Le mani sulla città

Gian Luigi Rondi

Un costruttore napoletano riesce ad attuare non pochi progetti di speculazione edilizia grazie all’appoggio di un partito di destra cui è iscritto e in cui ha anche un largo seguito. Il giorno, però, in cui la sua attività troppo scoperta e imprudente, provoca inchieste e reazioni negative anche presso l’opinione pubblica, il partito gli chiede di lasciare almeno la vita politica; egli non solo non si piega, ma, per poter continuare nelle sue imprese, aderisce clamorosamente a un partito di centro con cui viene presto a patti. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3476 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 12 ottobre 1963