Iago

Tutti i commenti che ho letto salvano l'idea di base. Tralasciamo tutti i difetti del film e spendiamo due parole a riguardo. Io sarò forse troppo affezionato all'"Otello" verdiano (in cui il personaggio che dà il nome a questo film incarnava un male primordiale, fine a sé stesso), ma questa rilettura in cui Iago complotta per raddrizzare i torti di un mondo senza meritocrazia mi convince poco. A scatenare Iago nel dramma originale, difatti, non è proprio la meritocrazia, ma un sistema di piccole gelosie personali, odi, puntigli, meschinità... Meschinità, appunto, cose che, con i grandi ideali, hanno poco a che fare. L'originale è un dramma su come le piccole meschinità umane (le ambizioni personali di Iago) possano far crollare i grandi ideali dei sentimenti umani (quelli di Otello per Desdemona). Il contrario di questo film, insomma. Anche a voler considerare i sentimenti umani meno elevati delle ambizioni personali (cosa che metterebbe i personaggi sotto un'altra luce, offrirebbe appunto un'altra lettura della vicenda) si sta comunque facendo confusione circa il personaggio. Iago è un cortigiano, non ha niente dello studente sfigato che deve farsi strada con la furbizia perché non ha altre possibilità... non ha nulla dell'emarginato da un mondo di potenti, ma in quel mondo di ricchi ci sta come un pesce nell'acqua, tanto è vero che riesce benissimo a guadagnarsi la fiducia di tutti i personaggi. Lo so che è una rivisitazione, ma anche in una rivisitazione c'è una logica. Una storia in cui Iago... non ha tutti i torti è una rivisitazione, se fai una storia in cui Iago è un poveraccio di altissimi sentimenti, non hai capito di che personaggio stai parlando.