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| Genere | Commedia, | 
| Produzione | Italia | 
| Durata | 110 minuti | 
| Regia di | Matteo Oleotto | 
| Attori | Giuseppe Battiston, Adalgisa Manfrida, Massimiliano Motta, Giovanni Ludeno Davide Iacopini, Carla Manzon, Rossana Mortara. | 
| Tag | Da vedere 2025 | 
| Distribuzione | Tucker Film | 
| MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. | 
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Ultimo aggiornamento lunedì 20 ottobre 2025
Un'intensa black comedy (quasi) natalizia.
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                                            CONSIGLIATO SÌ
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                Sta per arrivare il Natale. Petra e Jure sono due fratelli vivono in paesino friulano innevato con pochi abitanti. La madre è in una casa di riposo e ripete spesso che la figlia è morta. Sono in ristrettezze economiche e cercano ogni giorno di trovare il modo per guadagnare qualche euro in più. Si arrangiano a fare ogni tipo di lavoro ma non basta. Petra è più cinica, concreta e determinata, Jure più buono e fin troppo remissivo. Un giorno vedono per strada un cane che sta vagando. Poi, un avviso che ne denuncia la scomparsa. Si chiama Marlowe e chi lo ritrova avrà una lauta ricompensa. Alla fine lo rintracciano, lo portano con loro (Jure ci si affeziona immediatamente) e ora sono pronti per chiedere il riscatto. Ma le cose vanno diversamente. In più la loro strada s'incrocia con Nicola, il nipote di un'anziana abitante del posto che anche lei ha smarrito il suo cane.
C'è la neve come in Fargo ma Ultimo schiaffo non è solo una dark comedy ma anche una favola amara, un ritratto di provincia, una declinazione inaspettata delle forme del cinema natalizio.
Petra e Jure sono l'altra faccia della festa. Nessuno li accoglie, e qualcuno li sfrutta come il dipendente della casa di riposo che chiede alla ragazza di andare a scommettere nei combattimenti di "Power Slap", una disciplina che consiste nel dare e ricevere schiaffi a mano aperta sul volto. Qui entra in gioco la dimensione surreale del film, quella che trasforma i personaggi, soprattutto nella parte finale in marionette tragiche ma anche magiche. Sta anche qui lo strano potere di un film che può essere insieme straniante ed evocativo, che racconta le difficoltà del presente (la crisi economica), accenna alle notizie da cui si è spesso bombardati (il podcast true crime). Ma lo fa sempre seguendo il punto di vista dei due protagonisti, nomadi nella loro stessa terra, forse variazioni degli outsider del cinema di Kaurismäki dove anche Oleotto combina tristezza e ironia. Contemporaneamente, il regista disegna precise traiettorie geografiche dove il paesaggio non è solo lo sfondo ma parte integrante del racconto.
Ultimo schiaffo potrebbe essere ambientato in qualsiasi epoca, eppure è fortemente centrato sulla contemporaneità. L'approccio è più pittorico che realistico. Oleotto dona al film delle pennellate di colore che sono forse come frammenti soggettivi del suo legame e della memoria con i luoghi che gli appartengono, combina generi diversi non per creare una contaminazione ma per seguire piuttosto gli umori altalenanti della storia. A dodici anni da Zoran, il mio nipote scemo da cui arriva anche Giuseppe Battiston che qui interpreta il ruolo di Don Attilio, il cineasta (che nel frattempo ha lavorato anche in tv dove ha diretto le serie Volevo fare la rockstar, Eppure cadiamo felici e i primi quattro episodi di Maschi veri) firma un'altra ballata sull'alienazione con qualche caratterizzazione che talvolta esce fuori controllo (il personaggio di Nicola) ma che trova nei due protagonisti Adalgisa Manfrida e Massimiliano Motta le incarnazioni di un cinema che mantiene il fascino gentile e la purezza dello sguardo del primo film. In più, trova svolte narrative inaspettate (l'improvvisato pranzo di Natale è tra quelle più attraenti) seguendo le traiettorie della casualità delle vita. Così, sempre sullo sfondo natalizio, Ultimo schiaffo lascia come l'impronta malinconica di una canzone, tipo River di Joni Mitchell. 
Dodici anni dopo l'esordio con Zoran - Il mio nipote scemo il regista goriziano Matteo Oleotto - che nel frattempo si è prodigato molto tra film tv e serie tv, tra cui la recente Maschi veri - torna ad un lungometraggio per il cinema. Lo fa con Ultimo schiaffo, presentato in Alice nella Città (Panorama Italia), sarà poi distribuito nelle sale da Tucker Film (ad inizio 2026), commedia con venature [...] Vai alla recensione »
Petra e Jure cercano di guadagnarsi da vivere come "tuttofare", ma è un continuo stentare. Pochi soldi, una roulotte per casa, piatto e dispensa perennemente vuoti. Sono sorella e fratello, ma hanno due caratteri opposti. Lei è istintiva, energica, animata da una tensione rabbiosa, vitale e dispersiva. Lui è un ingenuo dal cuore buono, un puro "idiota".