Boris - Il Film

Film 2011 | Commedia, +13 108 min.

Regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo. Un film Da vedere 2011 con Luca Amorosino, Valerio Aprea, Antonino Bruschetta, Paolo Calabresi, Antonio Catania. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2011, durata 108 minuti. Uscita cinema venerdì 1 aprile 2011 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,45 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 gennaio 2020

Renè Ferretti è un regista televisivo che, tentando di dirigere un film d'autore, s'accorge che il mondo del cinema è peggiore di quello della TV. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Boris - Il Film ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 1,1 milioni di euro e 423 mila euro nel primo weekend.

Boris - Il Film è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,45/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,29
PUBBLICO 3,50
CONSIGLIATO SÌ
Cinico e spoetizzante, qualcosa di unico in Italia che resta negli "occhi del cuore".
Recensione di Marianna Cappi
mercoledì 30 marzo 2011
Recensione di Marianna Cappi
mercoledì 30 marzo 2011

René Ferretti ha fatto tanta brutta televisione. Ad essere precisi l'ha subita, per ottemperare alle richieste al ribasso delle produzioni, alle ridotte capacità professionali della sua troupe storica e all'immensa negazione degli attori a sua disposizione, paragonabile soltanto alla misura dei loro capricci. Eppure, un giorno, il momento di dire "basta" arriva anche per lui, di fronte alla richiesta di girare a ralenti la corsa nei prati di un giovanissimo Ratzinger. Tutti a casa, tutti in crisi, tutti in bolletta. Almeno finché il cinema non bussa alla porta. A Ferretti non sembra vero: un film in pellicola, serio, di denuncia. L'adattamento del saggio best-seller "La Casta", il racconto di sprechi, scandali e privilegi immotivati della classe politica italiana. Peccato che il mondo del cinema non sia molto diverso...
Il salto di Boris dal piccolo al grande schermo, ma soprattutto da un pubblico di nicchia al grande pubblico, "laurea" definitivamente i suoi tre autori con lode, per l'umorismo finissimo (anche laddove fa della volgarità il suo humus), lo sguardo implacabile, la scrittura diretta e coraggiosa, la capacità di scelta (nell'abbondanza da loro stessi prodotta, in fase di sceneggiatura e di riprese) e soprattutto l'eleganza e la coerenza con cui sono passati dal ritrarre la televisione in televisione al fotografare il cinema nel cinema. Non di parodia si tratta, infatti, spessissimo, ma di fotografia vera e propria, ritoccata ad arte e virata sul comico.
Sono tante le battute o le scene del film che potrebbero essere estrapolate come costole per offrire un'idea dell'organismo nel suo insieme; dal produttore cinematografico che spiega: "non c'ho i sordi per tutta 'sta sensibilità", al regista che paventa: "non si esce dalla televisione, è come la mafia, non se ne esce se non morti". Ma è nella scena in cui Antonio Catania alias Lopez immagina il destino di René qualora lo abbandonasse per passare alla concorrenza e, dopo avergli fatto chiudere gli occhi, gli riappare davanti uguale identico a pochi secondi prima esclamando: "eccola la concorrenza!", che il film si rivela maggiormente. Nella terribile verità di quello sketch ci sono, infatti, sia un'indicazione di tono, cinico, dissacrante, spoetizzante, sia l'indicazione sulla natura dell'umorismo in gioco -si ride per non piangere- sia la lucidità e la schiettezza di sguardo e parola rispetto all'argomento trattato, vale a dire lo stile, che fanno di Boris qualcosa di unico in Italia.
La prima vera serie televisiva italiana di qualità (che aveva per soggetto la pessima qualità della televisione italiana) si congeda dagli schermi, parrebbe, con questo maxi episodio dedicato al mondo del cinema nostrano, massacrandone il mito con straordinaria capacità di sintesi e umorismo, nonostante il cinema non solo abbia già raccontato spesso il suo dietro le quinte ma soprattutto abbia sempre avuto maggior autoironia rispetto alla nipotina televisione. Marilita Loy, l'attrice che ha fatto della sua insicurezza un'arma micidiale e parla così piano che non la sente nemmeno il microfono, o la combutta di scenografo, segretaria di edizione e direttore della fotografia, che stanno sul set di René per i soldi ma poi lo piantano in asso per andare a fare Virzì, "Valdo e l'acqua cotta", sono cose che non si dimenticano e restano "negli occhi del cuore". Quando arrivano Biascica, Itala, Duccio e Lorenzo, su un'utilitaria strombazzante, non si può che fare il tifo per loro: non i criptocialtroni ma i cialtroni veri.
Non si esce dalla televisione, René.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 29 marzo 2011
petergiampy

"Boris il film" è un grande progetto, un ottima creatura, una nuova invenzione. Il film è sicuramente gradevole e scorrevole, il tempo passa, si ride, si riflette e dopo poco sei già fuori dalla sala. E' rimasto qualcosa nei pensieri degli spettatori? Certamente sì. Nella mente dello spettatore, tra la larghezza e la leggerezza di molte battute, si delinea un'immagine sbiadita: quella del mondo della [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 aprile 2011
gabriele

Raro esempio di cinema nel cinema che diverte molto, ma con grande intelligenza ed idee nuove. Uno sguardo giustamente critico sui più gravi vizi del cinema italiano da tempo stretta fra la telespazzatura e i cinepanettoni:il divismo di attori dilettanti,il pressapochismo degli autori,l'improvvisazione dei produttori, l'asservimento ai gusti peggiori dei peggiori spettatori, la ricerca del riso facile [...] Vai alla recensione »

venerdì 1 aprile 2011
Gianluca78

Eccolo finalmente, il pesce rosso dopo quattro anni cambia casa, trasloca dalla periferia satellitare(sempre importante), per prendere "casa" in pieno centro: IL CINEMA! Cambia vestiso per l'occasione, ma non l'essenza, l'animo che la contraddistinto in questi anni.Dissacrante, Ironico,Lucido,mai banale, sempre pronto a non prendere tutto troppo sul serio, ma mai  ridicolizzare [...] Vai alla recensione »

mercoledì 18 maggio 2011
Mr cinefilo

Il film italiano che non ti aspetti, che mette alla berlina tutto un mondo ormai in decadenza e che si trascina copiando se stesso, tra professionisti prime donne e raccomandati da strapazzo. Una critica ad un sistema, con accenni alla tematica dei ghost writer. Boris riesce a replicare la formula che ne aveva sancito il successo in versione serie tv, adattandosi perfettamente al cinema.

venerdì 30 agosto 2013
Ideatore29

Perché ho scelto questo titolo? La risposta di questi tempi può sembrare banale e scontata. Così come il protagonista di questo splendido capolavoro, Renè Ferretti, prova a spronare la propria troupe, anche io con molta modestia e umiltà provo a sperare che le commedie italiane non siano finite. 'Dai, dai, dai!' Sì, perché questa è una [...] Vai alla recensione »

lunedì 9 aprile 2012
Filippo Catani

Renè Ferretti decide di opporsi a girare una serie sul giovane Ratzinger. Dopo un periodo di disoccupazione per il regista e la sua troupe ecco in arrivo un'idea folgorante. A Ferretti viene proposto di portare in scena l'adattamento cinematografico del libro best seller La casta di Rizzo e Stella. Non era facile riuscire a fare un film che fosse all'altezza dell'ottimo livello [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 aprile 2020
Volontè78

Una pellicola unica rara,senza ombra di dubbio,irripetibile.Non è solo la capacità di mettere a nudo le debolezze del momdo cinematografico,ma,a stupire sono le modalità con cui operano i tre autori,Vendruscolo,Torre e Ciarrapico. Linguaggio diretto,sferzante e tagliente;Sceneggiatura autorefenziale come pochi;autoironia per far crollare un castello di carte,come quello dell'ipocri [...] Vai alla recensione »

martedì 5 aprile 2011
Reservoir Dogs

René Ferretti (Ciarrapico), regista di soap saturo delle assurde richieste della produzione decide di andarsene, di fare il salto di qualità, di passare nel salotto buono; fare cinema. Dopo un periodo di depressione, per René si presenta l'opportunità di fare una pellicola tratta dal libro inchiesta "La Casta", l'idea sembra buona, l'occasione [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 aprile 2011
renato volpone

Il film racconta il backstage di una produzione cinematografica, gli interessi di mercato, gli interessi personali e i compromessi a cui sottoporsi per poter lavorare, il tutto visto da un lato comico. L'esito è disastroso, troppo grossolano per essere grottesco, a tratti lento e noioso, le battute spiritose non servono a salvare il film.

lunedì 4 aprile 2011
filippomart

La commedia come, credo, la vorrebbero vedere tutti d'ora in poi. Puro e sano divertimento al 100%. Boris è il tipico esempio di film dove è la sceneggiatura che conta. Smorfie, battute, facce, situazioni: funziona tutto. Anche le battute con i termini tipici del gergo cinematografico faranno piegare in due dalle risate lo spettatore più profano e lontano dal mondo del cinema. [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 aprile 2011
martixx

Signori, qualcosa di diverso, un lavoro di intelligente. Perchè è proprio questa la parola chiave, l'intelligenza. E' molto semplice capire il motivo delle varie avversità al film: non è stata compresa la fine ironia, la genialità del lavoro alle spalle del pesce rosso. Chi non comprende cosa si cela dietro all'apparente ironia da operetta probabilmente non ha capito nulla dello spirito degli sceneggiatori [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 aprile 2011
Camarillo

Mi pare che il film sconti un'eccessiva riduzione al montaggio, così troppi personaggi restano schiacciati sugli schemi fondati dalla serie, a svantaggio, soprattutto, delle storie di talento rinnegato (Duccio, lo stesso Renè). Nonostante questo, trovo irresistibile il racconto della inutilità di ogni comunicazione culturale diversa da quella di Occhi del cuore.

martedì 29 marzo 2011
fabioaaars

Visto ieri in antemprima con mymovies, grazie! Non è paragonabile alle prime due stagioni, nemmeno così brutto come la terza! Era sicuramente meglio la critica velata e quasi indifferente della serie, mentre nel film hanno esagerato un po' troppo. Con i cinepanettoni ad esempio. Direi che rispetto alla serie hanno perso di originalità.

domenica 3 aprile 2011
Giuseppe Marino - slowfilm

In sala c’erano meno di trenta persone a vedere la primissima di Boris. Io, invece, stavo per comprare il biglietto maggiorato da casa, per paura di non trovare posto. Questo dimostra quanto la percezione del mondo sia radicalmente condizionata da congetture personali che confondiamo col reale stato delle cose. Qui continuerò a dare per scontato che tutti sappiamo cos’è Boris, [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 aprile 2011
yuiop

Da vedere assolutamente! Magari conoscendo la serie tv ;)

sabato 2 aprile 2011
aris62

Lo confesso, non avevo visto nulla della serie televisiva. E quindi forse mi mancava familiarità con i personaggi... ho la sensazione che si sia creato una specie di fan club che apprezza il cast in modo viscerale. Io però da estraneo tutto questo divertimento e tutto questo intelligentissimo umorismo non sono  riuscito a vederlo.

giovedì 31 marzo 2011
epidemic

La serie è mitica...(molto poco italiana come direbbe Stanis). Non vedo l'ora di gustare il film

giovedì 3 gennaio 2013
Marzaghetti

Intelligente, acuto, spiritoso, Boris è una commedia che, dopo aver sparato a zero sulla qualità delle miniserie TV, prende in giro il cinema con salacia ed irriverenza. Peccato che i non pochi momenti divertenti siano accostati a troppo contorno poco saporito, che rende il tutto un po' pesante. Pannofino è simpatico, Catania e Tirabassi una sicurezza, la Crescentini occhi-di-ghiacc [...] Vai alla recensione »

sabato 2 aprile 2011
Stanizzo

Geniale!!!

martedì 29 gennaio 2019
no_data

avrei dato anche 4 stelle se non fosse che si perde un po' nel finale, quasi che il film sarebbe dovuto durare 1 ora in piu' e poi gli abbian detto di tagliare. buonissima parte del film ero' e' davvero personale nella interpretazione di un tema non molto spiccato ma con interpreti bravissimi e ben diretti.

sabato 9 dicembre 2017
Onufrio

Stanco delle imposizioni e dei paletti che limitano la propria visione lavorativa, Renè Ferretti, regista televisivo si ribella ai produttori dopo l'ennesimo scadente film. A distanza di tre mesi, un valido romanzo, "La Casta" con tanto di diritti d'autore ottenuti, diventa la possibilità per rientrare nel mondo del cinema, con l'intento di realizzare un qualcosa [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 ottobre 2014
EvilDevin87

Senz'altro agli ideatori di Boris il coraggio non manca e l'aver deciso di sbeffeggiare anche il cinema italiano, oltre che la TV nell'omonima serie, in maniera tanto acida quanto efficace direi che ne è la riprova assoluta. Il film non lancia la sua provocazione solo al sistema della produzione cinematografica, fondamentalmente marcio e che punta solo al guadagno facile, ma anche [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 agosto 2012
Andreaross

Passiamo parola!!

sabato 24 settembre 2011
Fede81

Goliardico e pungente, ha nella sceneggiatura il suo punto di forza. A tratti un po' forzata la recitazione, ma il risultato è comunque esilarante.

venerdì 12 agosto 2011
ultimoboyscout

Nel nostro paese, ormai, la fiction ha superato la realtà e partendo da questo spunto si sviluppa la storia della troupe più grottesca, approssimativa, assurda , sconclusionata e improbabile della televisione italiana che decide di darsi al cinema. Quello d'autore...Ne esce una satira abbastanza spassosa e irriverente del suddetto cinema, inteso come metafora dell'attuale società [...] Vai alla recensione »

mercoledì 20 aprile 2011
*elche*

gran film,divertente,originale ed utile a mostrare i difetti del cinema dei nostri giorni,sempre più orientato a "fa' soldi" a scapito della qualità..la colpa è anche del pubblico che gradisce spettacoli di martellone:un circolo vizioso nel quale viene prodotta spazzatura che però incassa e dunque continua ad essere prodotta.Buona!!!

martedì 19 aprile 2011
stevesteve

... ma tanto tanto tanto. Ero preoccupato dell'effetto "Cetto laqualunque" (grande delusione per chi come me ama Albanese), invece un film azzeccato in tutto. Grande divertimento. Mi sa che torno a vederlo domani.

giovedì 14 aprile 2011
dariothebig

Riesce ad essere indipendente dalla serie tv, pur non perdendone la sagacia e la feroce e puntuale critica verso la società italiana.

giovedì 14 aprile 2011
oldboyoungman

Da 10 e lode è l'idea di Boris in generale, prima in tv e adesso al cinema, di una critica severa ai compromessi del nostro paese, senza mai essere "pesante" come potrebbe esserlo un documentario impegnato, ma che con un'ironia spumeggiante riesce a far rifletttere sul mondo della tv e del cinema spazzatura e dell'Italia in generale, forse meglio di un documentario, il [...] Vai alla recensione »

sabato 2 aprile 2011
TheMichTemp

domenica 22 maggio 2011
er senior

Ahinoi, l'avventura di Boris sembra giunta alla fine: l'ecosistema di mostri che gravita attorno al nostro pesce rosso si congeda (dopo 3 stagioni di televisione e meta-televisione) con quasi 2 ore di cinema e metacinema. Inutile dire che molti riferimenti alla serie saranno di difficile comprensione per i neofiti o che, in funzione della storia, molti dei nostri beniamini abbiano subito un ridimensionament [...] Vai alla recensione »

domenica 3 aprile 2011
piccio67

Bello, divertente e graffiante!

martedì 20 settembre 2011
Liuk

Il film in sè e per sè è poca cosa, ma presenta due o tre battute dirompenti ed intelligenti, di quelle che ti fanno ridere a crepapelle. In  un mondo dove si ride sempre meno, questo è un pregio incredibile. Film da vedere.

domenica 3 aprile 2011
H4rLoCk

domenica 3 aprile 2011
marialaurab

indispensabile visione per riabilitare il cinema italiano! per chi crede che non ci sia più speranza e che il destino sia per sempre segnato da botteghino e finto impegno d'autore e commediole stanche tra un virzi e un veronesi e un cinepanettone, tra un'espressione beota della bellucci o lo sguardo noioso della golino o dal cruccio di scamarcio (e si potrebbe continuare per ore a elencare i deprimenti [...] Vai alla recensione »

sabato 2 aprile 2011
federico

Sembra che da qualche tempo a questa parte in Italia si producano solo dei film/commedia. In questo caso il film è decisamente migliorativo dei film visti in precedenza, pur prendendo spunto dalla misera situazione socio/culturale del nostro paese riesce sempre a non essere ne banale ne scontato, ma soprattutto si ride finalmente, non si sorride o si ammicca , ma si ride a bocca aperta. co [...] Vai alla recensione »

sabato 2 aprile 2011
Stanizzo

Geniale!!!

lunedì 4 aprile 2011
ilpazzo

Scusate l'ignoranza, ma io non capisco perchè molti di voi che hanno recensito questo film hanno scritto che è davvero bello o innovativo. Ci sono 2 battute che sono simpatiche ma per il resto? Sono andato a vedere il film confidando nelle recensioni che hanno scritto altre persone e me ne sono pentito amaramente. Ad un certo punto abbiamo iniziato a chiacchierare tra di noi vista [...] Vai alla recensione »

giovedì 3 novembre 2011
lorry

Inizio brillante, l'unica parte del film citata dalle critiche entusiatiche, poi il film si impantana nella mancanza di ritmo, nelle situazioni già viste riproposte stancamente, nella sciatteria. Se lo scopo è fare rimpiangere il "cinepanettone", ci riesce. Non basta fare la satira del cinema dozzinale per fare del buon cinema,

mercoledì 6 aprile 2011
Spike

Sceneggiatura intelligente, a tratti geniale per quanto "massacra" la televisione, il cinema e tutto e ciò che sta intorno all'intrattenimento popolare italico. Il film però non riesce forse a coinvolgere in pieno lo spettatore, il finale mi sembrato poco ispirato. Buoni gli attori.

lunedì 28 marzo 2011
martalari

  Visto Boris che delusione...l'unica cosa che ha ritmo e' la scena dove si tagliano le carote...attori tutti bravi ma ambientazione fredda,battute "buttate" e che non arrivano...voto 4...siamo contenti se incassa ma si puo' tranquillamente perdere.   Come rovinare la magia del cinema, sono più di 20 anni che giriamo per set, ok qualcosina si ritrova [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 aprile 2011
marezia

A che cosa serve dimostrare che la tv FA SCHIFO? E perdipiù attraverso una modalità BECERA quanto l'oggetto della contestazione? La prima domanda è retorica perché SAPPIAMO BENISSIMO TUTTO e quanto alla seconda... La volgarità PAGA SEMPRE, specie se nasce da lodevoli propositi...

FOCUS
INCONTRI
martedì 29 marzo 2011
Marianna Cappi

“Dopo Lo Squalo un altro gigante del cinema”, annuncia la locandina. Chi è? È il pesce rosso più famoso d’Italia e si chiama Boris. Secondo il regista René Ferretti porta fortuna, ed è per questo che lo vuole sempre con sé, a casa e sul set. Dopo aver visto il film possiamo assicurare che è vero. Il balzo di Boris dalla boccia televisiva all’acquario del cinema ne preserva la natura e il colore, per la gioia dei fan della prima ora, ma lo rende anche perfettamente godibile per chi non conosce la serie, evitando di parlare esclusivamente il gergo degli iniziati.

Frasi
A li mortal guerieri!
Una frase di Biascica (Paolo Calabresi)
dal film Boris - Il Film - a cura di Coso
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alberto Crespi
L'Unità

No, non c’è stato alcun accordo «pubblicitario» con i giornalisti- superstar Stella & Rizzo: la banda di Boris non ha chiesto il permesso di utilizzare il titolo La casta, l’ha fatto e basta, con il felice atteggiamento da commando che li contraddistingue. Anche perché, come viene detto nel film, come diavolo si potrebbe trarre un film da La casta? È un libro solo di numeri.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Tutto quello che c’è da sapere sull’Italia di oggi in 108 minuti di invenzioni deliranti e verissime. Che non ci portano in giro per il paese, sarebbe inutile, ma ci tuffano nel buco nero da cui fuoriesce come lava, 24 ore al giorno, l’immagine del nostro paese: la televisione. Senza mai uscire da set, uffici e corridoi, tanto lì tutto è in bella vista: rassegnazione, immobilismo, rapporti di potere, [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

L’ uscita di Boris-Il film sarà l’ occasione per misurare, con la sicurezza del biglietto acquistato e fuori dalle incontrollabili vaghezze che rilevano l’ audience televisiva, quanto esteso sia il popolo che nell’ arco di tre stagioni ha decretato la metamorfosi di una sitcom di supernicchia in fenomeno di culto. Per verificare se effettivamente l’ appeal di questo irriverente divertimento alle spalle [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Pesce d’aprile: Boris arriva al cinema, ed è il più bel scherzo che potreste immaginare. Dopo la fiction, ora tocca alla nostrana settima arte, che poi tanto arte non è, beccarsi una feroce dose di ironia, quella che Ciarrapico, Torre e Vendruscolo ci hanno già fatto applaudire in tv. Stanco di 15 anni costellati di infamie quali Il giovane Ratzinger, Renè Ferretti (Francesco Pannofino) molla il piccolo [...] Vai alla recensione »

Boris Sollazzo
Liberazione

Fuori tempo massimo. Tre parole che hanno scritto in parecchi, pare, per definire Boris-Il film. Solo perché uno degli obiettivi - quello più evidente, ma non l'unico - è il cinepanettone, come modo di pensare e ve(n)dere il cinema. In un mondo permaloso come quello del grande schermo, si fa molta fatica ad accettare la parodia. Uno scary, hot, epic movie in Italia potrebbe diventare snob movie.

Vanja Luksic
Le Soir

“Se è cosi, vado dalla concorrenza”, annuncia al suo produttore il regista televisivo René Ferretti che non può lavorare come vorrebbe. “Ma non c’è! Siamo noi la concorrenza!”, si sente rispondere. “Il cinema è ancora peggio della tv”, commenta il produttore che, dietro le arie che si dà, nasconde una fragilità e un pessimismo profondi. Ma René non l’ascolta.

Piera Detassis
Panorama

Licenziati dalla fiction Il giovane Ratzinger causa soprassalto di dignità del mitico René (Francesco Pannofino), che rifiuta un ralenti fra le spighe, i nostri eroi della serialità B (e del serial cult, Boris) si ritrovano a spasso. Ma a René capitano fra le mani i diritti di La casta di Rizzo e Stella per farne un film. Si comincia con pretenziosi sceneggiatori e divine nevrotiche d’autore tipo Buy [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

“La malattia dell’Italia? La scarsa serietà. Siamo il paese della simpatia e dell'effimero, mentre detestiamo la fatica, il lavoro e lo studio, tutto ciò che richiede impegno”. Quante volte il cinema predica bene al microfono e poi ruzzola sullo schermo? Non è il caso di “Boris Il film”, che arriva in sala il primo aprile con lo stesso cast della serie-tv culto e gli stessi autori: Giacomo Ciarrapico, [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

La satira al cinema funziona meglio che alla tv. Nessuno ha dubbi, basta guardarle, che tranne rare eccezioni le fiction italiane siano girate come si vede nella serie televisiva Boris (la seconda stagione è uscita in dvd da Feltrinelli, se vi serve un ripasso). Copioni così così, scritti frettolosamente e comunque modificabili se qualcuno dall’alto - diciamo il delegato di produzione Rai o Mediaset [...] Vai alla recensione »

Maurizio Acerbi
Il Giornale

Il regista Renè dice basta alla Tv e si butta nel cinema per trasporre La casta. Farà i conti con case di produzione snob che pagherebbero però oro per finanziare un cinepanettone, con attori viziati ed un ambiente sgradevole. Che a casa nostra le cose funzionino così è eccessivo affermarlo; però è in dubbio che il ritratto de noantri che viene fuori da questo omaggio alla serie televisiva omonima [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Il giovane Ratzinger, futuro Benedetto XVI, che corre gioioso a rallentatore in un campo di grano? È troppo anche per un regista come René alias Pannofino, che su Fox Sky abbiamo visto per tre stagioni dirigere il peggio della fiction tv. Ma c’è un limite e in Boris il film, ispirato all’omonima serie (ormai un cult e chi l’ha persa può recuperarne 14 puntate nel cofanetto Feltrinelli Boris 2 in uscita), [...] Vai alla recensione »

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