Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente

Film 2011 | Commedia, 98 min.

Titolo originaleLe cochon de Gaza
Anno2011
GenereCommedia,
ProduzioneFrancia, Germania, Belgio
Durata98 minuti
Regia diSylvain Estibal
AttoriSasson Gabai, Baya Belal, Myriam Tekaïa, Gassan Abbas, Khalifa Natour Lotfi Abdelli, Ulrich Tukur.
Uscitagiovedì 19 giugno 2014
TagDa vedere 2011
DistribuzioneParthénos
MYmonetro 3,33 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Sylvain Estibal. Un film Da vedere 2011 con Sasson Gabai, Baya Belal, Myriam Tekaïa, Gassan Abbas, Khalifa Natour. Cast completo Titolo originale: Le cochon de Gaza. Genere Commedia, - Francia, Germania, Belgio, 2011, durata 98 minuti. Uscita cinema giovedì 19 giugno 2014 distribuito da Parthénos. - MYmonetro 3,33 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 20 giugno 2014

Dopo una tempesta Jafaar, pescatore palestinese di Gaza, ritrova per caso nella sua rete un maialino caduto da un cargo. Ha vinto un premio ai Cesar, In Italia al Box Office Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 104 mila euro e 21,6 mila euro nel primo weekend.

Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,33/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,63
PUBBLICO 3,37
CONSIGLIATO SÌ
Piccola commedia umanista e 'fraterna' che trova il giusto equilibrio tra farsa e fiaba, giudaismo e islamismo.
Recensione di Marzia Gandolfi
giovedì 19 giugno 2014
Recensione di Marzia Gandolfi
giovedì 19 giugno 2014

Jafaar è uno pescatore palestinese che pesca sardine e vive con la moglie lungo il muro della Striscia di Gaza. Dimenticato da Allah, incalzato dai creditori e avvilito da una vita sorvegliata da Israele e dai suoi militari, che 'bazzicano' la sua casa e controllano ogni suo respiro, Jafaar butta la rete in mare e una mattina pesca l'impensabile: un grosso maiale vietnamita. Considerato animale impuro dalla sua religione, decide subito di sbarazzarsene. Il desiderio di qualcosa di meglio per lui e la sua consorte tuttavia lo fa desistere e il maiale diventa una fonte inaspettata di guadagno. Dopo numerosi tentativi falliti al di là e al di qua del muro, Jafaar trova in una giovane colona russa e nella capacità riproduttiva del suo maiale il business e la risposta alle sue preghiere. Quando tutto sembra andare finalmente per il verso giusto, un gruppo di terroristi integralisti lo recluta suo malgrado, mandando letteralmente in aria il suo commercio e la sua vita.
Opera prima di Sylvain Estibal, giornalista, scrittore e realizzatore francese di origine uruguaiana, Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente è una commedia che azzarda in un territorio delicato e suscettibile come la Striscia di Gaza. Estibal si prende il rischio e (lo) fa bene, lasciando che il suo protagonista agisca maldestramente dentro gli spazi ridotti, della vita e della pesca, da Israele. Motore della storia è un grande e grosso maiale vietnamita, il cui consumo è tabù tanto per i palestinesi quanto per gli ebrei. Di nuovo sono le 'restrizioni', questa volta religiose, a costringere Jaafar, accrescendone la creatività e provocando la comicità. Nel suo svolgersi rocambolesco il film incrementa il nonsense, indotto dalla paranoia delle due parti, giocando sulle corrispondenze tra israeliani e palestinesi e senza fermarsi davanti alle differenze. Che sia imposta militarmente dall'esercito israeliano o congiurata dagli estremisti islamici, la violenza non è mai nascosta, piuttosto è scoperta, visibile e moderata dal tono farsesco che sfoga le ipocrisie, come i calzini calzati dal maiale di Jafaar sul territorio israeliano o l'allevamento di maiali dei coloni ebrei tollerato per la capacità che hanno questi mammiferi di fiutare gli esplosivi.
Piccola commedia umanista e 'fraterna', premiata nel 2012 con un César al miglior debutto, Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente trova il giusto equilibrio tra farsa e fiaba, giudaismo e islamismo, tra ḥarām e ṭaref (il cibo proibito secondo le prescrizioni alimentari di ebrei e musulmani), rinnovando il discorso su un conflitto infinito e attivo da più di sessant'anni. Adottando un punto di vista originale e poetico che 'approda' nella visione onirica, Sylvain Estibal realizza un ritratto sensibile dove niente è eluso e dove le due fazioni sono calate, con la propria umanità e la reciproca indulgenza, dentro la loro realtà complessa e davanti agli immutabili (e immutati) affanni quotidiani. Fatta eccezione per il leader del movimento estremista che beve il tè indifferente agli uomini a cui chiede l'estremo sacrificio in vece sua e in nome di Allah e della Palestina.
Interpretato con sentimento dal coinvolgente Sasson Gabai, il celebre protagonista de La banda, Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente rientra nella tradizione del cinema israeliano (La sposa siriana, Il giardino di limoni) che tratta con umorismo, poesia e stravaganza l'antagonismo arabo-israeliano. Un film che denuncia una volta di più una situazione irragionevole e trova nel maiale del titolo originale (Le cochon de Gaza) l'ideale 'legame' tra due popoli, la medesima inquietudine di due popoli.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 17 giugno 2015
sergio dal maso

C’era una volta un panciuto e buffo maiale vietnamita. In una notte tempestosa cadde in mare e, portato dalle onde, arrivò in una terra lontana. I due popoli che abitavano questa terra erano in guerra tra loro e si odiavano da secoli e secoli. Entrambi disprezzavano anche il povero maiale perché le loro millenarie tradizioni lo consideravano un animale impuro e reietto … [...] Vai alla recensione »

giovedì 3 luglio 2014
veritasxxx

È possibile fare un film "leggero" sulla sempre attuale questione palestinese, parodiando in maniera esplicita la complicata convivenza nella striscia di Gaza, gli attentatori carichi di esplosivo e la promessa di una ricompensa nell'aldilà?. A quanto pare sì, e con risultati esilaranti. Jafaar, un povero pescatore palestinese, ha una vita di inferno: ogni giorno [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 giugno 2014
Flyanto

 m in cui si racconta di un umile pescatore palestinese che dopo una notte di tempesta pesca un maialino vietnamita caduto probabilmente da un cargo. Essendo contro la sua religione avere qualsiasi tipo di contatto con un maiale, in quanto ritenuto impuro, egli cerca di disfarsene in vari modi: tentando prima di ributtarlo in mare e poi di venderlo ad un impiegato dell'Europa dell'Est [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 gennaio 2015
rampante

Una commedia franco-belga Un innocuo pescatore palestinese Jafaar rischia la prigione per debiti ha i casa due sentinelle dell'esercito occupante e pesca solo ciabatte Un giorno nella sua rete il poveraccio trova un maiale Israeliani e palestinesi odiano il maiale ed il pescatore considera questo incredulo bottino marittimo una sventura Sarà una magnifica sorpresa apprendere la miniera [...] Vai alla recensione »

sabato 26 luglio 2014
Mario Nitti

Il protagonista di questa storia è Jafaar, un pescatore palestinese che vive, in mezzo agli stenti,  nella striscia di Striscia di Gaza. Un giorno getta le reti e, invece di qualche sardina, pesca un grosso maiale nero, di razza vietnamita: all’inizio pare una maledizione, perché sia i musulmani, sia gli ebrei considerano il maiale impuro, ma poi trova una ragazza israeliana [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 febbraio 2015
Sasa83

Un film godibile, che sfiora il grottesco, e nella sua sfumatura ironica evidenzia le contrapposizioni che (ancora oggi) separano israeliani e palestinesi. Un maiale utilizzato come "feticcio" attorno il quale ruota tutta la storia e con il quale l'autore vuole cercare un futuro "nuovo inizio", al punto da unire i due popoli nella caccia al povero suino. 

lunedì 19 gennaio 2015
uppercut

Ma se in Asia producessero un film sottilmente umoristico sulla strage di Capaci, non ci darebbe un po' fastidio...? La formula "con che diritto?" non vale anche per lo schermo?

sabato 6 settembre 2014
Il Dede

Francamente ho trovato il film una delle peggiore accozzaglie di luoghi comuni degli ultimi anni, condita da un insopportabile buonismo che sfocia in un finale pessimo al punto di farmi rivalutare il finale di Rocky  IV. Si salvano fotografia e protagonista. Tutto il resto è noia...

lunedì 18 agosto 2014
BARONE DI FIRENZE

Il Film scorre a volte è esilarante gli attori sconosciuti bravissimi, l'ambientazione perfetta, troppo perfetta per poterci ridere sopra, oggi come oggi parlare di Israeliani e Palestinesi che vanno a spasso insieme e quasi blasfemia. Mi ricorda tanto i film americani della serie Stalag qundo si metteva in burletta il Nazismo. In effetti il film mette in luce le contradizioni della striscia [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Prima o poi qualcuno scriverà una storia del cinema dal punto di vista degli animali, nel senso degli animali usati come personaggi a tutto tondo, e ne vedremo delle belle. Dalla vacca di Buster Keaton all'asino di Bresson fino ai compagni di sventura del naufrago in Vita di Pi, passando per chissà quanti cani, gatti, scimmie e cavalli (perfino Godard ha messo il cane di casa al centro del suo ultimo [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Jafaar, pescatore di Gaza, pesca solo ciabatte, ha in casa un paio di sentinelle dell'esercito occupante e rischia la prigione per debiti. Finché, un giorno, nella sua rete non finisce un maiale vietnamita. Il poveraccio lo considera una sventura (per lui, musulmano, è l'animale impuro); però non è detto che l'ingombrante naufrago sia venuto per nuocere.

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Andar per pesci e pescare invece un curioso maialino vietnamita. Succede all'innocuo pescatore palestinese Jafaar, tanto incredulo del suo bottino "marittimo" quanto rapido nell'apprendere la miniera d'oro che esso può rappresentare, specie per il territorio più politicamente instabile del pianeta. Il piccolo suino diventa un magnifico quanto surreale "mezzo di comunicazione" tra palestinesi ed ebrei, [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Che magnilìca sorpresa. Non fatevi ingannare dal chilometrico titolo tradotto stile Wertmuller. Questa commnedia franco-belga è un piccolo capolavoro di umorismo. Un indebitato pescatore di Gaza tira su dalla rete un maiale grufolante. Di qui comìnciano i guai per lui e le risate per il pubblico. Con acuminati sberleffi, ben distribuiti tra palestinesi e israeliani.

winner
miglior film d'esordio
Cesar
2012
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