
Titolo originale | Guillermo del Toro's Pinocchio |
Anno | 2022 |
Genere | Animazione, Musical |
Produzione | Francia, USA |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Guillermo Del Toro, Mark Gustafson |
Attori | Gregory Mann, David Bradley, Ewan McGregor, Cate Blanchett, Tilda Swinton Ron Perlman, Christoph Waltz, Finn Wolfhard, John Turturro, Tim Blake Nelson, Burn Gorman, Tom Kenny, Alfie Tempest, Anthea Greco, Francesca Fanti, Sandro Carotti, Rio Mangini, Benjamin Valic, Sky Alexis, Ariana Molkara, Roy Halo, Luciano Palmeri, Peter Arpesella, Alessia Bonacci, Luca Manganaro, Giuseppe Russo. |
Uscita | domenica 4 dicembre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,93 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 2 dicembre 2022
Una stravagante rivisitazione in stop-motion del racconto classico di Collodi. Ha vinto un premio ai Premi Oscar, Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 3 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, ha vinto un premio ai Producers Guild, In Italia al Box Office Pinocchio ha incassato 623 .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Durante la Prima Guerra Mondiale, sulle colline toscane, Geppetto e suo figlio Carlo vivono serenamente, finché una bomba non si abbatte accidentalmente sulla chiesa del paese finendo per uccidere Carlo. Passano gli anni e Geppetto, ormai alcolizzato, una notte in preda al delirio ricrea suo figlio in forma di burattino di legno. Una creatura fatata interviene a dargli vita e offre a un grillo con aspirazioni da scrittore di fargli da spirito guida e aiutarlo a essere buono: se ci riuscirà esaudirà per lui un desiderio. L'Italia però è nel mentre precipitata nel regime fascista e il burattino, visto con sospetto dai cittadini, sembra al gerarca padre di Lucignolo un potenziale soldato perfetto. L'impresario del circo Volpe vuole invece farne una star e cerca di legarlo a sé con un contratto di ferro...
Il libro di Collodi viene finalmente riscritto con intelligenza e libertà da un grande autore e trova una forma cinematografica, animata in stop motion, perfettamente compiuta.
Il Pinocchio di Guillermo del Toro, diretto insieme a Mark Gustafson e sceneggiato con Patrick McHale, è senz'altro uno dei film più riusciti del regista messicano, che ci riporta alle atmosfere al tempo stesso fiabesche e antitotalitarie dei suoi Il labirinto del Fauno e La spina del diavolo, ma si potrebbe includere in questo filone anche La forma dell'acqua che, pur se aveva personaggi più adulti, era comunque una fiaba antimaccartista. La riscrittura del suo Pinocchio è radicale, ma capace di riprendere i punti e i personaggi salienti del capolavoro collodiano, che in fondo ha sempre raccontato quanto fosse spaventoso il mondo degli adulti.
Spostare la storia durante il regime fascista è una mossa perfetta, in linea con la poetica dell'autore messicano ma pure con le minacce di un mondo dei grandi più tenebroso che mai, di cui Pinocchio non vuole seguire le regole. Il burattino è infatti una sorta di obiettore di coscienza, che rifiuta la partecipazione alla guerra e alle gerarchie militari, un artista ribelle che sbeffeggia il regime, cantando in faccia a Mussolini una canzone sulla cacca, con alle spalle un manifesto vandalizzato che apostrofa il Duce "Sua Escremenza".
La realizzazione in stop motion è poi eccellente, a voler cercare il pelo nell'uovo forse lo è persino troppo, con la perfetta fluidità nei movimenti delle produzioni Laika, più che con le leggere ma vitali imperfezioni delle opere dello Studio Aardman o di altri grandi animatori europei. Si tratta comunque di una sottile questione di gusti, che non inficia minimamente lo sforzo visionario di scene sia celebri sia originali. Il leviatano marino, qui situato nello stretto di Messina, trova una forma nuova: un gigantesco e orrendo pesce da fondale.
Ancora più impressionanti sono poi le scene ambientate nell'aldilà, quando Pinocchio incontra la morte - come del resto ricordiamo veniva impiccato nel romanzo originale. L'oltremondo è governato da una sfinge bluastra circondata da clessidre, dal design originalissimo. Aiuta, naturalmente, che abbia la voce di Tilda Swinton, che interpreta sia lei che la sua sorella, la fata Turchina. Ewan McGregor è il grillo parlante, David Bradley è Geppetto, Christoph Waltz è Volpe, Ron Perlman è il Podestà fascista, Finn Wolfhard di Stranger Things è suo figlio Lucignolo, mentre Cate Blanchett dà sorprendentemente la voce alla scimmietta Spazzatura.
Questo primate burattinaio, al servizio di Volpe, è tra i personaggi più interessanti del film, visibilmente segnato da passate violenze è ora vittima di una relazione abusiva con il direttore del circo, ed è profondamente geloso di Pinocchio. Ma tra artisti outsider non può che sorgere anche una sorta di solidarietà contro le forze dell'oppressione - un po' come nel recente Freaks Out di Mainetti. La sua è una figura tragica che ben si accompagna e per certi versi si contrappone a Pinocchio: se il burattino è immortale e ha un corpo che può essere riparato, Spazzatura porta invece addosso la brutalità del mondo.
È lei più del grillo parlante e più di Lucignolo, che comunque avrà un ruolo importante nel momento più buio del film, a essere il vero contrappeso del protagonista, dando al film sia il dinamismo della rivalità, sia l'empatia per la mostruosità. Un tema carissimo a Del Toro, che del resto mette in scena la creazione di Pinocchio da parte di Geppetto quasi come fossero Frankenstein e la sua creatura.
In un'Italia spesso tenebrosa, dove solo il circo sembra portare un po' di luce (il regista, non a caso, durante la lavorazione era impegnato anche su La fiera delle illusioni - Nigthmare Alley), Pinocchio non sarà sempre buono, ma in quanto fanciullo non ancora educato a omologarsi, incarna la purezza di una irriducibile dissidenza.