lynette
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giovedì 25 giugno 2015
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c'era una volta
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Davvero c'è bisogno di raccontare la trama? Un orco di nome Shrek, odiato e temuto da tutto il regno delle fiabe, si gode la solitudine della sua palude. Un giorno però la sua proprietà viene invasa da una moltitudine di creature, costrette a migrare lì per ordine di Lord Farquaard. Per riaverla, dovrà imbarcarsi in una nobile impresa (insieme all'immancabile Ciuchino) al posto di quest'ultimo: andare a salvare la principessa Fiona, intrappolata in un'altissima torre di un castello e sorvegliata da un drago.
Quello che rende questo film straordinario è il modo in vengono stravolti i modelli tipici delle fiabe, modelli che prima nessuno aveva mai osato toccare: un esempio il protagonista stesso, oltre ad essere una bestia orrenda e rivoltante, va contro al modello dell'eroe tipico dei racconti fiabeschi: non salva la principessa per amore o come gesto nobile, la salva solamente per arrivare ad un proprio obiettivo.
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Davvero c'è bisogno di raccontare la trama? Un orco di nome Shrek, odiato e temuto da tutto il regno delle fiabe, si gode la solitudine della sua palude. Un giorno però la sua proprietà viene invasa da una moltitudine di creature, costrette a migrare lì per ordine di Lord Farquaard. Per riaverla, dovrà imbarcarsi in una nobile impresa (insieme all'immancabile Ciuchino) al posto di quest'ultimo: andare a salvare la principessa Fiona, intrappolata in un'altissima torre di un castello e sorvegliata da un drago.
Quello che rende questo film straordinario è il modo in vengono stravolti i modelli tipici delle fiabe, modelli che prima nessuno aveva mai osato toccare: un esempio il protagonista stesso, oltre ad essere una bestia orrenda e rivoltante, va contro al modello dell'eroe tipico dei racconti fiabeschi: non salva la principessa per amore o come gesto nobile, la salva solamente per arrivare ad un proprio obiettivo. Tutto ciò condito ad un umorismo, critica, idee nuove a non finire e colpi di scena innovativi (è la bestia ad "imbruttire" la bella, non il contrario)... Si ride di gusto e ci si emoziona, senza sfociare nel sentimentalismo smaccato. Oltre le gag comiche e le risate c'è comunque un buon messaggio di fondo, che non si riduce solo a 'la bellezza interiore è più importante di quella esteriore': il film ci fornisce anche uno spaccato psicologico dei personaggi, primo fra tutti Shrek, che è chiuso in sè stesso perchè giudicato in modo errato dalla "società fiabesca". Quindi non c'è solo il pregiudizio degli altri contro l'orco, c'è quello dello stesso protagonista che poco a poco imparerà ad aprirsi all'amicizia, all'amore e al mondo. Dall'altra parte c'è Fiona, che cerca in ogni modo di nascondere\reprimere una parte di sè stessa perchè non coincidente con i canoni che la "società fiabesca" chiede; credendo di poter trovare il proprio 'per sempre felice e contenta' soltanto con la propria bellezza e un bel principe azzurro al proprio fianco. Troverà il lieto fine spezzando sì la propria maledizione, ma senza compromettere il proprio essere. Quindi un messaggio che non spinge ad allontanarsi dalla società, ma nemmeno a chinarsi agli standard. Ecco cosa rende questo film d'animazione veramente innovativo.
Secondo me viene superato solo dal secondo capitolo della saga (o meglio, io preferisco il secondo, in realtà sono entrambi capolavori). Gli altri due non sono il male assoluto (come molti continuano a dire), le storie intrattengono senza pretese... il problema che non riescono a tenere testa ai primi due capitoli.
VOTO: 10
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claudiofedele93
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venerdì 3 luglio 2015
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un immortale classico della dreamworks.
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Uscito nell'ormai lontano 2001, rivelandosi esser poi un campione di incassi al botteghino, primissimo film a vincere l’oscar per “il miglior lungometraggio di animazione” (categoria introdotta ufficialmente nel 2002), nonché capitolo capostipite di una serie che avrebbe segnato la storia del cinema recente, scadendo poi nelle più canoniche maledizioni che si riscontrano nella produzione dei lungometraggi successivi al primo o al secondo episodio, Shrek (2001) ancora nel 2015 riesce ad innescare nello spettatore quel sentimento di repellente stupore e sinistra sorpresa che pochi altri concorrenti son riusciti a manifestare.
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Uscito nell'ormai lontano 2001, rivelandosi esser poi un campione di incassi al botteghino, primissimo film a vincere l’oscar per “il miglior lungometraggio di animazione” (categoria introdotta ufficialmente nel 2002), nonché capitolo capostipite di una serie che avrebbe segnato la storia del cinema recente, scadendo poi nelle più canoniche maledizioni che si riscontrano nella produzione dei lungometraggi successivi al primo o al secondo episodio, Shrek (2001) ancora nel 2015 riesce ad innescare nello spettatore quel sentimento di repellente stupore e sinistra sorpresa che pochi altri concorrenti son riusciti a manifestare.
Che la vicenda dell’Orco, ormai per eccellenza, inizi con la lettura, e successiva stroncatura, di una fiaba, come tante, nel suo gabinetto personale è il perfetto esempio dei toni e delle atmosfere che la pellicola prenderà a cuore, rivelandosi dotata di una natura tanto buona, quanto estremamente scorretta. Prima che Ted e Griffin prendessero il sopravvento e si immolassero quali perfette icone del politically scorrect, i bambini avevano di che vantarsi annoverando tra i loro eroi il simpatico e burbero personaggio abitante di una palude infestata da insetti, acquitrini e solo Dio sa che altro.
In fondo la storia di Shrek è una fiaba come tante, che si avvale di un espediente narrativo non tanto originale, ma funzionante in ogni momento, sorretto da tutta una serie di personaggi intriganti ed interessanti, a loro volta simboli dell'ironia graffiante di cui è intriso il progetto, che riusciranno costantemente a strappare qualche risata a noi tutti con delle battute al limite del possibile, quelle che, se le dicessimo o ci affiorassero nella mente nelle situazioni reali, scatenerebbero in noi un moto di vergogna o pudore, facendoci dubitare di noi stessi, ma sopratutto domandare quanto, in cuor nostro, siamo ignoranti o, per l'occasione, verrebbe da dire “orchi”.
Una principessa rinchiusa in un antico castello, posto all'interno di un vulcano e circondato da un mare bollente di lava, un principe lord arrogante, nonché totalitario, che aspira a diventare re, dal petto villoso e dall'altezza considerevolmente bassa, sono gli elementi che fanno da cardine all'intera vicenda, poiché Shrek, assieme al fido amico Ciuchino (un asino parlante, e non ragliante), dopo aver visto casa propria esser presa d'assalto dagli abitanti delle fiabe (pinocchio, i sette nani, cappuccetto rosso, biancaneve etc…), a loro volta costretti a fuggire via dalle proprie dimore per ordine del principe Lord Farquaard, sarà chiamato in causa in un'eroica impresa, che verterà, essenzialmente, nel pericoloso salvataggio della principessa Fiona, la quale è costretta a passare le sue notti ed i suoi giorni rinchiusa nella torre più alta del castello, sorvegliato, è bene sempre specificare, da un(a) temibile drago(nessa) sputa fuoco.
Niente va come previsto, come era logico immaginare, ma sopratutto bisogna notare come ogni cosa, seppur lontana dai valori ed archetipi classici delle fiabe, assuma sempre più una concretezza ed una coerenza che portano alla fine a valutare Shrek come una storia, dentro al mondo dei racconti più noti, dalle mille sorprese e dotata di una forte ossatura, tanto ben architettata e viva da non sfigurare attorno alle altre ed i fattori inediti, o quanto meno originali, riscontrabili in e con una certa ironia e vena sarcastica, che fanno assumere al film connotati da soft commedia nera per bambini, non portano ad altro se non che ad un miglioramento tale da sfiorare, in alcuni frangenti, l'esilarante eccellenza.
Perché anche gli Orchi hanno un cuore, non sono tutti maldestri, cattivi, orribili (almeno interiormente) o assassini, e Shrek ci vuole insegnare, al di là di tutto, che bisogna sempre andare oltre all'apparenze, che il rispetto deve essere reciproco e privo di un qualunque pregiudizio.
Ottime, inoltre, la melodie e la colonna sonora quando questa si avvale di brani pop e rock di oggi (ops, tanto vale dire di ieri) e del passato, che aumentano ancora di più la assurda demenzialità insita in determinati momenti.
Un fiore all'occhiello, non c'è che dire, questo grande film di animazione Dreamworks, primo vincitore dell’ambito Oscar, paragonabile, per bellezza, struttura e concretezza, solo al recente Dragon Trainer. Incapace di sentire il peso dell’età, ancora colmo di quella frizzante originalità tutt’altro che sorpassata, Shrek è un classico (atipico) immortale, capace di regalare divertimento ai più piccoli, ma capace di appagare anche un pubblico adulto, grazie a tutto un repertorio di gaffe e battute affilate come una mannaia, doppi sensi e ribaltamenti che solo un occhio maturo potrà cogliere e godersi appieno. Ottimi motivi per rimanere in contatto con questa storia, e non abbandonarla, anche quando si è diventati grandi.
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broussa
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giovedì 28 giugno 2001
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disegni stupendi, favola bellissima, dialoghi strepitosi!per tutti, grandi e piccoli!
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Shrek è un orco e come tutti gli orchi è grosso e brutto. Vive da eremita in una palude, allontanando a malo modo ogni essere vivente che si presenta alla sua porta.
Un giorno si accorge che ad abitare nella sua palude sono arrivati tanti personaggi della Disney, da Pinocchio, a Biancaneve e i sette nani, e tanti altri, tutti cacciati da un principe Nano, Lord Farquad che vive in una specie di Disneyland.
Shrek, adirato per la presenza non gradita, si precipita al castello per chiedere a Lord Fraquad di cacciare gli intrusi dalla sua terra.
Il tiranno le fa una promessa, per diventare Re, deve sposare una principessa che è rinchiusa da anni in un castello sorvegliato da un drago "Portami la Principessa e io caccierò tutti gli intrusi dalla tua terra".
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Shrek è un orco e come tutti gli orchi è grosso e brutto. Vive da eremita in una palude, allontanando a malo modo ogni essere vivente che si presenta alla sua porta.
Un giorno si accorge che ad abitare nella sua palude sono arrivati tanti personaggi della Disney, da Pinocchio, a Biancaneve e i sette nani, e tanti altri, tutti cacciati da un principe Nano, Lord Farquad che vive in una specie di Disneyland.
Shrek, adirato per la presenza non gradita, si precipita al castello per chiedere a Lord Fraquad di cacciare gli intrusi dalla sua terra.
Il tiranno le fa una promessa, per diventare Re, deve sposare una principessa che è rinchiusa da anni in un castello sorvegliato da un drago "Portami la Principessa e io caccierò tutti gli intrusi dalla tua terra".
E cosi l'orco, in compagnia di un mulo parlante (Francis? qui si chiama ciuchino) parte alla volta del castello.
Shrek è un La bella e la bestia politicamente scorretto.
L'Orco scoreggia e rutta, il principe non è un bel ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi azzuri come nei film Disney ma un nanetto con il petto peloso come Lucio Dalla.
La Disney è tirata in ballo tantissime volte, tanti come detto i personaggi presenti, oltre ai già nominati sono citati film come La Spada nella roccia, La storia infinita, Robin Hood, il castello di Lord Farquad appare, come detto, come una fredda e solitaria Disneyland.
Sherk definisce i personaggi che gli hanno occupato la palude, "Fenomeni da baraccone".
Le accuse di "buonismo" e di creare mondi finti come i vari parchi di divertimenti,alla Disney sono palesi.
La fiaba è molto bella, anche se vecchia come il mondo:Meglio uno ricco ma privo di sentimenti o uno brutto e povero che sa amare?
I disegni sono di un realismo incredibile, a volte non si capisce la differenza tra il cartone e un film reale, la banda Spielberg (la DREAMWORKS) ha fatto un lavoro ottimo!
I dialogi sono "spettacolari" si ride tanto, anche i bambini in sala ridono anche se il film è più per adulti che per bambini, qualche battuta a doppio senso un bambino di 4 anni non so se l'avrà capita, come quella il cui Ciuchino, il mulo, sta facendo un bel sogno, e nel sogno dice "Dai bella, montami..." o non potrebbero capire sottili citazioni.
Potrebbe diventare un film cult.
Da vedere.
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laurence316
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sabato 4 febbraio 2017
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esilarante e politicamente scorretto
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Dopo alcuni film di altalenante qualità, la DreamWorks Animation segna il primo colpo vincente con un film in cui il salto di qualità, sia sul piano narrativo che visivo, è evidente. Si pone finalmente ai livelli della principale rivale, la Pixar, al cinema nello stesso anno con Monsters & Co. Shrek è un film di grande ricchezza visiva, i livelli tecnici raggiunti dal film sono eccezionali, ma ciononostante sono solo uno dei "molti strati" di cui è composto. Perché Shrek è un film molto più sfaccettato e complesso. La trama si presenta come una parodia del genere stesso e dei suoi stereotipi che qui vengono continuamente derisi e sbeffeggiati, principalmente per mezzo dell'inversione dei canoni tradizionali della fiaba e del cartoon: l'eroe è un orco verde, scorbutico, dai metodi sbrigativi, il quale agisce esclusivamente per interesse personale; il principe, invece, un nanetto patetico e codardo e la principessa è molto più di quel che sembra.
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Dopo alcuni film di altalenante qualità, la DreamWorks Animation segna il primo colpo vincente con un film in cui il salto di qualità, sia sul piano narrativo che visivo, è evidente. Si pone finalmente ai livelli della principale rivale, la Pixar, al cinema nello stesso anno con Monsters & Co. Shrek è un film di grande ricchezza visiva, i livelli tecnici raggiunti dal film sono eccezionali, ma ciononostante sono solo uno dei "molti strati" di cui è composto. Perché Shrek è un film molto più sfaccettato e complesso. La trama si presenta come una parodia del genere stesso e dei suoi stereotipi che qui vengono continuamente derisi e sbeffeggiati, principalmente per mezzo dell'inversione dei canoni tradizionali della fiaba e del cartoon: l'eroe è un orco verde, scorbutico, dai metodi sbrigativi, il quale agisce esclusivamente per interesse personale; il principe, invece, un nanetto patetico e codardo e la principessa è molto più di quel che sembra. Inoltre la principale forza comica è rappresentata da una "spalla", Ciuchino, che altri non è che un mulo, doppiato in originale da Eddie Murphy e da Nanni Baldini nel doppiaggio italiano. La formula è perfettamente riuscita e questo bizzarro mix di satira, spontaneità e irresistibili invenzioni comiche è uno dei migliori risultati conseguiti dal cinema d'animazione contemporaneo. Sfacciatamente politically-incorrect, è, non a caso, diretto da due registi, Adamson e Jenson, che vengono uno dalla Pixar e l'altra dalla Hanna & Barbera, il cui primo diventerà in seguito il regista de Le cronache di Narnia, e scritto, tra gli altri, da due sceneggiatori, Elliot e Rossio, che creeranno la fortunata saga de I pirati dei Caraibi. Shrek è un film frutto del lavoro di più di 275 animatori che vi hanno lavorato per oltre 4 anni e mezzo, studiando attentamente i paesaggi naturali per poi ricrearli il più realisticamente possibile con la computer-graphic per mezzo di due nuovi software, appositamente creati alla PDI, che conferiscono grande profondità e tridimensionalità alle immagini. Si possono vedere diversi personaggi delle fiabe nel film: Pinocchio, i tre porcellini, i sette nani, Geppetto, Peter Pan, l'omino di marzapane e anche Robin Hood, protagonista di un'esilarante incontro/scontro con la principessa Fiona in stile Matrix. Uno dei migliori della DreamWorks, da vedere.
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alex
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sabato 5 gennaio 2002
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irriverente!
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toy story docet! a cinque anni dall'esplosione globale della cinematografia digitale, l'abuso che se ne fa nelle pellicole diventa sempre maggiore. esempi come FINAL FANTASY sono esempi più che efficaci. di contro al lento e pretenzioso film giapponese, la favola gentile e irriverente di SHREK diventa l'ideale per rivivere quei momenti in cui tutti volevano che la loro favola preferita durasse in eterno. ed è un po' l'impressione che lascia SHREK quando scorrono i titoli di coda. malgrado alcuni personaggi (Ciuchino e la controparte orchesca della principessa Fiona) non siano sfruttati al meglio, gli altri sono irresitibili e sapientemente messi in risalto dalla tecnologia digitale che in un film come SHREK si prefigge il ruolo fondamentale di creare un mondo a parte, riuscendoci a pieno.
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toy story docet! a cinque anni dall'esplosione globale della cinematografia digitale, l'abuso che se ne fa nelle pellicole diventa sempre maggiore. esempi come FINAL FANTASY sono esempi più che efficaci. di contro al lento e pretenzioso film giapponese, la favola gentile e irriverente di SHREK diventa l'ideale per rivivere quei momenti in cui tutti volevano che la loro favola preferita durasse in eterno. ed è un po' l'impressione che lascia SHREK quando scorrono i titoli di coda. malgrado alcuni personaggi (Ciuchino e la controparte orchesca della principessa Fiona) non siano sfruttati al meglio, gli altri sono irresitibili e sapientemente messi in risalto dalla tecnologia digitale che in un film come SHREK si prefigge il ruolo fondamentale di creare un mondo a parte, riuscendoci a pieno. da non perdere le scene iniziali sulle note degli smashmouth e il ballo finale sulle note di i'm a believer. e mi viene spontaneo gridare: W L'AMERICA.
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ciccio300791
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lunedì 1 gennaio 2018
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da non perdere
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Uno dei maggiori film di successo della Dream Works Animation (probabilmente il più riuscito in assoluto), "Shrek" andrebbe visto da tutti almeno una volta nella vita a prescindere dall'età. Infatti, è una fiaba ricchissima di colpi di scena in cui i personaggi positivi e negativi si scambiano di ruolo abbandonando le più tradizionali convenzioni (basti osservare lo stesso orco pensato come personaggio positivo capace di provare un vero amore nei confronti di una principessa che si trasforma in orchessa per amarlo, il drago femmina che si innamora dell'asino aiutante, e il nobile umano interessato al matrimonio con la principessa per il puro e semplice gusto di diventare re).
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Uno dei maggiori film di successo della Dream Works Animation (probabilmente il più riuscito in assoluto), "Shrek" andrebbe visto da tutti almeno una volta nella vita a prescindere dall'età. Infatti, è una fiaba ricchissima di colpi di scena in cui i personaggi positivi e negativi si scambiano di ruolo abbandonando le più tradizionali convenzioni (basti osservare lo stesso orco pensato come personaggio positivo capace di provare un vero amore nei confronti di una principessa che si trasforma in orchessa per amarlo, il drago femmina che si innamora dell'asino aiutante, e il nobile umano interessato al matrimonio con la principessa per il puro e semplice gusto di diventare re). Questo approccio alternativo alla fiaba insegna ai bambini a vincere i luoghi comuni e rende la trama dell'albo illustrato firmato William Steig più simile a quella di "Re Bifè" di Antonio Rubino, a quella di varie opere di Italo Calvino, nonché a quella di film TV fantasy italiani girati dal maestro dell'horror Lamberto Bava. Nell'insieme, l'opera appare più adulta e avvincente (nonché più comica) dell'originale non solo per via dei temi trattati, ma anche per via dell'aumento d'importanza e dello sviluppo psicologico di numerosi personaggi che, nel libro originale, sono banali comparse o poco più (Ciuchino, il drago e la stessa Fiona, che, per giunta, nel libro, non ha nemmeno un nome); anche l'inclusione di un vero antagonista nella vicenda (Lord Farquaad non figura nell'albo illustrato originale) rende il film più affascinante e meno infantile. È uno dei pochi casi, di conseguenza, in cui il regista riesce ad aggiungere un tocco di magia allo spirito dell'autore e a voltare la sua opera come un calzino (ma in positivo).
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fabrizio friuli
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giovedì 4 maggio 2023
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l'' orco e la principessa
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In una palude, situata in un regno fantastico , vive un orco solitario di nome Shrek che trova divertente spaventare chiunque osi avvicinarsi al suo territorio per catturarlo ( dato che in quel regno gli orchi sono ricercati come dei fuorilegge del West ), tra l' altro , delle guardie reali stanno catturando e segregando tutte le creature delle fiabe per riverire il volere del bieco e tirannico Lord Farquad ( un ricco nobile che vuole creare un regno perfetto dove le creature delle fiabe non sono ammesse, oltre a voler elevare il suo rango ). Tra le creature delle fiabe appare un mulo di nome Ciuchino , capace di parlare che viene casualmente salvato da Shrek e cerca in tutti I modi di fare amicizia con la burbera creatura.
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In una palude, situata in un regno fantastico , vive un orco solitario di nome Shrek che trova divertente spaventare chiunque osi avvicinarsi al suo territorio per catturarlo ( dato che in quel regno gli orchi sono ricercati come dei fuorilegge del West ), tra l' altro , delle guardie reali stanno catturando e segregando tutte le creature delle fiabe per riverire il volere del bieco e tirannico Lord Farquad ( un ricco nobile che vuole creare un regno perfetto dove le creature delle fiabe non sono ammesse, oltre a voler elevare il suo rango ). Tra le creature delle fiabe appare un mulo di nome Ciuchino , capace di parlare che viene casualmente salvato da Shrek e cerca in tutti I modi di fare amicizia con la burbera creatura. Una notte , Shrek e Ciuchino scoprono che tutte le creature delle fiabe sono state mandate clandestinamente da Lord Farquad nella Palude di Shrek, quindi, l' orco decide di parlare con Lord Farquad per risolvere il problema, e quando raggiungono Duloc , Farquad propone a Shrek di salvare la Principessa Fiona per lui e in cambio, la sua palude verrà " ripulita " dai clandestini.
Shrek è un film di animazione iconico per numerosi motivi : l' animazione utilizzata per garantire la realistica concretizzazione dei personaggi ( Shrek, Farquad , La Principessa Fiona , una delle guardie e via dicendo ) la caratterizzazione dei personaggi : Shrek ad esempio, nonostante sia un orco , non è un mostro cattivo che divora i bambini o terrorizza i villaggi, egli è un eremita che respinge tutti perché tutti lo temono , anzi, tutti lo disprezzano senza validi motivi, ed è lui stesso ad ammetterlo durante uno dei dialoghi con Ciuchino , il mulo logorroico e talvolta , anzi , frequentemente petulante, tuttavia, questo personaggio , tiene davvero a Shrek e fa di tutto per fare amicizia con lui , presumibilmente perché non vuole rimanere da solo , oppure perché cerca una sorta di protettore. Il personaggio della Principessa Fiona , appare come una tipica principessa delle fiabe che vuole essere salvata dal principe azzurro, ma anche per spezzare un sortilegio che la trasforma in un orchessa ogni volta che giunge la notte. Durante l' avventura, sia Shrek che Fiona imparano a conoscersi reciprocamente e probabilmente tra entrambi i personaggi fiabeschi è scoccata la scintilla ( nonostante le loro palesi differenze ), ma a causa di un equivoco Shrek crede che Fiona sia disgustata dal suo aspetto, mentre stava ascoltando una discussione tra Ciuchino e Fiona ( in realtà, Fiona stava parlando di sé stessa ) ma Shrek convoca Lord Farquad e le guardie che conducono Fiona a Duloc per il matrimonio mentre Shrek torna da solo nella sua palude , non volendo avere mai più nulla a che fare nemmeno con Ciuchino , che comunque ritorna alla palude e con difficoltà riesce a chiarirsi con Shrek e a bordo della Draghessa che sorvegliava il castello , raggiungono Duloc e impediscono che Fiona sposi il crudele Lord che scopre il sortilegio di Fiona e ordina alle guardie di catturare i due orchi ai quali riceverà dei destini nefandi, ma fortunatamente viene divorato dalla Draghessa e Shrek riesce a liberare Fiona dal suo sortilegio, permettendole di rimanere un ' orchessa, ed ecco uno dei momenti più importanti del film : Il sortilegio di Fiona viene spezzato, ma in maniera inaspettata, un altro momento importante del film è quello in cui Ciuchino riesce a far breccia nel cuore della Draghessa, dopo averla lusingata apertamente ( sebbene il suo scopo era quella di rabbonire la terrificante fiera in grado di sputare fuoco ) , perché la draghessa riesce a diventare un personaggio postivo che non si opporrà agli eroi, nemmeno quando Shrek rischia la sua vita per recuperare Ciuchino. Oltretutto, nel film viene mostrata una scena piuttosto maliziosa : Quando Farquad è nell sua faraonica camera da letto sotto le coperte, impugnando un bicchiere con del Martini al suo interno, esorta lo specchio a mostrarle la principessa Fiona e lo specchio magico acconsente, assumendo un' espressione inorridita, e sempre in quella scena Farquad tenta di nascondere qualcosa, ovvero l' eccitazione fisica provocata dall' immagine della Principessa Fiona. Anche il personaggio negativo fondamentale del film è ben caratterizzato , essendo simile al personaggio che appare nel film Il Gobbo Di Notre Dame ( Claude Frollo ) , infatti, questi due personaggi hanno in mente di " ripulire " il loro mondo debellando coloro che disprezzano o che , secondo il loro modo di ponderare, non sono degni di esistere.
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peppe97
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giovedì 17 marzo 2011
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una pellicola "classica dell'animazione"
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E via al divertimento! E sì,credo proprio che Shrek ha lasciato una traccia molto grande che rimarrà nei nostri cuori per molto tempo. La sua generale,ma non banale,allegria dimostrata è unica,anche algiorno d'oggi,che haimè,la sua divertente saga è terminata. Se ve lo vedete,rimarrete contenti perchè riuscirà con la sua enorme faccia,ad alzare il livello di allegria di un ogni vostro singolo sorriso,in futuro.
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g. romagna
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domenica 11 aprile 2010
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shrek
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Ciuchino, mulo parlante fuggito dalla sua padrona che vuole venderlo, conosce Shrek, orco rozzo e solitario ma di buon cuore che vive in un’isolata palude. Tra i due nasce una particolare amicizia. La dimora dell’orco viene ad un tratto invasa da tutti i personaggi delle fiabe, dai sette nani al pifferaio magico, lì reclusi dal locale principe che se ne vuole liberare. Shrek, che desidera non venga violata la sua intimità, a lui si rivolge per cacciarli. Costui accetta a patto che Shrek gli consegni, scopo matrimonio e per divenire re, la bellissima principessa Fiona, reclusa in un castello custodito da un drago. Shrek e Ciuchino vi riescono, e tra l’orco e la ragazza nasce, inaspettatamente, qualcosa.
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Ciuchino, mulo parlante fuggito dalla sua padrona che vuole venderlo, conosce Shrek, orco rozzo e solitario ma di buon cuore che vive in un’isolata palude. Tra i due nasce una particolare amicizia. La dimora dell’orco viene ad un tratto invasa da tutti i personaggi delle fiabe, dai sette nani al pifferaio magico, lì reclusi dal locale principe che se ne vuole liberare. Shrek, che desidera non venga violata la sua intimità, a lui si rivolge per cacciarli. Costui accetta a patto che Shrek gli consegni, scopo matrimonio e per divenire re, la bellissima principessa Fiona, reclusa in un castello custodito da un drago. Shrek e Ciuchino vi riescono, e tra l’orco e la ragazza nasce, inaspettatamente, qualcosa. Il mulo tuttavia scopre che Fiona è soggetta ad un incantesimo che la muta in orchessa dal tramonto all’alba e che potrà essere rotto solo da un bacio d’amore. Shrek, origliando, ode solo parte del discorso e, credendo che la ragazza lo consideri ributtante, se ne va dopo averla consegnata al principe che si appresta a sposarla. Sarà però Ciuchino a convincere l’orco del suo errore ed a spingerlo ad andare fino in fondo per realizzare i suoi sentimenti… Dissacrante ed esilarante omaggio parodico al cinema (e non solo) per bambini ed ai suoi stereotipi, Shrek è un film di considerevole accuratezza stilistica avente come protagonista due tra i più assurdi antieroi che la storia di genere abbia mai prodotto: ditemi voi dove avete mai visto un orco che s’innamora di una principessa che si diverte a ruttare insieme a lui e di un ciuchino che sconfigge una draghessa seducendola, oltretutto con successo. A tratti l’anticonformismo stilistico sembra porci di fronte ad un Tarantino in versione animazione (la scena in cui Fiona mette ko Robin Hood ed i suoi seguaci, di sapore matrixiano, è stata poi ripresa dallo stesso regista americano in Kill Bill). Non manca, in questa geniale trovata cinematografica, lo spazio per il sentimento puro, lieto, e di genuino sapore fiabesco, con una variante fondamentale che lo allontana, nel suo stile splendidamente scorretto politicamente, da qualsiasi buonismo: se nel Brutto Anatroccolo – brutta favola che insegna che per essere accettati occorre cambiare esteriormente – il riscatto del bistrattato avviene solo con la sua trasformazione a bellissimo cigno, qui i vincenti sono tali proprio perché rimangono pienamente se stessi e, conseguentemente, migliori di coloro che li discrimina. Insomma, come recita il finale di pellicola: “E vissero sempre insieme, brutti e contenti”. Una notevole digressione dai consueti caratteri del cinema di genere eseguita mettendo in scena, in altra salsa, quegli stessi elementi che lo hanno reso grande. Ed il pubblico pare avere assai apprezzato. Audace, e ben riuscito. Tanto di cappello.
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nick distefano
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martedì 17 febbraio 2009
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un film intelligente e divertente!
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L'animazione cinematografica, una delle poche arti nate negli stati uniti. Ricolmo di citazioni, una regia vecchio stile aggiornata ai giorni nostri, una storia, più che divertente comica(diciamo quasi demenziale!) e dei personaggi che sono lo stereotipo ricalcato dell'orco buono, dell'assillante amico sempre al fianco del protagonista, il nobile crudele(ma esilerante) e la principessa da salvare(questa volta anche un po' rozza!). Tutto è calibrato bene. L'odore di cult è già nell'aria!
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