Il patto dei lupi

Ci si accorge subito che è un film pensato per essere un block-buster e la collocazione storica potrebbe essere tranquillamente ignorata: il film strizza l'occhio a ben altro,ti aspetti che arrivino i soliti vampiri o il cavaliere senza testa,ma stavolta è un grosso e famelico varano che saltella goffamente;le inquadrature sono strette e velocissime da telefilm,trovatene una che duri venti secondi,la trama con l'eroe ed i suoi aiutanti che vengono a mettere ordine negli abomini della natura nel villaggio di gente più o meno corrotta (comunque munita di robusti cani da guardia e combattimento) che è quella di migliaia di prodotti orientali(arti marziali comprese) e fantasy (scenografia,fotografia)con l'eroe ex colonizzatore che torna dall'America portandosi dietro il buon selvaggio dagli inverosimili colori di guerra aerografati sul fisico da attore queer;il tasso di erotismo e di gore è ridotto al minimo indispensabile proprio per passare sotto le maglie della censura,mentre quello di violenza è altissimo. In sostanza un prodotto accuratamente pensato e dosato nei suoi ingredienti a tavolino,con una trama collaudata e prevedibile,un action movie per il mercato globale che mira ugualmente agli adolescenti USA come ai banlieusards europei saziando il loro appetito di violenza e il loro vuoto culturale.