Anno | 2007 |
Genere | Horror, |
Produzione | Messico, Spagna |
Durata | 100 minuti |
Regia di | J.A. Bayona |
Attori | Belén Rueda, Fernando Cayo, Roger Príncep, Mabel Rivera, Montserrat Carulla Andrés Gertrúdix, Edgar Vivar, Geraldine Chaplin. |
Uscita | venerdì 14 novembre 2008 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | Key Films |
MYmonetro | 2,98 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 febbraio 2020
Dopo molti anni Laura decide di trasformare l'orfanotrofio nel quale era cresciuta in un centro per bambini disabili. Ma dopo poco iniziano ad accadere cose inquietanti. In Italia al Box Office The Orphanage ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 1,5 milioni di euro e 585 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Dei bambini stanno giocando. Sono gli ospiti di un orfanotrofio e una di loro, Laura, sta per andarsene perché adottata. Divenuta adulta Laura torna in quel luogo con il marito Carlos. Vuole farlo divenire un istituto accogliente per bambini bisognosi di cure come Simon, il piccolo che ha adottato. Il bambino è affetto dall'HIV e non gli resta molto da vivere. Simon ha degli amici immaginari che però lasciano anche impronte sul terreno. Laura cerca di assecondarlo ma non riesce a togliersi di dosso la paura. Finché un giorno giunge un'anziana assistente sociale che consegna un dossier sul piccolo. La stessa donna sarà sorpresa una notte ad aggirarsi nei pressi del magazzino degli attrezzi. Qualche tempo dopo Simon, che ha scoperto la malattia di cui è affetto, scompare nel corso di una festa. Laura precipita nell'abisso dell'angoscia.
Guillermo del Toro mette il suo sigillo produttivo sull'opera prima di Juan Antonio Bayona offrendogli una patente di qualità che ne ha consentito l'inserimento tra i 6 film che hanno ottenuto la nomination per gli European Awards 2008. The Orphanage è un'opera che può dividere il pubblico in estimatori e detrattori. Partiamo da quest'ultimi. Chi è appassionato del genere ha già visto in più occasioni vicende in cui il passato fa ritorno e bambini che si vogliono vendicare di chi ha tolto loro la vita si ripresentano per attrarre i vivi nel loro mondo. Anche questa tipologia di spettatori però, insieme a chi non frequenta l'horror, non potrà negare che lo stile che Bayona imprime al film è estremamente raffinato. Grazie soprattutto a un'interpretazione magistrale di Belén Rueda che ricordiamo in ruoli molto diversi da questo in Mare dentro e, più di recente, in Savage Grace. L'attrice riesce a trasformare quello che potrebbe essere un banale soggetto su 'morti che ritornano' in un'indagine psicologica che entra nell'animo di una bambina derubata degli affetti e che, adulta, cerca di suturare ferite ancora sanguinanti. Il suo rapporto di madre con il piccolo Simon finisce con il tradursi nel bisogno di proteggere anche i suoi piccoli compagni di un passato che riemerge con il sottile brivido di porte che si chiudono all'improvviso.
Grazie alla sua prestazione il film si può permettere anche la sequenza in cui una Geraldine Chaplin (sempre più inquietante nella sua espressiva magrezza) si aggira come medium nelle stanze dell'ex orfanotrofio. Potrebbe sembrare ridondante e davvero deja vu ma lo sguardo di una madre che cerca il proprio figlio scomparso la sposta dal piano dell'horror di genere a un livello decisamente più elevato.
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Straordinario film, di grande impatto visivo ed emotivo. Ottimo il cast e ottime le atmosfere che fanno credere allo spettatore di far parte di una realtà di abbandono ma anche di ricordi positivi legati al passato, nonostante la tristezza di un orfanotrofio. La protagonista è l'unica 'fortunata' bambina di una casa di accoglienza per piccoli orfani.
Perchè si trovi sotto la voce FILM HORROR questo dovrebbero spiegarcelo, e perchè un film così meraviglioso non venga passato alla tivù è un autentico dilemma. Filosofia e rammarico a parte, The orphanage è quanto di meglio si possa pretendere dal cinema dormiente degli ultimi tempi: un vero e proprio romanzo raccontato ed interpretato da una incredibile Belen [...] Vai alla recensione »
Gli smaliziati non troveranno nulla di originale in "The Orphanage", ma di certo il film è un mix ben orchestrato tra melodramma e luoghi comuni del thriller soprannaturale, con uno sfizioso tocco di gotico classico. Gli interpreti convincono e la tensione è ben distribuita lungo il racconto, che pure rinuncia allo splatter esibito.
Laura ha acquistato l'orfanotrofio in cui è cresciuta per trasformarlo in un centro per bambini bisognosi di cure, come il suo Simon, da lei adottato e malato in stato quasi terminale di HIV. Il piccolo è un tipo schivo e solitario, chiuso in se stesso che non ha amici reali ma se n'è creati alcuni immaginari che terrorizzano la madre lasciando segni fin troppo reali. [...] Vai alla recensione »
Il produttore di The Orphanage del 2007, con la regia di Bayona, è lo stesso Del Toro che nel 2001 aveva scritto e diretto un film simile, La spina del diavolo. Il tema del bambino fantasma che imperversa nell’orfanotrofio è diventato un topos del genere horror e sarà ripreso nel 2011 in 1921-Il mistero di Rookford di Murphy.
Grande film, questo"The Orphanage"(EL Orfanato)di Juan Antonio Bayona(2007), prodotto da Guillermo Del Toro, solida coproduzione Spagna-Messico, che propone un horror diverso, alieno dagli effettacci grandguignoleschi, cui un certo sottogenere ci aveva abituati, puntando invece su una solida costruzione narrativa, dove l'"altro"(la dimensione"altra", diremmo meglio)irrompe [...] Vai alla recensione »
dare dell'horror a questo film è decisamente esagerato, non c'è nessun momento di tensione o suspence che ti fanno aggrappare al bracciolo della sedia.. la storia in se' non è neanche male e l'attrice protagonista è piuttosto brava, però onestamente non è un film che consiglierei ad un amico.
Data la produzione spagnola, e attori non di prima fascia, ero partito con qualche remora su questa pellicola... poi l'inizio, non roboante o splatter stile hollywood, ma dedicato ad un'ottima regia che andava a cogliere paesaggi e lati umani veramente apprezzabili... la trama, certo, vista e rivista, ma mai attraverso l'amore materno che satura l'intero film e che alla fine strappa lacrime e singhiozzi [...] Vai alla recensione »
Sono andato a vedere questo film perché sull'annuncio c'era scritto "Dopo The others", che mi era piaciuto molto. Quando sono uscito dal cinema non capivo perché ci fosse scritto questo sull'annuncio, visto che l'unica cosa che c'entra è il genere, ma ero totalmente soddisfatto del film per queste tre ragioni: 1) è un film bellissimo sia dal punto della regia, sia dal punto della sceneggiatura; 2) [...] Vai alla recensione »
Un film molto ben girato, ottimamente interpretato dalla Rueda e ricco di citazioni. Nel complesso è un film drammatico che si regge sulle suggestioni della protagonista che, sentendosi responsabile dello smarrimento del figlio e non volendosi rassegnare al tragico evento, è portata a vivere situazioni in cui il confine tra realtà e immaginazione non è ben definito.
davvero mi e' piaciuto il film. Ben diretto, mi piace l idea , mi piace come si sviluppa, mi piace come viene gestito. Film del genere sono sempre piu difficili da realizzare, pero' in quest'occasione devo dire che il prodotto a mio parere e' ben riuscito. Un bellissimo finale!!! Finalmente c'e' davvero qualcosa da vedere!
E' un film bellissimo. Veramente stupendo. Il regista, nonostante sia il suo primo lavoro, realizza una ghost-story toccante ed emozionante. Belen Rueda è bravissima. Un altro ottimo lavoro è svolto dal compositore delle musiche, Fernando Velazquez (credo si scriva così). Forse è stupido, ma il finale mi ha commosso parecchio: non ne ho mai visto uno così emozionante, se non quello di Edward mani di [...] Vai alla recensione »
TRAE IL SUCCO QUESTO FILM DALLA COLONNA SONORA AZZECCATA CHE ACCOMPAGNA GLI SPETTATORI IN UN MONDO TRA FIABESCO E PARANORMALE DEI PRIMI DEL NOVECENTO.. OLTRE ALLA COLONNA SONORA DA SOTTOLINEARE UN'OTTIMA SCENOGRAFIA E SPLENDIDI COSTUMI..(DAGLI ABITI DELL'EPOCA, ALLE LENZUOLA RICAMATE E RAFFINATE SEPPUR SEMPLICI..ALLE TENDE.. E UN'ATTENZIONE SMISURATA AI PARTICOLARI.
bellissima storia! nn lo definirei proprio un horror xò mi ha intrigato sin dall inizio....lo consiglio guardatelo..
Ottimo film, splendida interpretazione di Belén Rueda,un film che a prima vista non sembra horror, il regista ha saputo rompere i soliti meccanismi del genere horror mantenendo uno stile unico il quale ricorda "THE OTHERS" diretto da Alejandro Amenábar,un horror che oserei definire "pacato" ma il fattore interessante del film è il paragone con Peter Pan "versione femminile" l'orfanotrofio è la casa [...] Vai alla recensione »
Bayona decide di distinguersi dagli altri horror pieni di sangue e assassini..e mostra a tutti la paura quella vera...trama avvincente di quelle che ti prendono sin dall'inizio; una madre che in seguito alla scomparsa del proprio figlio è pronta ad affrontare qualsiasi circostanza..ottima la scelta del cast inoltre secondo un opinione personale quelli con i bambini sono i film ke fanno piu [...] Vai alla recensione »
questo è un ottimo film da vedere, assolutamente.. ma va guardato come thriller/drammatico, e non come horror, perchè di horror ha solo i fantasmi. Il finale è davvero inaspettato, come del resto quello di the others. bravissima la protagonista.. che dire, un piccolo gioiellino che vale la pena di essere visto.
Merita per la bella sceneggiatura e la protagonista fa il resto. Un finale che fa pensare.
Pur non essendo un amante del genere horror, sotto il quale viene presentato, devo dire che questo film mi ha attirato fin dalla prima volta che ho visto il trailer. Sono finalmente riuscita a procurarmi il dvd e ieri ho vissuto fino in fondo tutta la vasta gamma di emozioni che quest'opera riesce a suscitare. All'inizio il tema della grande casa vuota e dell'arrivo inaspettato dell'&nb [...] Vai alla recensione »
La Rueda (eccellente!), memore dei suoi trascorsi in un vecchio orfanotrofio ora abbandonato, decide di riaprirlo e stabilirvisi assieme al marito e al figlio adottivo. Finché il piccolo non comincia a comunicare con degli amichetti invisibili. Horror di classe, girato magnificamente, che atterrisce senza versare un solo goccio di sangue e in grado perfino di commuovere.
Perché lei muore?????? Ma il film lo hai visto o eri ubriaco? Si suicida ingoiando delle pastiglie! E dopo essere morta rivede tutti i bambini morti, incluso suo figlio!
Parola mia, l'horror piu' strappalacrime,da quando i LUMIERE,inventarono il cinema.
Ovviamente definirlo "horror" e' sbagliato ,chi si aspetta blood & gore cerchi altrove; qui siamo di fronte ad una toccante storia di spettri , molto nello stile di Henry James,ove non si gioca sul facile effetto ma sulla recitazione ,sullo stile ,sulle atmosfere...Insomma ,un'opera raffinata , coi suoi momenti di tensione,dal finale commovente ,niente a che vedere con le adrenaliniche [...] Vai alla recensione »
Senza dubbio l'Horror con trama e suspance più belli che abbia mai visto. Non ho mai scritto una recensione, ma mi sono iscritto apposta per questo capolavoro.
Comincamo dalla fine, ho avuto la fortuna di vedere questo film a casa e non al cinema; con un computer sulla scrivania e un telecomando. Quest'ultimo mi è servito molto, per mandare indietro il dvd e rivedere la trama. Alla fine seppur parzialmente soddisfatto ho comunque dato un'occhiata a wikipedia, dove per fortuna o sfortuna, spesso mettono tutta la trama spiegata.
poteva essere bella la storia e anche la sceneggiatura poteva essere esemplare, se non fosse che ci sono dei buchi infiniti. Non si capisce bene il perchè di alcuni fatti che sarebbero accaduti nell'orfanotrofio, rimangono irrisolti anche per lo spettatore e questo è un terribile errore. Ci sono degli ottimi spunti che andrebbero sviluppati.
The orphanage è una rivelazione (come the others) del horror iberico.Talmente intelligente da risultare quasi SOTTILE,the orphanage vira piacevolmente dal horror al drammatico,per raccontare le vicende di questa madre alla ricerca del figlio,sparito durante una festa.Se state cercando un film horror stile "balzi sulla sedia" cambiate titolo,perchè questo è un film horror [...] Vai alla recensione »
film belliximo pieno di tensione, uno dei pochi senza spappolamenti. Sicuramente nn fa paura, ma e comunque da vedere.
Se all'inizio questo debuttante rischia di annoiarci, tanto la storia è macchinosa e senza molto mordente, bisogna riconoscegli la bravura nel girare certe scene(La morte della vecchia che assume i contorni di un fantasma, o anche i bambini sull'altalena senza dimenticarci la sequenza iniziale).Soprattutto però la forza del film, secondo me, sta nella scena in cui la Rueda cerca di farsi aiutare dalla [...] Vai alla recensione »
Quasi peggio di "1921: Il mistero di Rookford", altro scialbo film di cui sembra il surrogato, "The orphanage" pecca in almeno due ambiti: la regia (alquanto priva di ispirazione e stile) e la sceneggiatura (inconcludente e vuota). Anche senza fare alcun paragone con l'ottimo "The others" cui invano, probabilmente, si spera di avvicinarsi, il film è costruito [...] Vai alla recensione »
Si può vedere, anche se molte cose vengono date per scontato...però tutto sommato, carino.
il film è un pò lento ma bello cè suspence ce di tutto . Un horror perfetto
Continui colpi di scena, diretti non male, e incongruenze palesi su cui il regista passa sopra con disinvoltura. Vera nota di merito va all'attrice principale. Scontato, ma qua e là intrigante. Poca fantasia.
Un film che inizia benissimo; pieno di mistero e di fascino trascina lo spettatore in un gioco di simboli e di indovinelli, di suspance e di paura.. ma? L'inghippo sta nel finale, ovviamente. Può essere davvero classificato come horror? Film ben costruito, ben architettato e anche coinvolgente, ma la fine è pura demenzialità. Peccato, poteva rendere molto di più!
Ma come fa un film come questo a vincere premi e ad essere osannato dalla critica??? Non porta nessuna novità, la solita storia di bambini fantasma, un film pesante e noioso..... Deludente dall'inizio alla fine!!
Francamente non capisco tutto quest'entusiasmo. Il film punta sui soliti effetti (bambini che tornano dal passato, rumori inquietanti ecc) senza dare alcun nuovo spunto, tentando di sopperire alla banalità con il raccapriccio che sembra quasi tendere allo splatter. Come se non bastasse, alla fine non si offre nemmeno una valida spiegazione, anzi, tutto il paranormale viene rapidamente insabbiato per [...] Vai alla recensione »
Dove non c'è sangue per lo spettatore medio non c'è horror. Una storia banale, già vista ma sempre evergreen narrata con elementi efficaci, interessanti quanto basta. Peccato per la prima parte lentissima e noiosa. Una volta entrato in scena in modo + definito e deciso l'elemento paranormale la vicenda si fa estremamente intrigante e tesa. Nel momento in cui la madre affronta tutto da sola si fa tutto [...] Vai alla recensione »
Aprite pure quella porta. Dietro non ci troverete pazzi assassini o cadaveri maciullati, ma semplicemente candidi fanciulli, magari sottospirito, lasciati deperire in una stanza di un vecchio orfanotrofio delle Asturie spagnole. L'orfanotrofio , prima regia dell'iberico J. A. Bayona, è un nuovo e riuscito esempio di cinema che terrorizza, senza inondarti necessariamente di emoglobina.
Récemment installé dans un bâtiment qui a été un orphelinat pendant des années, un couple est soudain confronté à un drame atroce, la disparition de leur petit garçon. Durant l'insupportable temps d'attente, des événements étranges, surnaturels, surviennent dans la vieille maison, grosse d'un passé traumatique mystérieux (une métaphore de l'histoire récente de l'Espagne ?).
Che cosa distingue un buon horror capace di parlare a tutti dalle macchine da brivido fabbricate più o meno in serie? Elementare: il dolore. Il semplice, genuino, ineffabile dolore. Che non coincide con la cruda sofferenza fisica (per quella bastano i tanti “gore” circolanti nelle nostre sale) ma affonda nelle zone più oscure del nostro Io (della nostra infanzia).
“The Orphanage,” a diverting, overwrought ghost story from Spain, relies on basic and durable horror movie techniques. Give a competent director a gliding camera, creepy music and a dim hallway lined with doors, and a decent scare is likely to follow. No matter how many times you have seen similar tricks, the sudden apparition of a child at the end of that hall — especially a child in a weird, anachronisti [...] Vai alla recensione »
Attenzione ai titoli di testa di The Orphanage, dove i nomi, impressi su pareti fatiscenti, saltano fuori a ogni strappo della carta da parati che li ricopre. In questo emergere del passato di sotto la vernice fresca del presente, c’è infatti la chiave di lettura del suggestivo horror metapsichico dell’esordiente Juan Antonio Bayona, tutto girato in soggettiva attraverso lo sguardo della protagonista [...] Vai alla recensione »
A LOT of movie comedies are described as horrible. And plenty of horror films make people laugh. Faced with excruciatingly gory, sadistic or otherwise twisted imagery, an audience invariably giggles, prompted by nerves, revulsion or embarrassment. No one will giggle at “The Orphanage.” In a market in which each thriller seeks to outdo the last in the number of corpuscles it can scatter across the [...] Vai alla recensione »
Il produttore è Guillermo Del Toro, e si vede. Da lui, il giovane Juan Antonio Bayona ha imparato la lezione: raccontare storie di fantasmi che non sono soltanto horror, ma raccontano la paura del mondo, il dolore, l' istinto materno. Laura torna nella grande villa di famiglia, dove ha deciso di accogliere bambini sfavoriti; l' accompagnano il marito, medico, e il figlio adottivo Simon, malato di Aids. [...] Vai alla recensione »
Gran successo di pubblico e di critica (ben sette i Goya vinti) in terra di Spagna, The Orphanage, prodotto dall’iperattivo Guillermo del Toro, è l’opera prima di Juan Antonio Bayona. Il regista spagnolo è già stato cooptato da Hollywood, del resto già in questo esordio la sua mano non difetta in professionalità. La regia è sicura, mai gratuita, capace di tenere in piedi una trama di certo non originalissim [...] Vai alla recensione »
L’orrore d’atmosfera – quello che ricorre agli effetti speciali ma non solo -ha molti devoti in Asia orientale, ma pochi in Europa. Qui, dopo Avati, appare lo spagnolo Juan Antonio Bayona con il film scritto da Sergio G. Sanchez, El orfanato, cioè l’orfanotrofio, che in Italia diventa Orphanage. La storia parte da un’ex bambina, che torna nell’orfanotrofio dove crebbe, con l’intento di riaprirlo come [...] Vai alla recensione »