedenti peccati di beatificazione), «Antichrist» di Lars von Trier è semplicemente un film che non funziona nel senso previsto. L'intento provocatorio dell'ex guru festivaliero risulterebbe benemerito, così come l'idea di un cinema auto-terapeutico e anti-depressivo, ma il nodo sta, come sempre, nella resa del linguaggio: il dramma narrato dal film e il riferimento alla tradizione stregonesca non confluiscono in un progetto (come del resto riescono a fare tanti horror alla Stephen King di minori pretese), bensì s'incardinano in una serie d'immagini, anche durissime e magari «scandalose», ma sprovviste di un adeguato e innovativo baricentro stilistico. [...]
di Valerio Caprara, articolo completo (1689 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 23 maggio 2009