Un'attrice che seppe combinare l'armoniosa bellezza di cui Madre Natura l'aveva dotata con un onesto talento. Eleanor veniva da una famiglia dell'alta borghesia di Philadelphia, aveva studiato in buone scuole, aveva fatto per hobby la mannequin d'alta moda, posato come «Eastman Kodak Girl». Non le fu pertanto difficile ottenere un provino alla Goldwyn Pictures con successiva scrittura e partenza per Hollywood. Per lei venne promossa un'intensa campagna pubblicitaria, foto dovunque, copertine di riviste cinematografiche, presenze a prime o a party ed anche una full-immersion in lezioni di recitazione. Dopo un paio di film d'assaggio, in cui ebbe parti laterali, in Souls for Sale (1923) venne promossa al rango della protagonista, che si chiama Remember, figlia di un pastore e fugge con un uomo che si rivela essere un criminale. I due finiscono nel deserto di Mojave, dove Remember verrà salvata da un principe arabo (in realtà un attore che sta girando un ennesimo film sugli sceicchi). Azione ed ironia, quello che gli spettatori dell'epoca chiedevano. Souls for Sale fu un buon successo, anche perché nelle scene finali, quando Remember e lo sceicco arrivano a Hollywood, molti noti attori come Chaplin, Blanche Sweet e altri appaiono come se stessi in veloci camei. Ormai entrata a far parte della scuderia primaria della Goldwyn, Eleanor apparve nella superproduzione di Vanity Fair (1923) e poi in un film di King Vidor, Three Wise Fools (1923). I due divennero presto inseparabili e solo dopo tre anni, quando Vidor ottenne il divorzio da Florence, fu possibile celebrare il matrimonio. Nel frattempo Eleanor continuava ad interpretare un film dopo l'altro, e ben cinque vennero diretti da Vidor: Vine of Youth (1924), dove impersona tre generazioni di donne, Wife of the Centaur (1924), in coppia con un aitante John Gilbert dal baffetto malizioso, Proud Flesh (1925), un cappa e spada scoppiettante, Bardelys the Magnificent (1926), ancora con Gilbert, e infine The Crowd (1928), uno dei più bei film del cinema americano di tutti i tempi, la dolorosa storia di una coppia che aspira ad una semplice felicità e verrà frustrata nella lotta per la vita. The Crowd, all'opposto di tutte le convenzioni hollywoodiane, descrive la dura realtà della disoccupazione, dei miseri traffici, dei sogni che non si avverano, della disperata lotta per emergere dalla massa, delle infinite delusioni in una società dove la prosperity tanto conclamata per molti resta una evanescente chimera. Accanto a James Murray, attore di un solo film (ne farà qualche altro, di poco rilievo, e morrà poco dopo), Eleanor recita la parte della moglie con una commovente naturalezza, un sottotono pieno di tenere sfumature. The Crowd è lo zenit della carriera cinematografica di Eleanor che nello stesso anno diviene madre di una bambina. E fu questo che spinse l'attrice ad abbandonare progressivamente la sua attività. Dopo qualche altro film, tra cui un dramma romantico come She Goes to War (1929), diretto da Henry King, e l'avventuroso Mamba (1930), girato in Technicolor, la nascita di una seconda figlia mise la parola fine ad ogni altra possibile continuazione.
Divorziata da Vidor, Eleanor si trasferì in Europa dove incontrò il regista Harry d'Abbadie d'Arrast che divenne il suo secondo marito; diretta da lui, nel 1934 interpretò in Spagna La Traviesa Molinera. Dopo la morte di d'Arrast, Eleanor ha continuato per lunghi anni una vita dorata in continui andirivieni tra l'Europa e l'America.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.