elgatoloco
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mercoledì 25 maggio 2022
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notevole film d''impegno
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Anche se talota sfocia nel documentatismo, comunque nel documentario, "THe Constant Gardener"(Fernando Meirelles, dal romanzo omonimo di John Le Carrë', sceneggairua di Jeffrfrey Caine, 2005)racconta di un consulente diplomatico GB(britannico)negli stati africani che scopre che la moglie, attivista, e'stata trovata morta nel deserto. Si sospetta che il suo accompagantore, un medico che curava le popolazioni locali, fosse il suo amante, quando invece poi si scopre che questi era gay. Con il prosieguo delle indagini, si viene a scoprire che il crimine era legato alla desmistificazione dei misfatti sanitari di una nota multinazionale del farmaco, che propianava i propri medicianili alle pooloazioni africaner.
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Anche se talota sfocia nel documentatismo, comunque nel documentario, "THe Constant Gardener"(Fernando Meirelles, dal romanzo omonimo di John Le Carrë', sceneggairua di Jeffrfrey Caine, 2005)racconta di un consulente diplomatico GB(britannico)negli stati africani che scopre che la moglie, attivista, e'stata trovata morta nel deserto. Si sospetta che il suo accompagantore, un medico che curava le popolazioni locali, fosse il suo amante, quando invece poi si scopre che questi era gay. Con il prosieguo delle indagini, si viene a scoprire che il crimine era legato alla desmistificazione dei misfatti sanitari di una nota multinazionale del farmaco, che propianava i propri medicianili alle pooloazioni africaner. Solo che la lunga ricerva intrapresa in prima persona dall'uomo, porta a una situazione grave intorno all'uomo, che non scamera'a quanto gli e'stato ordito contro. Decisamente, appunto, a prte certo"colrismo"documentario che peraltro non si puo'neanche propriamente"immproverare"al regista, esso rimane un'opera notevole, di chiara denuncia, pero'non retorica,di come le multinazionali(segnatamente, qu, quelle del farmaco, decisamente a'la une, purtroppo, anche molto di recente, a causa delle pandemie...)sfruttino le poplazioni di aquello che ci si ostina ancora a definire"terzo mondo", invece di parlare di"paesi sottosviluppati per colpa del capitalismo"e di come il giro d'affari che ruota intorno a questo comporti gravi problemi anche a livello spionistico e altro. Decisamente una realta'"sommerisa"che i mass.media sostanzialmente ignorano(vogloniono ignorare)e quindi e'piu'chemai loveldole che sia il cinema , anzi certo cinema, a rar risaltare il rpbolmea, riscoprendolo., Decisamente una realta'altrimenti ignorata, che riaffiora nelle opere di pochi artisti lovelvolissimi., Ralph Finnies e Rachel Weisz sono inreprreti di notevolissimo livellol, come vari "comprimari"che contiriuscicono all'efficacia di un film che non credo abbia trovato grandi riconoscimenti da parte di un pubblico vasto,mentre ha incontrato il plauso della critica. Da apprezzare e riscoprire,. Quanto al romanzo di Le Carre'e al suo rapporto ocn il fim, non posos esprimermi, non avendo letto il libro in questione. El Gato
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rosmersholm
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martedì 27 luglio 2021
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bi-polare
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Interessantissimo film di un grande regista. Limitato dalla sceneggiatura convenzionale, diventa magnifico nel rapporto tra i due protagonisti in gran forma. Seducente il montaggio...
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fabio 3121
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sabato 16 maggio 2020
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il giardiniere tenace dalla voce nasale!
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il film è tratto dal romanzo “Il giardiniere tenace” di John le Carrè con protagonista Ralph Fiennes nelle parti di Justin Quayle, funzionario dell’Alto Commissariato Britannico in Kenya, con la passione per il giardinaggio, che appresa la morte della moglie Tessa (Rachel Weisz), durante un viaggio di lavoro, inizierà da solo a svolgere un’indagine – non senza difficoltà - alla ricerca della verità. La base per un bel film ci stava tutta ma purtroppo sia la sceneggiatura che la regia non si sono rivelate all’altezza. Quindi la pellicola troppo zeppa sia di flashback (lenti e noiosi) sia di personaggi di cui non se ne capisce bene il ruolo, non riesce del tutto a coinvolgere lo spettatore.
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il film è tratto dal romanzo “Il giardiniere tenace” di John le Carrè con protagonista Ralph Fiennes nelle parti di Justin Quayle, funzionario dell’Alto Commissariato Britannico in Kenya, con la passione per il giardinaggio, che appresa la morte della moglie Tessa (Rachel Weisz), durante un viaggio di lavoro, inizierà da solo a svolgere un’indagine – non senza difficoltà - alla ricerca della verità. La base per un bel film ci stava tutta ma purtroppo sia la sceneggiatura che la regia non si sono rivelate all’altezza. Quindi la pellicola troppo zeppa sia di flashback (lenti e noiosi) sia di personaggi di cui non se ne capisce bene il ruolo, non riesce del tutto a coinvolgere lo spettatore. Brava Rachel Weisz, forse anche per il suo personaggio di capire l’utilizzo e la sperimentazione dei farmaci di una multinazionale europea sui poveri pazienti africani (oggetto degli invasivi effetti collaterali), a rendere credibile con la determinazione e le sue espressioni del viso la drammaticità di tutta la vicenda. Del tutto insufficiente Ralph Fiennies che ci appare con un’unica espressione per tutta la durata del film e perdippiù doppiato veramente male in italiano con una inascoltabile voce nasale.
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pruoffc
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giovedì 1 settembre 2011
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l'ultima parte non basta a salvare 1 film indeciso
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Come la scena in cui Justin e Lorbeer decidono di salire sull'aereo della salvezza solo dopo l'attacco dei banditi, così il film decolla solo nella terza parte e, così come Justin è costretto ad abbandonare Aduk a terra, Meirelles per metà film sembra abbandonare la sua creatività (che lo ha tanto contraddistinto in CITY OF GOD) piegandosi ad uno stile indeciso tra quello del suo film precedente e quello di una confezione più convenzionale già vista in film che trattano temi del genere.
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paride86
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lunedì 17 gennaio 2011
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molto bello
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Spy-story intelligente e coinvolgente, con un Ralph Fiennes e una Rachel Weisz in gran forma.
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elvis shot jfk
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giovedì 11 febbraio 2010
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the constant gardener
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Dov'è finito il Fernando Mereilles di City of God?
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powerman2010
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giovedì 14 gennaio 2010
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buon film, utile e giusto
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E' importante quando il cinema si occupa anche di approfondimento, in questo caso ci riesce anche bene, ottima la regia, bello nel complesso, da vedere per non perdere l'abbitudine di informarsi e riflettere.
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nicola1
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lunedì 4 agosto 2008
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per il gatto sbiadito e il tenente degradato
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la solita recensione "di moda" che non dice niente di nuovo ma con qualche frase stereotipata e qualcun altra ad effetto (il gattorosso ha pure concordato senza indugio) Pure IGNORANTI, almeno si documentassero prima di scrivere. Il film non e' affatto hollywoodiano ma una co-produzione tutta europea britannico-tedesca.
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martina b.
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venerdì 30 maggio 2008
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per una verità sincera, e costante!
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impossibile distrarsi un solo momento da questo film.Considero completamente sbagliato vedere questo film come una love story ambientata in Africa.Denigrare questo film così è aberrante.La fotografia, se vi piacciono i paesaggi africani è stupenda; realistica anche l'ironia fatta sulla condizione dei diplomatici inglesi,e Chiarissima denuncia dell'ipocrisia delle classi dirigenti.Da londra,o da qualsiasi altro punto della Terra, non penso la situazione possa cambiare.La Situazione di poter legittimare i propri affari Economici( e si parla di miliardi di miliardi di dollari!)anche con conseguenze come la diffusione di una epidemia, o la morte di poveri innocenti.
Non smetto di piangere per le parole citate alla fine dal cugino della Weisz.
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impossibile distrarsi un solo momento da questo film.Considero completamente sbagliato vedere questo film come una love story ambientata in Africa.Denigrare questo film così è aberrante.La fotografia, se vi piacciono i paesaggi africani è stupenda; realistica anche l'ironia fatta sulla condizione dei diplomatici inglesi,e Chiarissima denuncia dell'ipocrisia delle classi dirigenti.Da londra,o da qualsiasi altro punto della Terra, non penso la situazione possa cambiare.La Situazione di poter legittimare i propri affari Economici( e si parla di miliardi di miliardi di dollari!)anche con conseguenze come la diffusione di una epidemia, o la morte di poveri innocenti.
Non smetto di piangere per le parole citate alla fine dal cugino della Weisz.La chiave di tutto il film.indicato a persone che amano l'Africa, e credono in un mondo migliore.Nell'esistenza di persone superiori che dedicano e dedicarono la loro vita al miglioramento della vita anche se solo di una singola persona.
Cosa si può volere di più da un sorriso di un bambino che Esprime la parte + pura di noi?Bambini autentici,genuini che sono sempre più spesso vittime di queste ingiustizie.
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angela cinicolo
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venerdì 18 aprile 2008
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city without god
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Coraggioso e spregiudicato quanto la sua tenera protagonista, The constant gardner è un film stucchevole dalla trama intrigata ed un documentario mordace dalle immagini delicate e strazianti, forti quanto le prove di Trin T. Min-ha. Un film commovente che ci trascina rabbioso tra la sabbia del Kenya e ci rialza solo alla fine dietro caro riscatto. Gli indorati leit motiv, spiattellati sul grande schermo senza troppa premura, s’alternano tra Rachel Weisz-Tessa, convinta rivoluzionaria energica ed ipersensibile e Ralph Fiennes-Justin il giusto, diplomatico diffidente, intenso come lo Sean Penn di The assassination, perdendosi di tanto in tanto tra i primi piani di corpicini innocenti che turbano lo spettatore e l’immagine, con una messa a fuoco un po' debole, dei paladini della giustizia che si votano al sacrificio per estirpare erbacce ahinoi ancora tenaci e dure a morire.
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