Il buio nell'anima

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Un film di Neil Jordan. Con Jodie Foster, Terrence Howard, Naveen Andrews, Nicky Katt, Mary Steenburgen.
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Titolo originale The Brave One. Azione, durata 121 min. - USA, Australia 2007. - Warner Bros Italia uscita venerdì 28 settembre 2007. MYMONETRO Il buio nell'anima * * 1/2 - - valutazione media: 2,86 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Da vedere e rivedere (e rifletterci un po' su) Valutazione 4 stelle su cinque

di Alessandro Lucchesi


Feedback: 0
domenica 14 ottobre 2007

Ecco finalmente un ottimo film, con tutti gli ingredienti giusti: ottima regia, bravissimi attori (superba Jodie Foster), sceneggiatura pulita e senza eccessive sbavature, ritmo scorrevole. La trama è semplice e lineare. Erica Bain (Jodie Foster) vive felicemente a New York con il suo fidanzato David (Naveen Andrews). L’idillio delle scene iniziali viene bruscamente interrotto da una violenta aggressione che la coppia subisce da parte di tre balordi che uccidono lui e mandano in coma per tre mesi lei. Al risveglio per Erica niente è più come prima, il dolore e la paura rendono impossibile il reinserimento nella vita quotidiana. Per trovare il coraggio di uscire di casa, Erica compra illegalmente una pistola. A questo punto la vicenda subisce un’accelerazione: dopo aver ucciso un uomo per legittima difesa, nella mente della protagonista scatta una molla che la spinge a vagare nelle notti newyorkesi, vendicano i crimini a cui di volta in volta assiste, nella speranza, prima o poi, di incontrare nuovamente gli assassini del suo fidanzato. Sui vari omicidi che si susseguono in città indaga il detective Sean Mercer (Terrence Howard) che nel frattempo instaura anche un rapporto di amicizia e di mutua comprensione con Erica. La vicenda, gestita con grande abilità dal regista, procede quindi inesorabilmente verso un finale da resa dei conti. A mio giudizio, il vero punto di forza dell’ultima pellicola di Neil Jordan consiste nell’appartenere a quel genere di film che non si limitano alla sola dimensione narrativa, ma che, in un certo senso, “interagiscono” con il pubblico, costringendolo a porsi degli interrogativi. Si può dire di tutto di questo film tranne che lasci indifferenti. Basta la semplice rappresentazione, impressionante e realistica, della brutale aggressione subita da Erica e David a scuotere lo spettatore, facendogli provare compassione per le vittime, rabbia, odio verso gli aggressori e intimo desiderio (inutile nasconderlo) che questi assassini paghino con la vita le atrocità commesse. Ma non si tratta solo di questo. Si tratta anche del fatto che sappiamo benissimo che ciò che stiamo vedendo non è limitato alla semplice esperienza visiva di una serata. Non percepiamo, cioè, il dramma della protagonista come una vicenda terribile, ma aliena dal nostro mondo. Quello che forse più ci sgomenta è il sentirlo così terribilmente possibile, così terribilmente vicino. Sensazione che ci deriva sia dagli innumerevoli casi di reati contro la persona di cui quotidianamente riceviamo notizia (spesso, addirittura, spettacolarizzati dagli stessi aggressori attraverso l’uso di videotelefonini, un po’ come si vede nel film) sia dalla consapevolezza dell’impotenza, e in alcuni casi indifferenza, delle forze dell’ordine (anche questo aspetto viene messo magistralmente in evidenza nell’opera). Il film coglie, dunque, nel segno intercettando il senso di insicurezza e ingiustizia che si respira nelle nostre strade e muovendo da questo ci costringe a riflettere sul concetto di Giustizia e a porci la domanda “come avrei reagito io al suo posto? Siamo sicuramente di fronte ad un bellissimo film: profondo, intenso, commovente e coinvolgente. Non so se, come sento dire, assomigli ad una versione al femminile de “Il giustiziere della notte”(che non ho ancora avuto l’occasione di vedere), ma vi ho trovato dentro molto Scorsese (come, ad esempio, il chiaro omaggio a “Taxi Driver” in occasione del primo omicidio di Erica nel minimarket). Consigliato vivamente

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75%
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25%
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erica in baltimore martedì 16 ottobre 2007
un bravo recensore
86%
No
14%

Ho avuto modo di leggere alcune delle sue recensioni e le ho trovate tutte ottime. Complimenti, seguiro' il suo consiglio e andro' presto a vedere il film. Grazie per condividere con il pubblico le sue opinioni e per regalarci queste recensioni ben scritte.

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anonimo616844 venerdì 26 ottobre 2007
magistrale
75%
No
25%

Alessandro ha mostrato grande sensibilità e competenza cinematografica, praticamente impossibile migliorare la sua recensione.

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pat lunedì 14 gennaio 2008
menomale...
64%
No
36%

...che c'è ancora qualcuno che se ne capisce di cinema! Bravissimo!

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milomar venerdì 16 maggio 2008
pletorica
33%
No
67%

E' una recensione pletorica e, almeno per metà, inutile. Ma a che serve scrivere la trama? Per coloro che al cinema non hanno compreso gli avvenimenti? Meno male che li spieghi tu... Poi, definire questo film "profondo, intenso, commovente e coinvolgente" mi sembra esagerato. Tanto per fare un esempio di un film con queste caratteristiche, prova a vedere "Million dollar baby". Mi auguro, anzi ti auguro che tu possa comprendere il valore degli aggettivi che utilizzi (male) nella tua recensione. milomar

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milomar venerdì 16 maggio 2008
esempio di recensione (fruibile)
27%
No
73%

Non credo sia un gran film. Tutto è abbastanza banale e di routine. Regia, fotografia e recitazione non si sollevano dalla sufficienza. Ma è soprattutto la sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti. Ridicolo, poi, quando la protagonista ammazza con un crick un potentissimo boss, senza scorta, e lo butta giù dal terrazzo. "Il giustiziere della notte" era più credibile e, soprattutto, più originale. La Foster, apprezzabile antidiva per eccellenza, è di quelle attrici molto brave che raramente hanno "azzeccato" un film. Mi piace ricordarla ragazzina in "Taxi Driver", nell'italianissimo "Casotto" oppure, più in là, ne "Il silenzio degli innocenti". milomar

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