gianluca marchisio
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martedì 3 marzo 2009
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tre metri sopra il niente
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Moccia incontra Shakespeare e nasce Iago. Purtroppo il neonato è morto prematuro. Peccato perché sulla carta l'idea era davvero buona, ma è stata sprecata da una brutta sceneggiatura, a cui si è aggiunta una brutta recitazione (si salva a stento Lavia/Brabanzio) e una regia non all'altezza neanche di De Biasi (che in Come tu mi vuoi aveva mostrato una certa padronanza) e, per favore, non facciamo paragoni con Baz Lurhman (sarebbe come paragonare Laura Chiatti a Nicole Kidman). Il dato più incredibile è il flop al botteghino: chi se l'aspettava da un pubblico che premia perfino Silvio Muccino e Moccia? Eppure Iago fa la peggior media per sala della top ten. Ma forse il pubblico delle ragazzine si è stufato perfino di Vaporidis.
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Moccia incontra Shakespeare e nasce Iago. Purtroppo il neonato è morto prematuro. Peccato perché sulla carta l'idea era davvero buona, ma è stata sprecata da una brutta sceneggiatura, a cui si è aggiunta una brutta recitazione (si salva a stento Lavia/Brabanzio) e una regia non all'altezza neanche di De Biasi (che in Come tu mi vuoi aveva mostrato una certa padronanza) e, per favore, non facciamo paragoni con Baz Lurhman (sarebbe come paragonare Laura Chiatti a Nicole Kidman). Il dato più incredibile è il flop al botteghino: chi se l'aspettava da un pubblico che premia perfino Silvio Muccino e Moccia? Eppure Iago fa la peggior media per sala della top ten. Ma forse il pubblico delle ragazzine si è stufato perfino di Vaporidis. Questo, sinceramente, non me l'aspettavo.
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yris2002
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domenica 8 marzo 2009
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povero shakespeare!
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E' difficile trovare una singola qualità in questo film, classificabile come mediocre solo per il rispetto verso alcune interpretazioni attoriali (Lorenzo Gleijeses, Gabriele Lavia, Fabio Ghidoni): se non fosse per loro sarebbe "inclassificabile".
Ridurre la complessità e la maturità della tragedia shakesperiana ad uno pseudo dramma per ragazzi è stata un'iniziativa probabilmente dettata da ragioni di botteghino, ma assolutamente fallita sul piano della realizzazione finale: prodotto immaturo, kitsch, totalmente privo di profondità rispetto alla trama ed ai personaggi. Paragonarlo ai capolavori stile Romeo + Giulietta è azzardato e fuorviante: un conto è riprendere e ripensare un dramma di 500 anni fa per riscoprirne la modernità nei nostri tempi, a testimonianza della verità universale e senza tempo di Shakespeare, un conto è distruggere lo stesso dramma riducendolo a 100 minuti di banalità per attirare un pubblico di adolescenti che credo meriti strumenti di riflessione e di approccio alla drammaturgia un po' più seri.
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E' difficile trovare una singola qualità in questo film, classificabile come mediocre solo per il rispetto verso alcune interpretazioni attoriali (Lorenzo Gleijeses, Gabriele Lavia, Fabio Ghidoni): se non fosse per loro sarebbe "inclassificabile".
Ridurre la complessità e la maturità della tragedia shakesperiana ad uno pseudo dramma per ragazzi è stata un'iniziativa probabilmente dettata da ragioni di botteghino, ma assolutamente fallita sul piano della realizzazione finale: prodotto immaturo, kitsch, totalmente privo di profondità rispetto alla trama ed ai personaggi. Paragonarlo ai capolavori stile Romeo + Giulietta è azzardato e fuorviante: un conto è riprendere e ripensare un dramma di 500 anni fa per riscoprirne la modernità nei nostri tempi, a testimonianza della verità universale e senza tempo di Shakespeare, un conto è distruggere lo stesso dramma riducendolo a 100 minuti di banalità per attirare un pubblico di adolescenti che credo meriti strumenti di riflessione e di approccio alla drammaturgia un po' più seri.
Veramente inguardabili Vaporidis e Chiatti, che probabilmente non per incapacità loro, si sono dovuti adeguare alla piattezza delle scelte registiche, offrendo delle interpretazioni che non vanno oltre lo spessore di una recita senza arte... povero Shakespeare!
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otello
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lunedì 2 marzo 2009
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si inserisce bene nell'italietta di oggi.
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Qualunquista la trama sull'Università intesa solo come luogo nepotista di favoritismi e corruzione, mediocri i dialoghi, pessima recitazione, finale scontato.
Il film rientra nel modello pedagogico dell'Italietta berlusconiana, non a caso è prodotto da mediaset.
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alex
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martedì 3 marzo 2009
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facciamo un recensione
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Allora: l'idea di base è bellina. Ma lo svolgimento? La sceneggiatura è patetica, i dialoghi spesso ridicoli al contrario (in sala infatti si rideva in parecchi), il buon Vaporidis fuori parte e quasi imbarazzato, la Chiatti gran gnocca, ma è diverso da grande attrice (anche Sorrentino non è che la facesse parlare molto). Il trailer era brutto ma la regia definitiva ci dimostra che non era casuale. Scavalcamenti di campo da dilettante e un montaggio che davvero lascia perplessi. Musiche mal abbinate. Cosa si salva? Roderigo e (poco) Lavia. E poi? La locandina! Una domanda: ma questo Volfango De Biasi è lo stesso di "Come tu mi vuoi" o il fratello scemo? Sembrano due film fatti da due persone diverse.
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Allora: l'idea di base è bellina. Ma lo svolgimento? La sceneggiatura è patetica, i dialoghi spesso ridicoli al contrario (in sala infatti si rideva in parecchi), il buon Vaporidis fuori parte e quasi imbarazzato, la Chiatti gran gnocca, ma è diverso da grande attrice (anche Sorrentino non è che la facesse parlare molto). Il trailer era brutto ma la regia definitiva ci dimostra che non era casuale. Scavalcamenti di campo da dilettante e un montaggio che davvero lascia perplessi. Musiche mal abbinate. Cosa si salva? Roderigo e (poco) Lavia. E poi? La locandina! Una domanda: ma questo Volfango De Biasi è lo stesso di "Come tu mi vuoi" o il fratello scemo? Sembrano due film fatti da due persone diverse. Il flop al botteghino (peggior media per sala nella top ten) dimostra che non siamo proprio tutti scemi, malgrado il martellamento pubblicitario come nenache in un cinepanettone.
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elena
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mercoledì 18 marzo 2009
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una critica costruttiva, contro tutti i demolitori
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Ci si aspettava una conferma dall'ottimo regista di "come tu mi vuoi", ma è arrivata una agghiacciante sconferma. In questo film qui si sbaglia tutto lo sbagliabile: Vaporidis non ci azzecca mai, la Chiatti è bellissima ma a parte questo al suo personaggio non viene dato nient'altro, caliamo un velo pietoso su quello che fa Cassio mentre salviamo certamente Lavia e un po' il tipo che fa Rodrigo. Il problema però, secondo me, è di sceneggiatura: laddove come tu mi vuoi era un orologio (semplice ma efficacissimo) qui non funziona mai nulla: Iago è motivato non dall'amore ma dalla ambizione, dalla voglia di restituire un torto in un mondo di raccomandati. Ma la voglia di rivalsa ne fa un perosnaggio un po' basso, meschino, a cui non ci sia affeziona.
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Ci si aspettava una conferma dall'ottimo regista di "come tu mi vuoi", ma è arrivata una agghiacciante sconferma. In questo film qui si sbaglia tutto lo sbagliabile: Vaporidis non ci azzecca mai, la Chiatti è bellissima ma a parte questo al suo personaggio non viene dato nient'altro, caliamo un velo pietoso su quello che fa Cassio mentre salviamo certamente Lavia e un po' il tipo che fa Rodrigo. Il problema però, secondo me, è di sceneggiatura: laddove come tu mi vuoi era un orologio (semplice ma efficacissimo) qui non funziona mai nulla: Iago è motivato non dall'amore ma dalla ambizione, dalla voglia di restituire un torto in un mondo di raccomandati. Ma la voglia di rivalsa ne fa un perosnaggio un po' basso, meschino, a cui non ci sia affeziona. Idem Desdemona: personaggio davvero costruito senza sfaccettature e che alla fine va da Iago e non si capisce perché, è tutto senza motivazioni. Cassio è una macchietta, ma si poteva farlo un po' più raffinato e meno volgare (la volgarità non ha niente a vedere col fascino, perciò anche qui il personaggio è sbagliato). Meglio risucita Elena, anche perché l'attrice è brava, ma anche questo ruolo è poco motivato: perché fa quello che Iago gli dice di fare? In pratica per tutti i personaggi vale la stessa domanda: perchè fanno quel che fanno? Mancano in tutti le motivazioni profonde. Gli unici che ne hanno sono Brabanzio e Otello, ma nel secondo caso non ci sono capacità recitative adeguate. Peccato perché la forza di come tu mi vuoi stava proprio nella sceneggiatura e nelle motivazioni dei personaggi. Altre cose che non funzionano: non si ride mai, a parte a qualche battuta volgarissima di Cassio (ma siamo a livello Banfi anni '80). La regia non è malaccio, io non mi sono accorta di scavalcamenti di campo di cui parlano altri recensori, ma ho l'impressione che, se si è ben lavorato su luci e fotografia, meno si è fatto nel dirigere gli attori (Vaporidis in certi passaggi sembra addirittura imbarazzato, e il pubblico non può non accorgersene). In ultimo, ma questo è un parere soggettivo: ma come si vestono? I costumi mi sono sembrati brutti ma, soprattutto, anche questi fuori ruolo. In quale università del mondo incontrereste una vestita come Desdemona? Nessuna. Ora, è vero, è un film e perciò non deve modellare a tutti i costi la realtà, ma in qualche modo deve permettere agli spettatori dei immedesimarsi. Se non lo fa, non funziona quel meccanismo per cui la gente va a vedere un film e lo consiglia: l'empatia. E questo secondo me il motivo del flop al botteghino che, se confrontato con le spese sostenute per la produzione e la promozione del film, va confrontato. Morale: alcune cose riescono bene, altre meno bene. Io credo che De Biasi abbia talento e, prima di stroncarlo come fanno molti invidiosi, lo aspetto per il terzo film, per favore senza Vaporidis!
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ferro
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mercoledì 4 marzo 2009
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si salva solo lavia, lavia solo salvasi
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Qui il regista ha sbagliato tutto. Sbagliato sceneggiatori (non funziona nulla, se non quello strettamente rubato all'Otello - sulla volgarità dei dialoghi caliamo un velo pietoso), sbagliato casting (non funzionano né Vaporidis come "perfido Iago" né la Chiatti come "nobile Desdemona"), sbagliato finale (un finale senza senso, al limite del ridicolo), sbagliato musiche (ma che c'azzeccano?) sbagliato perfino i costumi (un'allucinazione). Bravissimo invece Lavia che, in questa corte dei miracoli, letteralmente giganteggia. Ma 7,5 euri solo per Lavia sono un po' troppo. Comunque gli diamo due stelle, giusto perché "Come tu mi vuoi" era carino.
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empi
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sabato 14 marzo 2009
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fresca fresca di..
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che dire, sono appena tornata dal cinema e devo dire che la visione di IAGO mi ha lasciatoun pò perplesso..dopo un esordio alquanto noioso, privo di logica che masce dal nulla, fortunatamente la pellicola va pian piano migliorando fino a diventare una sorta di labirinto amoroso in cuiper riprendere il punto e quindi continuare a capire la storia devi per forza chiedere delucidazioni al tuo vicino di posto..qualche battuta divertente e molte volgarità presentate inutilmente(si insomma, se le potevano risparmiare..). ma comunque, dopo tutto ciò non è è un brutto film, anzi, ma la figuta inutile di laura chiatti e l'inespressività di nicolas vaporidis mi fanno convincere ancor più della prima cosa che ho detto subito dopo essere uscito dal cinema: l'unica cosa buona di questo film sono i bell
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che dire, sono appena tornata dal cinema e devo dire che la visione di IAGO mi ha lasciatoun pò perplesso..dopo un esordio alquanto noioso, privo di logica che masce dal nulla, fortunatamente la pellicola va pian piano migliorando fino a diventare una sorta di labirinto amoroso in cuiper riprendere il punto e quindi continuare a capire la storia devi per forza chiedere delucidazioni al tuo vicino di posto..qualche battuta divertente e molte volgarità presentate inutilmente(si insomma, se le potevano risparmiare..). ma comunque, dopo tutto ciò non è è un brutto film, anzi, ma la figuta inutile di laura chiatti e l'inespressività di nicolas vaporidis mi fanno convincere ancor più della prima cosa che ho detto subito dopo essere uscito dal cinema: l'unica cosa buona di questo film sono i bellissimi lorenzo gleijeses e il Moro
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fabal
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mercoledì 14 agosto 2013
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basta che non funzioni
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Lo Iago di De Biasi sarebbe un discreto spin off se l'Otello originale fosse una soap opera nata e concepita per la tv. Sia chiaro, con Shakespeare è stato fatto quasi di peggio e partendo da ben altre ambizioni: basti pensare a quella rivisitazione grigio - metropolitana che è Hamlet 2000, inefficace benché annoverasse gente del calibro di Hawke e Murray. Non un Vaporidis qualsiasi. Ma la caduta libera degli shakespeare-bis non è una patologia riservata alla piccolezza del nostro cinema, e tirare in ballo il capolavoro di Branagh sarebbe un superfluo pretesto per sparare sulla croce (bianco-verde) rossa del cinema made in Italy.
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Lo Iago di De Biasi sarebbe un discreto spin off se l'Otello originale fosse una soap opera nata e concepita per la tv. Sia chiaro, con Shakespeare è stato fatto quasi di peggio e partendo da ben altre ambizioni: basti pensare a quella rivisitazione grigio - metropolitana che è Hamlet 2000, inefficace benché annoverasse gente del calibro di Hawke e Murray. Non un Vaporidis qualsiasi. Ma la caduta libera degli shakespeare-bis non è una patologia riservata alla piccolezza del nostro cinema, e tirare in ballo il capolavoro di Branagh sarebbe un superfluo pretesto per sparare sulla croce (bianco-verde) rossa del cinema made in Italy.
Ed è per questa ragione che lo sforzo di non partire prevenuti va fatto. Magari fantasticando sul fatto che Iago non sia lo spin off (forse più legittimo) di Notte prima degli esami e che il richiamo all'Otello non sia la sloganistica usura di Shakespeare per teenagers, ancora incapaci di vedere oltre Romeo e Giulietta.
Ma, con o senza sforzi, non è proprio possibile.
Iago ondeggia incerto tra cinema e teatro, malissimo nel primo, meglio nel secondo: Gleijeses e Lavia sono i soli capire come questa "cosa" andrebbe recitata. Su un palcoscenico. Risultando, e buon per loro, più fuori luogo degli altri.
Che Vaporidis sia inadeguato appare scontato non tanto per l'assoluta incapacità di solennizzare il personaggio, quanto per la mancata valorizzazione del testo dell'Otello che, per il timore di sembrare aulico, si cala eccessivamente nella spontaneità del linguaggio. E nell'imperfetta dizione di Vaporidis non fa certo una gran figura.
A fare una gran figura ci pensa unicamente Laura Chiatti in deshabillé.
Ridicolo il finale.
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mr trombetta
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sabato 28 marzo 2009
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un film "nuovo"
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Considero questo un film nuovo perchè essendo ragazzo ho trovato in questo film un nuovo stile di commedia giovanilistica. Non il solito Notte prima degli esami o 3 metri sopa il cielo, ma una commedia diversa, divertente e coinvolgente.
Mi sono piaciute molto le interpretazioni di Laura Chiatti, Nicolas Vaporidis, Lorenzo Gleijeses e Fabio Ghidoni, molto deludente invece quella di Aurelien Gaya facendo abbassare, dal mio punto di vista, di una stella il film e facendolo passare a 3 stelle.
Divertente soprattutto in determinate scene e molto realistico su cosa arriverebbe a fare un ragazzo di oggi pur di conquistare una ragazza.
Sicuramente il film è stato sottovalutato da diversi punti di vista, molti si sono incentrati solo su ciò che Shakespeare aveva scritto nel suo Otello, ma questo è un Otello per noi giovani, per la nostra epoca e per ciò che forse,purtroppo, certe volte arriviamo a fare.
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Considero questo un film nuovo perchè essendo ragazzo ho trovato in questo film un nuovo stile di commedia giovanilistica. Non il solito Notte prima degli esami o 3 metri sopa il cielo, ma una commedia diversa, divertente e coinvolgente.
Mi sono piaciute molto le interpretazioni di Laura Chiatti, Nicolas Vaporidis, Lorenzo Gleijeses e Fabio Ghidoni, molto deludente invece quella di Aurelien Gaya facendo abbassare, dal mio punto di vista, di una stella il film e facendolo passare a 3 stelle.
Divertente soprattutto in determinate scene e molto realistico su cosa arriverebbe a fare un ragazzo di oggi pur di conquistare una ragazza.
Sicuramente il film è stato sottovalutato da diversi punti di vista, molti si sono incentrati solo su ciò che Shakespeare aveva scritto nel suo Otello, ma questo è un Otello per noi giovani, per la nostra epoca e per ciò che forse,purtroppo, certe volte arriviamo a fare.
Per guardare questo film dobbiamo cercare di non basarci troppo sul vero Otello ma dobbiamo guardare questo film con la consapevolezza, ripeto, di un Otello "nuovo".
Elogio il film per la scema in cui Roberigo entra nella via dove abita Brabanzio e la rispettiva figlia Desdemona e incomincia a chiamare, appunto Brabanzio, con la voce squillante effemminata. Esilarante.
Film da vedere.
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sely86
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mercoledì 11 marzo 2009
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shakespeare cme ispirazione x qualcosa di 'altro'!
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Anche a me questa versione non è parsa poi cosi male! Certo non entrerà a far parte dei capolavori del cinema italiano, ma devo dire che in tutta onestà mi è parso di gran lunga superiore a molte altre banali versioni pseudo-moderne dell'Otello! Da quello che avevo letto mi aspettavo moooolto peggio, invece la performance degli attori è stata abbastanza piacevole, bellissimi i costumi, molto originale tutta la ricostruzione della storia, la resa dell'atmosfera, e l'intera particolare riproduzione in chiave moderna. Mi ha un po' lasciata perplessa la conclusione, nel senso che mi aspettavo una concludione più in linea con la denuncia sociale 'moderna' che passa tra le righe, intendo la questione del nepotismo e delle raccomandazioni che scavalcano il merito, che ovviamente non ha nulla a che vedere con la tragedia di Shakespeare ma che è assolutamente pertinenete nel momento in cui l'ispirazione classica resta solo tale (cioè una semplice ispirazione) e l'intento diventa la creazione di qualcosa di nuovo, un'ALTRA cosa per l'appunto.
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