... E alla fine arriva Polly

Arianna Finos

L’amica di Friends, la spiritosa Rachel dal profilo imperfetto, ha sconfitto Il Signore degli anelli. Protagonista della commedia romantico-demenziale E alla fine arriva Polly, girata in coppia con Ben Stiller, Jennifer Aniston ha scalzato dal primo posto degli incassi negli Stati Uniti, dopo 5 settimane di dominio assoluto, il film culto di Peter Jackson (11 premi Oscar) portando a casa oltre 75 milioni di dollari. Dopo dieci anni tondi di successi la serie televisiva amata in tutto il mondo, Friends, appunto, ha chiuso, ma la sua protagonista si è già ritagliata un posto al sole tra le colline di Hollywood. La volitiva moglie di Brad Pitt ha scelto con oculatezza il percorso verso il cinema: ha fatto da spalla a Jim Carrey in Una settimana da dio, si è fatta lodare dai critici in versione drammatica nel film The good girl e ora ha stretto un fruttuoso sodalizio con il comico dalla faccia di gomma, Ben Stiller, e il regista John Hamburg, che insieme hanno già firmato il successo di Ti presento i miei.
E alla fine arriva Polly è una commedia che guarda contemporaneamente a Io ed Annie di Woody Allen e per ammissione dei regista, la saga american-popolare di Porky’s. Un’impresa titanica. Il film racconta l’incontro tra due opposti: lui, Ben Stiller, è un perito assicurativo pronto a calcolare le percentuali di rischio per ogni evento, lei, la Aniston, è una cameriera che vive alla giornata, colleziona fidanzati e come animale domestico ha un furetto cieco. Lui è sedentario, lei si scatena al ritmo della salsa, lui è delicato di stomaco, lei adora i cibi piccanti e i ristoranti etnici. Seduti al bar di un lussuoso hotel romano in piazza di Spagna, Jennifer Anisto e Ben Stiller affrontano le interviste divorando formaggio e noccioline, sorseggiando Coca Cola e Brunello di Montaicino.
«Tutto è più buono qui in Italia», dice l’attrice, 34 annI, fasciata in Un vestitino nero. Dal vivo il profilo imperfetto si focalizza nel naso pronunciato, ereditato dal nonno Telly Savalas, il tenente Kojak della tv. Jennifer Aniston non ha dubbi né rimpianti nel dare l’addio al personaggio che l’ha resa famosa. «Ho deciso di allontanarmi da Rachel senza rinnegarla, per non restarne prigioniera. Ho rischiato: non credo che una major mi avrebbe offerto un personaggio come The good girl, ma grazie a un’etichetta indipendente mi sono fatta conoscere nel cinema. Da lì, ho preferito orientarmi su produzioni indipendenti. Con Polly torno in versione comica, ma è una ragazza meno prosaica, più libera e anticonformista di Rachel. In comune con Polly ho il vizio di perdere le chiavi di casa, nella mia borsa c’è i! caos e poi non amo impegnarmi in progetti troppo definiti. Anche in amore: in passato, sono stata ferita. Ho avuto paura dei legami, fino a quando ho incontrato Brad. E poi io detesto la cucina etnica, compresa quella greca», spiega l’attrice di origine greca, vero nome Anastassakis. «A differenza dei protagonista non ho affatto lo stomaco debole», tiene invece a precisare Stiller, «e non sono così maniaco del calcolo: in matematica ero pessimo. È vero, comunque, che cerco di controllare la mia vita e la sera mi piace tornare a casa da mia moglie e mia figlia, una bellissima abitudine. Come il protagonista, sono una frana nel ballo. Per girare la scena in cui mi scateno nella salsa ho fatto penare la coreografa, la stessa di Dirty dancing massimo impegno con un risultato minimo, Il contrario di Jennifer, che sembra nata per ballare».
Se avessero a disposizione il software per calcolare i rischi di ogni scelta della vita, come racconta il film, lo userebbero? «Perché no, sarebbe come consultare l’oroscopo la mattina», dice la Aniston. Stiller, invece, è contrario: «Mi toglierebbe il gusto di avere qualcosa di înaspettato dalla vita, abbatterebbe ogni mia motivazione ad andare avanti». Grazie al successo di questo film, Jennifer Aniston si sta affermando come una delle rare donne comiche dei cinema americano. Spiega Ben Stiller: «Quel che posso dire, da uomo che lavora nella commedia, è che c’è una vera discriminazione verso le donne, c’è la convinzione che le donne non siano divertenti. E come entrare negli spogliatoi di una squadra di football americano: quello dei comici è Un circolo chiuso. E poi è difficile che una donna comica sia anche sexy, per questo Jennifer è davvero unica. Lei non si fa intimidire dagli uomini, anzi, a volte li mette in soggezione». Se la si paragona a Meg Ryan, Jennifer arriccia il naso: «Non mi ci vedo, in realtà penso ad attrici brillanti come Sandra Bullock e Julia Roberts», spiega l’attrice che sulla strada della pretty woman, per questo film è già riuscita ad assicurarsi cinque milioni di ingaggio.
Ben Stiller, diventato famoso con Tutti pazzi per Mary, film che in realtà rinnega nella sua comicità sadica e scorretta, prova a spiegare radici e ispirazioni della sua vis comica: «A proposito di luoghi comuni, mi chiedono spesso quanto l’umorismo arrivi dalla mia cultura ebraica. In realtà è più un fatto istintivo e poi provengo da una famiglia di comici. Quando ho iniziato a recitare non ero sicuro che avrei fatto ridere: i miei miti erano Robert De Niro e Marion Brando, ma mi sono sempre nutrito di comici degli anni Settanta: Gene Wilder, Steve Martin, Bill Murray». Stiller e Aniston sono entrambi figli d’arte. Per questo lui dice che nella vita non avrebbe potuto fare altro, mentre lei ipotizza una carriera come pittrice: un suo quadro dipinto all’età di 12 anni, d’altra parte, è stato esposto al Metropolitan Museum di New York, «Il mio lavoro è fantastico, la mia paura più grande è svegliarmi un giorno e perdere tutto quel che ho conquistato», assicura. «Sono molto meno ansiosa sul fronte amoroso, Tutti dicono che a Hollywood le coppie scoppiano, invece io ho totale fiducia in Brad che due anni di matrimonio non hanno scalfito. Continuano a chiedermi ossessivamente se faremo un figlio. Non ricordo l’ultima intervista in cui non mi hanno fatto domande su Brad. Anzi, sì: sei anni fa, quando ancora non lo conoscevo».
Ad unire i due sposi, oltre la collaborazione burrascosa con il gioielliere Damiani (che mise in vendita copie dell’anello disegnato in esclusiva per le loro nozze), c’è anche un impegno da produttori: «Questa idea è nata subito dopo il matrimonio: tutti e due siamo molto curiosi e interessati a partecipare alla creazione dei prodotto film dall’inizio. Ci piace pescare storie dalla cronaca. Tutto è iniziato in piccolo, ora abbiamo in cantiere 17 progetti». Anche Stiller, sulla scia dei neodivi, è attore e regista, sceneggiatore e produttore. «Mi piace lavorare in coppia con John Hamburg. Insieme stiamo per girare il seguito di Ti presento i miei con Robert De Niro e Dustin Hoffman nei panni di mio padre».
Da Il Venerdì di Repubblica, 12 marzo 2004


di Arianna Finos, 12 marzo 2004