samanta
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domenica 10 settembre 2023
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uno contro tutti
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La coppia Stanley Baker (attore e produttore) e Cy Enfield (regista) si cimenta in questo film ambientato in Namibia (Africa del Sud Ovest) e uscito nel 1965; i due l'anno prima avevano realizzato Zulu che rievoca un fatto storico avvenuto nel 1879 in Sud Africa. Il nuovo film però non ha ripetuto il successo di quello precedente: un ottimo film d'avventura che vide l'esordio cinematografico di Michael Caine.
Un piccolo aereo che oltre il pilota Studevant (Nigel Davenport) ospita 5 passeggeri precipita nell'immenso e desolato deserto del Kalahari, l'aereo a terra brucia ma i passeggeri si salvano e si rifugiano in una grotta con vicino un tribù di bellicosi babbuini; i passeggeri sono: O'Brien (Stuart Whitman) cacciatore di caccia grossa, Grace (Susanna York) donna giovane e disinibita, un anziano colono tedesco Grimmelman (Harry Andrews), un medico il Bondrachai (Theodore Bikel) e Mike Bain (Stanley Baker).
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La coppia Stanley Baker (attore e produttore) e Cy Enfield (regista) si cimenta in questo film ambientato in Namibia (Africa del Sud Ovest) e uscito nel 1965; i due l'anno prima avevano realizzato Zulu che rievoca un fatto storico avvenuto nel 1879 in Sud Africa. Il nuovo film però non ha ripetuto il successo di quello precedente: un ottimo film d'avventura che vide l'esordio cinematografico di Michael Caine.
Un piccolo aereo che oltre il pilota Studevant (Nigel Davenport) ospita 5 passeggeri precipita nell'immenso e desolato deserto del Kalahari, l'aereo a terra brucia ma i passeggeri si salvano e si rifugiano in una grotta con vicino un tribù di bellicosi babbuini; i passeggeri sono: O'Brien (Stuart Whitman) cacciatore di caccia grossa, Grace (Susanna York) donna giovane e disinibita, un anziano colono tedesco Grimmelman (Harry Andrews), un medico il Bondrachai (Theodore Bikel) e Mike Bain (Stanley Baker).Studevant capo gruppo tenta di fare sesso con Grace che dopo un'iniziale condiscendenza rifiuta l'approccio violento grossolano, l'uomo decide di affrontare il deserto in cerca di soccorsi per il resto della comitiva, ci riuscirà ma solo dopo incredibili sofferenze e molte settimane di cammino. Isuperstiti sono dominati da O'Brien che ha un fucile oltre ad ammazzare i babbuini procura il cibo e prende come amante Grace. Decide di condurre una vita solitaria, caccia nel deserto il povero Bandarachai e uccide Zimmelman, cerca di eliminare Bain che spalleggiato da Grace che si ricrede sul suo amante e mostra simpatia per lui cattura il cacciatore e lo rinchiude in una profonda fossa, O'Brien fugge ma arriva un elicottero dei soccorsi, Grace e Bain salgono ma O'Brien rifiuta affornta il capo babbuino e lo uccide ma a sua volta è ucciso dalle altre scimmie.
Mentre Zulu è un film d'avventura riuscito, qui la sceneggiatura e la regia girano a vuoto, il soggetto è in teoria interessante ma i personaggi sono inquadrati psicologicamente in modo superficiale (vedi Grace o Bain) o convenzionale (Bondarechai) il mancato approfondimento determina una scarsa empatia dello spettatore sulle vicende che coinvolgono i spravvissuti. Inoltre la storia si dipana in modo lento alcune scene sembrano girate al rallentatore, il film dura 2 ore, una durata minore e una maggiore incisività dell'azione avrebbe giovato all'interesse per la storia. L'interpretazione complessiva è modesta: il bravo Stanley Baker recita sottotono senza grinta, Susanna York è evanescente in una parte sbiadita pur essendo un'attrice di talento che diede buona prova in altri film (I lunghi giorni delle aquile, Un uomo per tutte le stagioni), anche Stuart Whitman (I comanceros, Il marchio) è costretto ad interpretare un cacciatore paranoico che ammazza tutti babbuini che gli capitano sprecando le munizioni e che ha intravisto nel deserto un Eden da convivere con una donna (Tarzan e Jane?). Il film appare poi tronco nel destino dei suoi protagonisti ad esempio il povero Bonderachai mentre sta per morire nel deserto viene soccorso dai boscimani, ma non si comprende se questi poi lo accompagnino da qualche parte o lo abbandonino, invece appare splendida l'ambientazione nel deserto del Kalahari, con la sua fauna e con dei suggestivi panorami.
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eugen
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venerdì 28 aprile 2023
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non male, anti.rousseauianismo ingenuo
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"Sanfs of the Kalahari"(Cy Enfdileld, soggetto di William Mulvihill, sceneggiatura dello stesso regista Endfiled, 1965)e 'la storia di cinque sopravvissuti a un atterraggio piu'che "di fortuna"nel deserrto del Kalahari, a causa dell'arrivo non preventivato di un branco di locuste. Vivono , anzi sopravvivono, con continui tentativi di reciproca eliminazione e almeno di pensieri in tal senso, tra babbuini, zebre, asini, animali di ogni tipo, con la speranza di incontrare un aereo che alla fine restituisce "alla civilita"solo due persone, mentte un altro sopravvisttuto sceglie altre soluzioni, lusingaot dal miraggio di evnetuali diamanti. Decisamente interessante, piu'che altro perche'la vita forzata nel deserto(altro era la scelta mistica dei "padri del deserto"), indusce non la bonta', la generosita'e l'amore infraumnao ma lo scatenamento die bisogni primari(sete, fame, sesso, tra i cinque c'e'ance una donna interoretata da , Susannah York, molto ambita dai "mahcones"presenti), il film mostra anche che l'uomo (inteso come essere umano, oltre il gneere)non e0"naturaliter buono", come voleva Rousseau o meglio ina certa sua interpretazione(In ROusseau non trovate situazioni estreme quali quelle del filmm, ma l'enunciazione teorica generlae, a livello di antropologia filosofica, di pedagogia, di teoria politica), dove appunto lo scatenamento sia dei bisogni primari sia della brama di possesso(sacra auri fames, nel caso dei dibamnti ambiti)porta alla violenza in forme diverse ma comunque presnti.
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"Sanfs of the Kalahari"(Cy Enfdileld, soggetto di William Mulvihill, sceneggiatura dello stesso regista Endfiled, 1965)e 'la storia di cinque sopravvissuti a un atterraggio piu'che "di fortuna"nel deserrto del Kalahari, a causa dell'arrivo non preventivato di un branco di locuste. Vivono , anzi sopravvivono, con continui tentativi di reciproca eliminazione e almeno di pensieri in tal senso, tra babbuini, zebre, asini, animali di ogni tipo, con la speranza di incontrare un aereo che alla fine restituisce "alla civilita"solo due persone, mentte un altro sopravvisttuto sceglie altre soluzioni, lusingaot dal miraggio di evnetuali diamanti. Decisamente interessante, piu'che altro perche'la vita forzata nel deserto(altro era la scelta mistica dei "padri del deserto"), indusce non la bonta', la generosita'e l'amore infraumnao ma lo scatenamento die bisogni primari(sete, fame, sesso, tra i cinque c'e'ance una donna interoretata da , Susannah York, molto ambita dai "mahcones"presenti), il film mostra anche che l'uomo (inteso come essere umano, oltre il gneere)non e0"naturaliter buono", come voleva Rousseau o meglio ina certa sua interpretazione(In ROusseau non trovate situazioni estreme quali quelle del filmm, ma l'enunciazione teorica generlae, a livello di antropologia filosofica, di pedagogia, di teoria politica), dove appunto lo scatenamento sia dei bisogni primari sia della brama di possesso(sacra auri fames, nel caso dei dibamnti ambiti)porta alla violenza in forme diverse ma comunque presnti. L'ambiente naturale e'ben scelto, le scene "naturalistiche"notevoli, anche considerando che il film e'di quasi sessant'anni fa, quando la teconologia era a livelli diversi, gli alttori , da Staneley Baker a Staurt Whitman a Theodore Bikel a Harry NAdrews alla York sono decisamente a buoni livelli. Eugen
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