Nemico pubblico n. 1 - L'istinto di morte |
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Un film di Jean-François Richet.
Con Elena Anaya, Mathieu Amalric, Arsène Mosca, Christophe Van de Velde, Laure Marsac.
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Titolo originale L'ennemi public n°1.
Azione,
durata 113 min.
- Francia, Canada, Italia 2008.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 13 marzo 2009.
- VM 14 -
MYMONETRO
Nemico pubblico n. 1 - L'istinto di morte
valutazione media:
3,26
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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buon filmdi IvanoFeedback: 0 |
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sabato 21 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un film girato bene, francese nel dna delle primissime inquadrature, quasi inutili allo svolgimento della trama e di poco incipit, gioco di immagini e di omaggi a quel cinema puro che fu innovativo. Visione di insieme rincorsa e superata, però, attenzione, i film bisoga saperli guardare, come la buona musica e i romanzi dalle mille digressioni, rigettati dalla retorica barbara della velocità di una società patologica e ora in crisi economica. Cosi, se guardi bene, scopri un discreto film che racconta la storia, non quella fatta dalle piccole ignezioni qua e la: il militare che tortura e spara in Algeria, in una delle più terribili e disumane delle guerre coloniali, la notizia appena masticata del telegiornale, mentre loro due siedono sul divano a guardia del miliardario sequestrato, i movimenti accenati e le carceri irakene, iraniane o saudite, che poi scopri invece erano, con rigore nazzista, ben funzionanti nel civilissiomo e pacifico Canada. C'è poi una storia degli uomini, che appartengono ad un tempo e possono muoversi solo all'interno di oscuri confini, quelli che hanno regolato le sorti dell'Europa intera dal 1945 a qualche anno fa. Quelli dei rapinatori di banche nostrani e romantici della Milano che non era ancora da bere, quelli che ora scrivono libri e tengono mostre. Quelli che in tempo di crisi potrebbero riaffacciarsi a volto scoperto nelle fallimentari banche di oggi, se non fosse per quell'occhio elettronico ormai evolutosi che tutto spia e controlla, il grande fratello vero. Si, nel film c'è tutto questo, ma ribadisco, bisogna saperlo guardare facendosi guidare dall'interesse della passione, e da un pizzico di voglia di conoscere e sapere. Per gli altri ci sono sempre i super polpettoni americani, ben connotati dai soliti termini di un linguaggio abusato e quasi volgare, suspance, triller, e roba varia. A scanso di equivoci, martellarsi gli zebedei non piace a nessuno, soprattutto di sabato sera, il film ha comunque un buon ritmo e non solo perchè si vede la violenza reale, quella appena sussurata, ma sopratutto perchè si vede qualcosa. Buona visione.
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