La coppia Stanley Baker (attore e produttore) e Cy Enfield (regista) si cimenta in questo film ambientato in Namibia (Africa del Sud Ovest) e uscito nel 1965; i due l'anno prima avevano realizzato Zulu che rievoca un fatto storico avvenuto nel 1879 in Sud Africa. Il nuovo film però non ha ripetuto il successo di quello precedente: un ottimo film d'avventura che vide l'esordio cinematografico di Michael Caine.
Un piccolo aereo che oltre il pilota Studevant (Nigel Davenport) ospita 5 passeggeri precipita nell'immenso e desolato deserto del Kalahari, l'aereo a terra brucia ma i passeggeri si salvano e si rifugiano in una grotta con vicino un tribù di bellicosi babbuini; i passeggeri sono: O'Brien (Stuart Whitman) cacciatore di caccia grossa, Grace (Susanna York) donna giovane e disinibita, un anziano colono tedesco Grimmelman (Harry Andrews), un medico il Bondrachai (Theodore Bikel) e Mike Bain (Stanley Baker).Studevant capo gruppo tenta di fare sesso con Grace che dopo un'iniziale condiscendenza rifiuta l'approccio violento grossolano, l'uomo decide di affrontare il deserto in cerca di soccorsi per il resto della comitiva, ci riuscirà ma solo dopo incredibili sofferenze e molte settimane di cammino. Isuperstiti sono dominati da O'Brien che ha un fucile oltre ad ammazzare i babbuini procura il cibo e prende come amante Grace. Decide di condurre una vita solitaria, caccia nel deserto il povero Bandarachai e uccide Zimmelman, cerca di eliminare Bain che spalleggiato da Grace che si ricrede sul suo amante e mostra simpatia per lui cattura il cacciatore e lo rinchiude in una profonda fossa, O'Brien fugge ma arriva un elicottero dei soccorsi, Grace e Bain salgono ma O'Brien rifiuta affornta il capo babbuino e lo uccide ma a sua volta è ucciso dalle altre scimmie.
Mentre Zulu è un film d'avventura riuscito, qui la sceneggiatura e la regia girano a vuoto, il soggetto è in teoria interessante ma i personaggi sono inquadrati psicologicamente in modo superficiale (vedi Grace o Bain) o convenzionale (Bondarechai) il mancato approfondimento determina una scarsa empatia dello spettatore sulle vicende che coinvolgono i spravvissuti. Inoltre la storia si dipana in modo lento alcune scene sembrano girate al rallentatore, il film dura 2 ore, una durata minore e una maggiore incisività dell'azione avrebbe giovato all'interesse per la storia. L'interpretazione complessiva è modesta: il bravo Stanley Baker recita sottotono senza grinta, Susanna York è evanescente in una parte sbiadita pur essendo un'attrice di talento che diede buona prova in altri film (I lunghi giorni delle aquile, Un uomo per tutte le stagioni), anche Stuart Whitman (I comanceros, Il marchio) è costretto ad interpretare un cacciatore paranoico che ammazza tutti babbuini che gli capitano sprecando le munizioni e che ha intravisto nel deserto un Eden da convivere con una donna (Tarzan e Jane?). Il film appare poi tronco nel destino dei suoi protagonisti ad esempio il povero Bonderachai mentre sta per morire nel deserto viene soccorso dai boscimani, ma non si comprende se questi poi lo accompagnino da qualche parte o lo abbandonino, invece appare splendida l'ambientazione nel deserto del Kalahari, con la sua fauna e con dei suggestivi panorami.
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