La bella e lo sfigato un amore volgarotto
di Roberto Nepoti La Repubblica
Reuben, di professione assicuratore (capita, l'antifona?) è un figlio di mamma
castratrice spaventato dal mondo. Malgrado si sforzi di calcolare al millesimo
i rischi, il poveraccio ha un'amara sorpresa quando la moglie lo pianta, nel bel
mezzo della luna di miele. Invece Polly, sua antica compagna d'università, è una
forza della natura, mangia cibi speziati, noccioline toccate da tutti; senza contare
che si sfrega contro gli uomini nei club di salsa. Dato che Polly e Reuben sono
diversi in ogni particolare, e anche qualcuno in più, l'illogica logica della
commedia americana esige che s'innamorino. Nel frattempo, la loro incompatibilità
dà luogo a una serie di gag scatologiche, sovente in stile (si fa per dire) American
Pie, tagliate a misura di Ben Stiller dal regista John Hamburg, che aveva
già scritto per lui Ti presento i miei.
Nel genere, ... E alla fine arriva Polly non ci fa mancare niente: né
il migliore amico del protagonista grosso e mitomane (Philip Seymour Hoffman),
né il principale antipatico (cammeo di Alec Baldwin), né il pistolotto a uso dei
cuori solitari in sofferenza d'amore. Peccato che si tratti di roba riciclata
e che nella seconda parte, quando il comico volgarotto cede il posto alla commedia
sentimentale, neppure lo spettatore più romantico riesca a credere per un istante
all'amore tra i due. Jennifer Aniston riesce a conferire alla sua petulante eroina
una dose di simpatia. Stiller sembra avere giurato di fare la stessa parte da
qui all'eternità.
Da La Repubblica, 14 marzo 2004
di Roberto Nepoti, 14 marzo 2004