L'aria salata

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Un film di Alessandro Angelini. Con Giorgio Pasotti, Giorgio Colangeli, Michela Cescon, Katy Louise Saunders, Sergio Solli.
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Drammatico, durata 85 min. - Italia 2006. - 01 Distribution uscita venerdì 5 gennaio 2007. MYMONETRO L'aria salata * * * 1/2 - valutazione media: 3,81 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
g_andrini domenica 8 maggio 2016
niente male. Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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Il padre è sempre il padre... L'uomo è naturalmente aggressivo, per natura, è necessario contenerne l'impulsività. Mi è piaciuto, piuttosto crudo, ma efficace.

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vanessatalanta domenica 29 gennaio 2012
un ammasso di luoghi comuni Valutazione 1 stelle su cinque
50%
No
50%

Uno dei film peggiori che abbia visto. Banale la regia, un'accozzaglia di stereotipi da romanzo d'appendice la sceneggiatura, terribili gli interpreti, a parte Colangeli, una perla in mezzo al letame e forse ingiustamente da me troppo apprezzata, se non altro come sollievo a una sera al cinema da dimenticare.
E che ci volevano ancora mettere in questa storia? Il ragazzo che lavora in carcere per contrappasso al padre delinquente, la madre che si è sacrificata per i figli seguita a ruota dalla sorella (che ne contìinua l'opera a favore del maschio), la minaccia di aborto della stessa, la fidanzata ricca col padre che tenta di corrompere il giovane duro e puro, il secondino sadico,la morte del vecchio. [+]

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francesco gatti martedì 3 maggio 2011
un finale che ti apre il cuore Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Il miglior film italiano da molto tempo a questa parte: una eccellente "opera prima" (si scrive così, e fa quasi tenerezza) di Alessandro Angelini, già assistente alla regia di Nanni Moretti in "aprile". La storia, scritta a 4 mani con tale Angelo Carbone (già operatore carcerario, che io sappia): Giorgio Pasotti è un giovane operatore penitenziario, molto legato alla sorella (Monica Cescon, la ricordiamo in Primo Amore di Garrone), e fidanzato a metà con una ragazzetta della roma "bene", che si trova tra le mani la rieducazione di un carcerato "professionale": Sparti (Giorgio Colangeli, una vita a teatro, e da poco in "L'Amico di famiglia" e anni fa in "la Cena"), omicida affetto da attacchi di epilessia. [+]

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minamovies lunedì 22 febbraio 2010
personaggio indimenticabile Valutazione 3 stelle su cinque
40%
No
60%

Ci sono film che puoi immaginare sintetizzati in una cosa sola: "L'aria salata" è negli occhi di Giorgio Colangeli. I suoi occhi blu sono il mare che non ha mai potuto attraversare davvero, la luce che non ha avuto, la famiglia che si è negato. Il rimorso, l'amarezza, la consapevolezza bruciante di aver buttato via la propria esistenza. Questo attore, giustamente premiato con un david, è arrivato ad avere il ruolo della vota già anziano, ma ne è valsa la pena. Se al film dò tre stelle, alla sua interpretazione di stelle ne assegno cinque senza tentennamenti. Il personaggio è un personaggio molto doloroso, controverso, senza speranze. Per questo il film vale: ci sono vite buttate, non c'è solo la via di uscita consolante. [+]

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generale domenica 26 luglio 2009
luigi sparti Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
0%

Volevo porre una domanda,ma il nome del detenuto Luigi Sparti e' casuale o e' in riferimanto allo Sparti testimone chiave del processo per la strage di Bolognaa? Che fine ha fatto il film che doveva interpretare il gande Gorgio Pasotti "A MANO ARMATA" sulla coppia di terroristi Fioravant-Mambro? Rimango in attesa di risposte. Grazie.

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gianluca stanzani venerdì 24 ottobre 2008
padri e figli Valutazione 4 stelle su cinque
36%
No
64%

Fabio (Giorgio Pasotti), è un giovane educatore con la missione di aiutare i detenuti nel loro fragile reinserimento in società. Un giorno conoscerà Sparti (Giorgio Colangeli), un detenuto difficile, con alle spalle vent'anni di galera per omicidio e un passato reciso, in ogni coinvolgimento affettivo. Ma quel passato ritorna, in Fabio e con Fabio: suo figlio. All'inizio, accusandolo di aver voltato le spalle alla famiglia poi, a poco a poco, convincendosi a far di nuovo suoi quei legami spezzati. Coinvolgendo anche la sorella, che vede nell'uomo, soltanto una destabilizzazione ai propri equilibri quotidiani e alla propria serenità raggiunta. Sarà così anche per Sparti, incapace di reggere l'urto di quella svolta imprevista. [+]

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mario ausoni mercoledì 23 aprile 2008
la nostra valida celluloide Valutazione 4 stelle su cinque
20%
No
80%

decisamente un film riuscito, tanto per il ritmo (volutamente laconico, spezzato) quanto per il montaggio, e la sceneggiatura. l'unica manchevolezza forse la fotografia, non di ampio respiro, ma certamenete non tale da obnubilare la maestosità discreta di questo episodio. il regista, background da documentarista, incardina le scene con la solerzia di un chirurgo, con diligenza intelligente senza mai tracimare nel sentimentalismo, minaccia quantomai presente considerata la questione trattata del rapporto edipico padre-figlio. c'è classe gelida, non manierismo altisonante, scene in grado di coinvolgere lo spettatore senza ricorrere ad espediente pleonastici(musica, effetti, o riprese circense), riusciendo a strapparti una lacrima, e penetrare l'involucro del distacco senza menarti per il naso o surrettiziamente, lo fa perchè è tutto vero, è tutta carne ossa e sentimenti che si mescolano in groviglio, si trasformano in una morsa, in un pugno che ti arriva lancinante allo stomaco. [+]

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jay mercoledì 9 aprile 2008
stupendo Valutazione 4 stelle su cinque
22%
No
78%

Sono andata a vedere il film..essendo stata educatrice per tanti anni, quotidianamente a contatto con realtà molto difficili..mi sono rivista nel protagonosta, nel suo essere frustrato dal lavoro che poi ti " inquina " la vita...ho visto la gente attorno a me rimanere a bocca aperta tutto il tempo..e poi la colonna sonora è a dir poco stupenda e struggente.. complimenti al regista che tra l'altro conosco e se mai dovesse leggere queste righe lo ringrazio per la su umiltà, semplicità che vedo tutta racchiusa in questo suo perfetto primo film..SPERO CE NE SIANO TANTI ALTRI..

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francesco venerdì 14 marzo 2008
l'aria negata Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Il passato che ritorna e fa crollare il castello di carte di una vita in un film costruito sul ribaltamento, perche' l'educatore e' il figlio, il (ri)educato e' il padre. E cosi', Fabio gli insegna qualcosa in laboratorio, gli domanda dei suoi disegni, si preoccupa della sua salute. Come del resto e' destino di ogni figlio con ogni padre, al calar del sole. Ma qui si frantumano l'una contro l'altra due esistenze. Da una parte quella di Fabio, aspirante padre (regala i soldi per il futuro nipote), non ancora giunto a un legame 'forte' con la fidanzata (figlia di un personaggio di cui non si sente di andare fiero ma, in questo caso, a piede libero), costretto per anni a vivere di bugie sul destino di papa' (e invece a insegnare agli altri - vedi il bimbo in carcere - il coraggio della verita'), infine chiamato a ricomporre i pezzi della sua vita. [+]

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chiari alessandro martedì 12 febbraio 2008
guerra e pace Valutazione 3 stelle su cinque
13%
No
88%

Se non avessi la sensazione di usare un termine abusato, direi che è un’opera prima di notevole “spessore”; avendo però questo dubbio, dirò che si tratta di un esordio estremamente felice. Tema come minimo ostico: il film non parla infatti solo del difficile rapporto genitori – figli (che già di per se stesso può presentare notevoli difficoltà nell’essere sviscerato) ma di un padre omicida che abbandona totalmente i figli al loro disgraziato destino; fino a quando il fato (riusciremo mai a sapere se benedetto o maledetto?) li rimetterà di fronte dopo anni ed anni, avviando un duro confronto in cui l’amore filiale prevarrà su tutto. Finale triste in cui assistiamo al suicidio di chi aveva dovuto sopportare di sentirsi urlare in faccia una comprensibile rabbia ma che, dopo 20 anni, era finalmente riuscito anche ad avere il primo giorno di libertà condizionata e a “ritrovare” (anche in senso affettivo) i suoi cari; la vergogna però è forse più forte di tutto il resto. [+]

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