Girato interamente in lingua quechua e
interpretato da attori non professionisti, il film narra la storia di Atoqcha, un giovane contadino che, dopo aver lasciato il suo villaggio andino per cercare lavoro a Cusco, affronta lo sradicamento culturale, la discriminazione linguistica e le contraddizioni della città. Grandioso road-movie che riflette con forza sull'identità indigena in un Perù ancora segnato da profonde disuguaglianze. Tra memoria ancestrale e necessità di adattamento, il film si impone come un manifesto di resistenza culturale, dove la lingua e l'identità reclamano il loro potere di autodeterminazione.